DRAGONE NEL PALLONE - I SOSPETTI CHE STANNO ASSALENDO LA CINA E IL SEGRETARIO COMUNISTA EPURATO BO XILAI - IL MISTERO DELLA MORTE DI NEIL HEYWOOD, CHE AVEVA CONTATTI CON LE SPIE INGLESI ED ERA AMICO DELLA MOGLIE DI BO - PER PECHINO È MORTO DI INFARTO, MA FORSE È STATO AVVELENATO - WANG LIJUN, L’EX CAPO DELLA POLIZIA CHE AVEVA LE PROVE DELL’OMICIDIO, ORA È SCOMPARSO - E SI PARLA ANCHE DI UN PRESUNTO COLPO DI STATO...

Giampaolo Visetti per "la Repubblica"

Nell´epurazione politica più clamorosa consumata in Cina dopo il 1989, quella del "principe rosso" Bo Xilai, fa irruzione un misterioso faccendiere inglese, legato al mondo delle spie. Il governo di Londra ha chiesto ufficialmente a quello di Pechino di aprire un´indagine sulla morte di Neil Heywood, controverso uomo d´affari trovato cadavere lo scorso novembre nella stanza di un albergo di Chonqing.

Il decesso fu archiviato come «arresto cardiaco indotto dall´abuso di alcool» e la vittima venne immediatamente cremata. Alcuni amici sostengono però ora che Heywood fosse astemio: ma soprattutto che avesse una stretta amicizia con Bo Xilai, il leader nostalgico di Mao rimosso a metà marzo dai vertici del partito, e con sua moglie Gu Kailai.

Secondo la stampa britannica, il consulente trovato morto aveva lavorato per la «Hakluyt&Co», società di intelligence legata ai servizi segreti inglesi, fondata da ex spie. In questa veste, attraverso la moglie cinese, sarebbe entrato in forte confidenza con la famiglia di Bo Xilai, conosciuta anni fa a Dalian.

Ciò che appare certo è che Neil Heywood era in affari con Gu Kailai, famosa avvocatessa d´affari, nota in Cina per essere stata la prima a vincere una causa civile negli Usa. Con la seconda moglie di Bo Xilai avrebbe avuto anche uno stretto rapporto personale, tale da indurlo ad attivarsi per trovare un posto all´università di Oxford al figlio, Bo Guagua, famoso per viaggiare a bordo di una Ferrari.

Che uno straniero legato ai servizi segreti inglesi entri in affari con la famiglia dell´ex leader emergente del partito comunista cinese è già una circostanza sorprendente, oltre che imbarazzante. A scatenare le voci più inquietanti è però l´indagine che chiede di accertare la relazione tra la sua morte e l´epurazione politica di Bo Xilai.

Fonti diplomatiche sostengono che il 6 febbraio, quando l´ex capo della polizia di Chongqing si rifugiò nel consolato Usa di Chengdu per chiedere asilo politico, la ragione della fuga fosse proprio Neil Heywood. Wang Lijun, storico braccio destro di Bo Xilai e sceriffo-star per la lotta contro triadi e corruzione, avrebbe cioè scoperto la vera causa della sua morte: avvelenamento.

Secondo i giornali inglesi, avrebbe confidato al suo capo tali sospetti, scatenando l´ira e le minacce di Bo Xilai, da cui sarebbe fuggito cercando la protezione degli Stati Uniti. Più volte, nei giorni precedenti, avrebbe chiesto invano un appuntamento con i diplomatici britannici. Wang Lijun, con una fuga rocambolesca dagli uomini dell´ex amico Bo Xilai, è infine riuscito a raggiungere il consolato Usa, a cui avrebbe consegnato le prove della relazione tra la famiglia di Bo Xilai e l´avvelenamento di Neil Heywood.

Il congresso americano ha chiesto ora che venga accertato se è vero che gli Usa negarono l´asilo politico a Wang Lijun e per quale ragione. L´ex capo della polizia di Chongqing, Bo Xilai e sua moglie Gu Kailai risultano attualmente scomparsi e si dice che siano sotto inchiesta e in stato di fermo a Pechino. Il leader neo-maoista, dopo il clamoroso licenziamento, ha perso l´opportunità di entrare nel comitato permanente dei nove esponenti che di fatto guidano la Cina, mentre resta uno dei venticinque membri del Politburo.

Le autorità cinesi hanno rifiutato qualsiasi commento sul caso. L´ambasciata britannica in Cina ha però dichiarato che si sono impegnate a fornire elementi d´indagine sulla morte di Neil Heywood entro qualche settimana. La contraddittorietà degli atteggiamenti cinesi corrisponde a quella che in passato ha segnato i momenti più tesi del partito e del Paese.
L´edizione in inglese del "Quotidiano del Popolo" ha pubblicato un editoriale in cui accusa le «forze occidentali» di voler costruire l´immagine di una «nazione delle voci» per destabilizzare l´anno della decennale transizione del potere al vertice del partito.

Nei giorni scorsi i siti cinesi sono stati travolti da allarmi incontrollabili. Si è parlato di un presunto tentativo di colpo di Stato, orchestrato dai sostenitori di Bo Xilai, di polizia dispiegata nel centro di Pechino per proteggere Hu Jintao e Wen Jiabao, di un forte malessere che scuoterebbe le frange nostalgiche dell´esercito. I media di Stato hanno pubblicato appelli alla fedeltà delle forze armate al partito comunista, riferendosi una volta di più a «trame anti-cinesi ordite da forze straniere». Distinguere verità e fantasie, in un sistema dominato dalla censura, è difficile. Che la tensione attorno a una leadership cinese divisa sia stranamente alta, è però un fatto. Che scuote la Cina, ma anche il resto del mondo.

 

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