MEGLIO “UN GIORNO DA PECORA” O CENTO DA CAMUSSO? - LA LEADER CGIL SI RACCONTA ALLA TRASMISSIONE DI RADIO2: “IL PRIMO SCIOPERO È COME IL PRIMO AMORE, NON SI SCORDA MAI” - SLOGAN PREFERITO?: “IO SONO MIA” - LE CANNE?: “ME LE FACEVO AL LICEO, MA VOI NON FATELO” - LA CLASSIFICA DEI SUPERBI: “BERLUSCONI È INARRIVABILE, È L’UNTO DAL SIGNORE, TRA MARCHIONNE E MONTI È UNA BELLA GARA” - A CERNOBBIO SUMMIT PER SALVARE L’ITALIA? MADDECHÉ!: “SI È PARLATO SOPRATTUTTO DI CALCIO”…

Annalisa Cuzzocrea per "la Repubblica"

Il primo sciopero, la prima canna, la rassegna stampa ascoltata sotto la doccia, il pacchetto di sigarette fumato ogni giorno e la classifica degli uomini superbi: prima Berlusconi, poi Marchionne, Monti solo terzo. Alla radio - alla trasmissione di RaiRadioDue un giorno da pecora - Susanna Camusso arriva con maglioncino rosso fuoco su camicia bianca. E si racconta più di quanto non abbia mai fatto.

Tra un articolo 18 da salvare e un governo che invita a essere più equo, viene fuori un ritratto privato della leader Cgil. Che comincia dalla prima manifestazione di protesta: il 19 novembre del 1969, sulle pensioni. «Il primo sciopero è come il primo amore, non si scorda mai», dice Camusso. «Era appena cominciato il liceo, avevo 14 anni. Fu una cosa gioiosa», ricorda, anche se poi quel giorno passò alla storia per l´uccisione di un poliziotto di 22 anni, Antonio Annarumma.

Qual è il suo slogan preferito? «Io sono mia è un bello slogan», risponde. E, a proposito di donne, rivela che al Quirinale le piacerebbe vedere la capogruppo Pd al Senato Anna Finocchiaro. Si torna al passato, e arriva l´outing. «Le canne me le sono fatte, ero alla fine del liceo scientifico, ma non le fumavo a scuola. Ero incapace di rollarle da sola e ho smesso rapidamente perché non mi sono molto divertita». La facevano sentire «un po´ più allegra, ma non era un grande effetto». Poi l´invito ai giovani, «non fatelo», e soprattutto «mai droghe pesanti».

Infine, qualche giudizio tranchant sui suoi compagni di strada in questi giorni di trattative e tentati accordi. Al ministro del Welfare Fornero dice: «Penso che i suoi studenti siano un po´ intimiditi, i sindacalisti no, facciamo un altro mestiere». E rivela che durante i tavoli al ministero scherzavano sul capoclasse e su chi dovesse andare dietro la lavagna, «ma lei non la prendeva bene».

Non sceglie con chi andare a cena tra i leader di Cisl e Uil Bonanni e Angeletti, «con tutti e due sennò succede un disastro». Invita il sottosegretario Polillo a non prendere in giro i lavoratori esodati: «È un atteggiamento irresponsabile, ci vuole serietà». E di Sergio Marchionne dice: «È un uomo molto convinto di sé».

Quanto Mario Monti? «È una bella gara. Certo, l´inarrivabile è Silvio Berlusconi, l´unto del signore». Il premier è quindi solo terzo, perché «almeno si confronta». E però, Susanna Camusso tiene a precisare che a Cernobbio - al famoso pranzo dei sorrisi - non rideva per una sua battuta, bensì per una di Bersani. Che a quel tavolo si è parlato soprattutto di calcio, «di cui non capisco niente». E che con il presidente del Consiglio, anche in privato, si danno sempre «rigorosamente del lei».

 

IL SEGRETARIO DELLA CGIL SUSANNA CAMUSSO CAMUSSO E MONTI A CERNOBBIOFoto5.jpgFoto8.jpg

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…