VEGAS INDAGATO - ASSUNZIONI E NOMINE DECISE SENZA RISPETTARE IL REGOLAMENTO INTERNO SONO COSTATE AL PRESIDENTE DELLA CONSOB L’ACCUSA DI ABUSO D’UFFICIO – BISOGNA SAPERE QUANDO GIUNGE IL MOMENTO DI USCIRE DI SCENA…
Premio Guido Carli Giuseppe Vegas
Fiorenza Sarzanini per Corriere della Sera
Assunzioni e nomine decise senza rispettare il regolamento interno. Designazioni che sono costate a Giuseppe Vegas il presidente della Consob, la commissione nazionale per la Borsa, l’accusa di abuso d’ufficio. Nel mirino della procura – che dovrebbe chiudere l’inchiesta entro la fine del mese – c’è in particolare la scelta del direttore generale Gaetano Caputi, ma anche la chiamata diretta della segretaria Francesca Amaturo.
E la vicenda, già al centro di numerose polemiche e interrogazioni parlamentari, che coinvolge Emanuele Aulicino l’ex ufficiale della Difesa diventato capo dell’ufficio attività parlamentare della Commissione. Una sentenza del Consiglio di Stato gli ha dato ragione riconoscendo la validità del suo contratto, ma anche su questo il pubblico ministero Giuseppe Deodato ha ritenuto di dover disporre accertamenti.
L’indagine viene avviata nel febbraio 2013 dopo una denuncia presentata dalla Federconsumatori. Le norme prevedono che il segretario e il direttore generale siano nominati «su proposta del Presidente, a scelta fra persone di specifica e comprovata esperienza e di indiscussa moralità e indipendenza avuto riguardo ai titoli professionali, culturali e scientifici e alle esperienze maturate». Ma Vegas, questo si sostiene, non avrebbe rispettato le disposizioni degli articoli 26 e 27 del regolamento interno.
Premio Guido Carli Giuseppe Vegas con la moglie
Il primo caso riguarda Caputi. Nel marzo 2011 l’alto funzionario del ministero dell’Economia viene nominato da Vegas segretario generale. Quando gli viene contestato di non aver scelto un «interno», il presidente spiega che nessuno aveva gli stessi titoli e competenze.
In realtà, cinque mesi dopo – appena va in pensione Antonio Rosati – Caputi diventa direttore generale e al suo posto va Claudio Salini, uno dei dirigenti già in servizio che evidentemente aveva i requisiti necessari. «Tanto dimostra – denuncia Federconsumatori – che l’entrata in Consob e la carriera di Caputi sono frutto di un abuso. Certamente non l’unico commesso dal presidente».
L’attenzione si concentra pure sul percorso professionale di Francesca Amaturo che Vegas porta con sé dal ministero dell’Economia come assistente personale con uno stipendio annuale di oltre 110mila euro. Anche lei ottiene un ruolo di livello e per raggiungere una retribuzione adeguata le vengono affidate due mansioni.
jtat16 giuse vegas m angiolillo s carraro
Entra in quella sorta di «cerchio magico» del presidente che alla fine comprende con un incarico prestigioso Aulicino, l’ufficiale delle Capitanerie di porto finito al centro di dure polemiche proprio per la procedura utilizzata per farlo entrare in Consob.
IL PRESIDENTE DELLA CONSOB GIUSEPPE VEGAS
Secondo la denuncia, il capitano lavora con Caputi sin dal 2011, ma la delibera che lo nomina capo dell’attività parlamentare viene firmata soltanto il 25 luglio 2012. Per circa un anno svolge dunque la propria attività all’interno della Commissione con accesso diretto al vertice, consulta gli atti, cura le pratiche pur non avendo alcun ruolo effettivo.
Non solo.
Quando i sindacati fanno ricorso contro la sua assunzione e ottengono ragione davanti al Tar, il senatore del Pd Ugo Sposetti presenta un emendamento alla legge di stabilità per consentirgli di mantenere il posto di lavoro. Il Fatto Quotidiano lo scopre e ne chiede conto al parlamentare che ammette il «favore» spiegando che era stato proprio Aulicino a sollecitarlo.
Giuseppe Vegas e Pellegrino Capaldo
Scoppia il caso, ma a rimettere le cose in ordine ci pensa il Consiglio di Stato con una sentenza che ritiene legittima l’assunzione e il capitano rimane in servizio.
L’inchiesta è ormai alle battute finali ma l’avvocato del presidente Vegas, Titta Madia, si dice convinto che alla fine ogni circostanza sarà chiarita. «È una questione di interpretazione di norme amministrative – dichiara – per la quale il consiglio di Stato ha già dato ragione all’operato del presidente Vegas. Quindi confidiamo nella pronta risoluzione della vicenda».