il dito medio di varoufakis

LA TRASPARENZA DI “SCARCIOFAKIS” - IL MINISTRO GRECO RIVELA DI AVER REGISTRATO IL VERTICE UE DEL 24 APRILE E A BRUXELLES SI INCAZZANO: “GLI INCONTRI SONO RISERVATI” - USERÀ L’AUDIO COME ARMA NELLE PROSSIME TRATTATIVE CON LA TROIKA?

Ettore Livini per “la Repubblica”

 

YANNIS DRAGASAKIS E VAROUFAKISYANNIS DRAGASAKIS E VAROUFAKIS

Yanis Varoufakis colpisce ancora. Un mese fa la Ue ha chiesto (e in parte ottenuto) la sua testa dopo un drammatico Eurogruppo in cui — riferiva allora l’agenzia Bloomberg — era stato definito dai partner europei «dilettante, perditempo e giocatore d’azzardo». Ieri il vulcanico economista ha consumato a freddo la sua diabolica vendetta: «I media, non solo per colpa loro, sono finiti in un vortice di bugie e mistificazioni — ha buttalo lì nel finale di una chilometrica intervista al New York Times — . Nessuno mi ha mai insultato. Lo nego con tutte le fibre del mio corpo». La prova? «Ho registrato tutta la riunione del 24 aprile».

VAROUFAKIS STIGLITZVAROUFAKIS STIGLITZ

 

La bomba sganciata da Varoufakis è esplosa pochi minuti dopo la pubblicazione tra i salotti ovattati di Bruxelles. Il vertice di Riga del mese scorso non è stato un summit qualsiasi. Dietro le porte chiuse si sarebbe consumato uno scontro 18 (il resto dei ministri delle finanze dell’area euro) contro 1 (il loro omologo greco) «a tratti molto teso ed emotivo», come ha ammesso francamente il presidente dell’Eurogruppo Jeroen Dijsselbleom. Insulti? Ne ha parlato solo la stampa. Di sicuro però nei giorni successivi Alexis Tsipras ha tolto al suo braccio destro il ruolo di capofila dei negoziatori di Atene, affidandolo al fedelissimo vice-ministro degli esteri Euclid Tsakalotos.

VAROUFAKIS MOSTRA IL DITO MEDIO ALLA GERMANIAVAROUFAKIS MOSTRA IL DITO MEDIO ALLA GERMANIA

 

Peccato che tutti avessero fatto i conti senza l’oste. Varoufakis ha custodito per un mese come un segreto di Fatima il suo file audio. Senza lamentarsi del declassamento. Ma in questi giorni in cui si decide il futuro della Grecia, ogni arma è lecita. E lui – sapendo benissimo quello che faceva – ne ha rivelato al mondo l’esistenza, facendo correre un brivido freddo sulla schiena della diplomazia di Bruxelles.

 

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Cosa succederebbe se venissero date in pasto alla stampa quelle tre ore di registrazione segreta in cui le massime autorità europee si prendono a male parole accanendosi contro il più debole (Atene)? «Le riunioni dell’Eurogruppo sono riservate», ha sibilato ieri mattina livido di rabbia l’ufficio stampa di Dijsselbloem. Figuriamoci, ha risposto sibillino Varoufakis, «tutti conoscono la mia riservatezza e il mio rispetto per le istituzioni».

 

yannis varoufakisyannis varoufakis

Sarà. Ma il timore che la registrazione possa diventare pubblica penderà come una spada di Damocle nelle prossime ore sui negoziati per il salvataggio della Grecia, quando i protagonisti di quel 24 aprile di fuoco – ministro ellenico compreso – torneranno a guardarsi negli occhi. Sapendo che da qualche parte, ben conservato in una cassaforte, c’è la prova del livello (probabilmente non proprio oxfordiano) cui scende il dibattito in Europa quando i suoi leader si chiudono in conclave per decidere del futuro del continente.

 

varoufakis walking debtvaroufakis walking debt

Qualcuno, forse, ha già avuto la fortuna di ascoltare i documenti audio messi assieme da Varoufakis. «È sicuro al 100% che il ministro ha ragione. A Riga nessuno ha pronunciato le parole “giocatore d’azzardo”, “dilettante” o “perditempo”», ha twittato Peter Spiegel, capo della redazione di Bruxelles del “Financial Times” e uno dei giornalisti più credibili e informati sulla Grecia. Bene così. Le forme sono salve. La sostanza invece – vale a dire il resto delle conversazioni registrate – potrebbe diventare l’arma segreta di Atene per ammorbidire le posizioni della Troika nelle trattative dei prossimi giorni.

 

 

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