LE “VACANZE DA BRIVIDO” COSTANO ALLO STATO 12 MILIONI DI EURO - E’ IL TOTALE SBORSATO PER PAGARE RISCATTI, INTERMEDIARI, AEREI, E BENEFIT CHIESTI DAI RAPITORI DEI CINQUE ITALIANI SEQUESTRATI NELLE ZONE CALDE DEL PIANETA - TERZI DI SANTAQUALCOSA SBOTTA: “CHIEDERMO IL RIMBORSO DELLE SPESE A CHI SI ESPONE A QUESTI PERICOLI” - IL PREZZO PIU’ ALTO? LA LIBERAZIONE DI COLANGELO E BOSUSCO HA ALLONTANATO QUELLA DEI MARO’ LATORRE E GIRONE…

Gian Micalessin per "il Giornale"

Otto milioni d'euro per riportare a casa Sergio Cicala e la moglie Philomene Kabore rapiti da Al Qaida nel dicembre 2009 mentre scorrazzavano in auto tra Mauritania e Burkina Faso nel tentativo di fare un'improvvisata alla famiglia della signora Kabore originaria del luogo. Tre milioni consegnati ad un intermediario, dopo 14 mesi di trattative, per riaver Sandra Mariani, la turista fiorentina prelevata da un'altra cellula qaidista mentre zuzzurellava nel Sahara algerino.

Un milione d'euro versato per metter fine all'odissea di Bruno Pellizzari e della fidanzata sudafricana Deborah Calitz acciuffati dai pirati mentre veleggiavano al largo della Somalia e tenuti prigionieri per 20 mesi. Insomma 12 milioni di euro usciti dalle malconce casse dello Stato italiano per salvare cinque turisti cacciatisi nei guai per soddisfare la propria voglia d'avventura. Ovviamente non esiste un funzionario della Farnesina pronto ad ammettere quegli esborsi.

A confermare indirettamente l'insostenibile costo sopportato ci pensa però il ministro degli esteri Giulio Terzi ricordando il decreto in base al quale la Farnesina può «chiedere alle persone che si espongono inutilmente a questo tipo di rischi il rimborso delle spese sostenute per riportarli in Italia». Chi si ficca nei guai, insomma, d'ora in poi paga di tasca propria. La dichiarazione pronunciata all'indomani d'un terribile attentato nel Sinai punta innanzitutto a scoraggiare i vacanzieri pronti a sfidare i terroristi accampati tra le dune intorno a Sharm El Sheik.

Ma segnala anche la crescente sofferenza economica affrontata in epoca di tagli per mettere in salvo i cacciatori di guai. I riscatti sono solo la parte più evidente del capitolo di spesa che s'apre non appena l'Unità di Crisi riceve la segnalazione di un connazionale in difficoltà. Per capirci un'ora di volo di un Falcon 900, il jet usato per riportare a casa gli ostaggi liberati, costa 4000 euro. Calcolando una media di 6 ore tra andata e ritorno solo il recupero degli ostaggi da consegnare alle famiglie in attesa a Ciampino costa 24mila euro a volta.

Senza contare i casi in cui il Falcon diventa indispensabile per garantire incontri e trattative urgenti. Ancora più rilevanti sono però i costi di trattativa. Fonti, collaboratori ed intermediari ingaggiati dai servizi segreti costano migliaia di euro alla settimana, con un extra per ogni informazione utile recapitata e una percentuale sul riscatto finale. Ma le vere mazzate arrivano quando per motivi di copertura politica bisogna affidarsi alle "K&R Companies", le compagnie internazionali specializzate in Kidnapping & Ransoms (Rapimenti e riscatti).

Queste compagnie di ventura internazionali formate da ex­militari delle forze speciali o da ex- agenti dei servizi segreti hanno costi giornalieri superiori ai diecimila dollari, ma sono indispensabili per trattare direttamente con pirati e terroristi e pagare materialmente il riscatto. Ai costi materiali vanno aggiunti quelli politici. Che a volte pesano più di quelli monetari.

Un caso da manuale è quello di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo, i due sprovveduti turisti-esploratori rapiti a marzo dai guerriglieri comunisti mentre andavano a caccia d'emozioni nella giungla dell'Orissa, uno Stato indiano fuori da qualsiasi rotta turistica consigliata. Per ottenerne la liberazione non fu pagato un euro di riscatto, ma il prezzo in termini diplomatici fu persino più alto.

Il governo italiano si ritrovò costretto a sottoporre un'umiliante richiesta di aiuto alle autorità indiane proprio mentre era in corso un braccio di ferro per ottenere la liberazione di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, i due marò arrestati durante una scorta anti pirateria ed ingiustamente accusati dell'uccisione di due pescatori.

La lista delle 13 condizioni imposte dai guerriglieri comunisti dell'Orissa ed accettate dal governo di Nuova Delhi per garantire la liberazione di Bosusco e Colangelo diventò la migliore dimostrazione della buona fede indiana, ma servì anche a mettere la sordina alle richieste di liberazione dei due militari.

Così mentre i due sprovveduti turisti fai-da-te si godono l'estate in Italia i nostri Massimiliano Latorre e Salvatore Girone continuano a far le pulci in India. Forse per far veramente giustizia bisognerebbe estendere anche a loro il diritto d'ottenere dai due sprovveduti cerca-guai un adeguato risarcimento per la propria mancata liberazione.

 

PAOLO BOSUSCO IN INDIA BOSUSCO E COLANGELO GIULIO TERZI DI SANT AGATA Sergio Cicala Sergio CicalaMASSIMILIANO LATORRE SALVATORE GIRONE IN INDIA MASSIMILIANO LATORRE E SALVATORE GIRONE

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”