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REPUBBLICA PARTENOPEA - RENZI A NAPOLI TRA PROTESTE E PROMESSE: BAGNOLI DIVENTERA’ COME NIZZA. IL CAZZONE SPINGE BASSOLINO TRA LE BRACCIA DI VALENTE. DE MAGISTRIS SI PROPONE COME LEADER DELL’OPPOSIZIONE DURA: SE RIVINCE CHI LO FERMA PIU’?

Marco Demarco per il “Corriere della Sera

 

RENZI E VALERIA VALENTE A NAPOLIRENZI E VALERIA VALENTE A NAPOLI

Renzi torna a Napoli dopo due anni e rivolta tutto da cima a fondo. Come premier, spinge nell' angolo il sindaco de Magistris e riporta, sempre che questa sia la volta buona, la speranza a Bagnoli.

 

Spiagge, barche, alberghi, ristoranti: diventerà la Nizza della Campania? Come segretario di partito, invece, lascia trapelare la notizia di un incontro con Bassolino, gli lancia un pubblico appello a collaborare, ricuce la ferita delle primarie e ricompatta il Pd in vista delle Amministrative:

 

italsider bagnoli italsider bagnoli

crea le premesse, insomma, per un' alternativa al sindaco che si ispira a Che Guevara, che inneggia alla rivoluzione e alla «democrazia di prossimità», cioè alla piazza. E che, mentre in città si registravano gli scontri tra polizia e manifestanti, ha lasciato questo come suo ultimo tweet: «Non è sovversivo chi difende la Costituzione, ma chi la mortifica e la calpesta».

 

Ma se ieri, nonostante il lancio di pietre e i fumi dei lacrimogeni, sia stata davvero scritta una nuova «success story» si saprà solo alle prossime Amministrative, perché solo allora sarà chiaro se avrà vinto la città «contro» o la città «per».

 

italsider bagnoli italsider bagnoli

Esattamente, cioè, le due Napoli che si sono confrontate ieri: quella degli scontri sul Lungomare e del dissenso radicale , per molti versi riconducibile a de Magistris; o quella che da decenni aspetta grandi opere come la rigenerazione di Bagnoli, che è invece la Napoli che guarda con fiducia a Renzi. Il quale non ha usato mezze misure «sarà una svolta enorme, la più grande operazione ambientale mai fatta in Italia».

 

Il capo del governo non veniva a Napoli dall' agosto 2014. «Ma l' ha sorvolata più volte, di notte, a bordo del suo elicottero, come un pipistrello», ha fatto velenosamente notare de Magistris.

 

Bagnoli Bagnoli

Nel frattempo, premier e il sindaco sono diventati il bianco e il nero della politica italiana. Il decisionista e l' antagonista, appunto. In più, tutti gli altri sindaci arancioni sono rimasti o confluiti nel centrosinistra. De Magistris no, si è tenuto fuori. In questi due anni, l' area dell' ex Italsider è stata commissariata dal governo e molti, in città, hanno tirato un sospiro di sollievo.

 

De Magistris ha gridato allo scippo di competenze istituzionali e all' attentato contro la Costituzione, ma si è visto respingere un primo ricorso al Tar. Renzi lo ha accusato di aver fatto perdere solo tempo e, l' altro giorno in direzione pd, di non aver saputo mettere «le mani su Bagnoli», salvo lamentarsi che altri vogliano farlo a fini speculativi.

 

belen luigi de magistris napolibelen luigi de magistris napoli

E il sindaco gli ha risposto dicendogli di tutto, anche di essere un premier «impregnato di scandali» e «un assemblatore di interessi». Infine, l' ultimo atto: il sindaco si rifiuta di partecipare alla cabina di regia per Bagnoli, e il premier gli manda a dire che, «poiché é l' anno della misericordia», lui lo aspetta lì: se ci andrà si incontreranno.

 

Altrimenti amen. E così è stato. Ieri de Magistris non si è presentato. L' incontro è saltato. Il Comune di Napoli e il governo nazionale non sono mai stati tanto lontani.

Per tutte queste ragioni, è una Napoli carica di tensione quella che Renzi ha attraversato ieri. Comitati di lotta, centri sociali, collettivi studenteschi, disoccupati, precari, borghesi ribelli. Tutti in piazza. Tutti contro il governo. Ma Renzi è rimasto impassibile. Il perché è tornato a spiegarlo lui stesso.

italsider bagnoli italsider bagnoli

 

Pompei, la Napoli- Reggio Calabria, i giacimenti petroliferi potentini, le ecoballe della Terra dei fuochi e ora Bagnoli: il suo è un Gran Tour nell' Italia da sbloccare, e lui va ovunque ci siano progetti da completare, trivelle da difendere e siti da rilanciare. A Napoli è arrivato per questo: per tagliare i nodi gordiani.

 

Nel concreto, è venuto per avviare la bonifica e la riconversione dell' ex area Italsider, sbullonata ormai che sono venti anni. Simbolicamente, è venuto invece a sfidare l' Italia che gli resiste. Di questa Italia, Napoli rischia di diventare però la capitale, perché, come si è visto anche ieri, è già una delle città più «contro» che ci siano. Ed è sicuramente la più antirenziana.

 

QUANDO LINDUSTRIA SI METTEVA IN POSA COLONIA MARINA ILVA A BAGNOLI QUANDO LINDUSTRIA SI METTEVA IN POSA COLONIA MARINA ILVA A BAGNOLI

Napoli è la città di de Magistris, quella in cui, alle ultime regionali, il Movimento 5 Stelle è risultato il primo partito, e dove ancora sono di casa intellettuali oltranzisti o terzomondisti molto popolari come padre Alex Zanotelli.

 

Cosa succederà, se il dinamismo di Renzi non troverà un adeguato candidato sindaco di riferimento? Avremo una Repubblica napoletana autonoma? Ed è possibile immaginare de Magistris calato nei panni di Eleonora Pimentel Fonseca? Effetto «Tootsie» a parte, il caso Napoli è molto, molto serio.

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