urbano cairo

URBAN MACRON - CAIRO NON HA ABBANDONATO L’IDEA DI FARE IL SUO MOVIMENTO POLITICO: SE LA PROSSIMA LEGISLATURA AVRÀ VITA BREVE, È PRONTO A ‘SCENDERE IN CAMPO’ COME IL SUO IDOLO SILVIO PER SPARIGLIARE LE CARTE IN STILE ‘EN MARCHE’ - IL TASSELLO CHE MANCAVA AL SUO IMPERO (TV, GIORNALE, SQUADRA DI CALCIO) ERA L’ARRIVO IN ITALIA DI MEDIAPRO, CHE PUÒ FAR DECOLLARE IL SUO BUSINESS PUBBLICITARIO, IL PRIMO AMORE

ceccherini tim cook urbano cairo

DAGONEWS

 

Cosa bolle nel pentolone di Cairo? Urbanetto è convinto che la prossima legislatura avrà vita breve. In effetti c’è la possibilità che si vada a nuove elezioni dopo un governo “di salute pubblica” imposto da Mattarella per fare l’ennesima, nuova, legge elettorale. Certo, non bisogna mai sottovalutare l’effetto-colla che produce una poltrona parlamentare, ma se le camere si sciogliessero di nuovo nell’arco di un anno, Cairo sogna di lanciare un suo movimento alla Macron, slegato dai partiti e sostenuto dal suo ormai rilevante impero mediatico.

 

urbano cairo berlusconi gianni letta

Il tassello che mancava era l’ingresso in Italia degli spagnoli di Mediapro: con loro, il gruppo Cairo può fare quell’ulteriore salto di qualità che cercava anche nel settore pubblicitario. E sappiamo tutti come Urbano sia nato e cresciuto in Publitalia, la concessionaria che fu la macchina da guerra (non gioiosa) della discesa in campo di Berlusconi, tra il reclutamento di facce nuove e la costruzione dell’immagine pubblica del “Nuovo che avanza”.

 

Urbano è riuscito a imitare passo dopo passo il suo modello: ha una squadra di calcio (il Torino), una tv (La7) ed è riuscito ad acchiappare un quotidiano ben più rilevante del ‘Giornale’ dell’epoca, ovvero il ‘Corriere’. Se riesce a raddoppiare anche il suo business pubblicitario, ha tutte le munizioni. Ai giornali un anno fa diceva che ama la politica ma che per ora non ha tempo, doveva sistemare i conti delle sue società. È arrivato il momento buono?

urbano cairo torino urbano cairo ops urbano cairo ops la redazione di sandro mayerurbano cairourbano cairo urbano cairo lilli gruber

Ultimi Dagoreport

putin musk zelensky von der leyen donald trump netanyahu

DAGOREPORT - NON TUTTO IL TRUMP VIENE PER NUOCERE: L’APPROCCIO MUSCOLARE DEL TYCOON IN POLITICA ESTERA POTREBBE CHIUDERE LE GUERRE IN UCRAINA E MEDIORIENTE (COSTRINGENDO PUTIN E ZELENSKY ALLA TRATTATIVA E RISPOLVERANDO GLI ACCORDI DI ABRAMO TRA NETANYAHU E IL SAUDITA BIN SALMAN) – I VERI GUAI PER TRUMPONE SARANNO QUELLI "DOMESTICI”: IL DEBITO PUBBLICO VOLA A 33MILA MILIARDI$, E IL TAGLIO DELLE TASSE NON AIUTERÀ A CONTENERLO. ANCORA: ELON MUSK, PRIMA O POI, SI RIVELERÀ UN INGOMBRANTE ALLEATO ALLA KETAMINA CHE CREA SOLO ROGNE. LA MAXI-SFORBICIATA AI DIPENDENTI PUBBLICI IMMAGINATA DAL “DOGE” POTREBBE ERODERE IL CONSENSO DEL TYCOON, GIÀ MESSO A RISCHIO DAL PIANO DI DEPORTAZIONE DEI MIGRANTI (GLI IMPRENDITORI VOGLIONO LAVORATORI A BASSO COSTO) – I GUAI PER L’EUROPA SUI DAZI: TRUMP TRATTERÀ CON I SINGOLI PAESI. A QUEL PUNTO GIORGIA MELONI CHE FA: TRATTA CON "THE DONALD" IN SEPARATA SEDE O RESTERÀ "FEDELE" ALL'UE?

simona agnes gianni letta giorgia meloni rai viale mazzini

DAGOREPORT – TOH! S’È APPANNATA L’EMINENZA AZZURRINA - IL VENTO DEL POTERE E' CAMBIATO PER GIANNI LETTA: L’EX RICHELIEU DI BERLUSCONI NON RIESCE A FAR OTTENERE A MALAGÒ IL QUARTO MANDATO AL CONI. MA SOPRATTUTO FINO AD ORA SONO FALLITI I SUOI VARI TENTATIVI DI FAR NOMINARE QUEL CARTONATO DI SIMONA AGNES ALLA PRESIDENZA DELLA RAI A SCOMBINARE I PIANI DI LETTA È STATO CONTE CHE SE NE FREGA DEL TG3. E L'INCIUCIO CON FRANCESCO BOCCIA L'HA STOPPATO ELLY SCHLEIN – PARALISI PER TELE-MELONI: O LA AGNES SI DIMETTE E SI TROVA UN NUOVO CANDIDATO O IL LEGHISTA MARANO, SGRADITO DA FDI, RESTA ALLA PRESIDENZA "FACENTE FUNZIONI"...

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT – AVANTI, MIEI PRODI: CHI SARÀ IL FEDERATORE DEL CENTRO? IL “MORTADELLA” SI STA DANDO UN GRAN DA FARE, MA GUARDANDOSI INTORNO NON VEDE STATISTI: NUTRE DUBBI SUL CARISMA DI GENTILONI, È SCETTICO SULL'APPEAL MEDIATICO DI RUFFINI, E ANCHE RUTELLI NON LO CONVINCE – NON SOLO: SECONDO IL PROF NON SERVE DAR VITA A UN NUOVO PARTITO MA, COME IL SUO ULIVO, OCCORRE FEDERARE LE VARIE ANIME A DESTRA DEL PD - NON BASTA: IL CANDIDATO PREMIER DELLA COALIZIONE CHE DOVRA' SFIDARE IL REGIME MELONI, SECONDO PRODI, NON DOVRÀ ESSERE IL SEGRETARIO DI UN PARTITO (SALUTAME ‘A ELLY)…

giorgia meloni romano prodi elon musk donald trump ursula von der leyen giovanbattista fazzolari

COME MAI ALLA DUCETTA È PARTITO L’EMBOLO CONTRO PRODI? PERCHÉ IL PROF HA MESSO IL DITONE NELLA PIAGA: “L’ESTABLISHMENT AMERICANO ADORA LA MELONI PERCHÉ OBBEDISCE” - OBBEDIENTE A CHI? AI VERI ‘’POTERI FORTI’’, QUEI FONDI INTERNAZIONALI, DA BLACKSTONE A KKR, CHE FINO A IERI LO STATALISMO DI MELONI-FAZZOLARI VEDEVA COME IL FUMO AGLI OCCHI, ED OGGI HANNO IN MANO RETE UNICA, AUTOSTRADE, BANCHE E GRAN PARTE DEL SISTEMA ITALIA - E QUANDO SI RITROVA L’INATTESO RITORNO AL POTERE DI TRUMP, ECCOLA SCODINZOLARE TRA LE BRACCIA DI ELON MUSK, PRONTA A SROTOLARE LA GUIDA ROSSA AI SATELLITI DI STARLINK - LA FORZA MEDIATICA DI “IO SO’ GIORGIA” VA OLTRE QUELLA DI BERLUSCONI. MA QUANDO I NODI ARRIVERANNO AL PETTINE, CHE FARÀ? DA CAMALEONTICA VOLTAGABBANA TRATTERÀ I DAZI CON TRUMP O RESTERÀ IN EUROPA? - MA C’È ANCHE UN ALTRO MOTIVO DI RODIMENTO VERSO PRODI…