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LA LUCE IN FONDO AL TUNNEL – IN VENEZUELA DOPO UNA SETTIMANA È TORNATA L’ENERGIA ELETTRICA. SECONDO MADURO IL BLACKOUT È COLPA DI UN ATTACCO CIBERNETICO DEGLI STATI UNITI, DICE ANCHE DI AVERE LE PROVE MA NON LE MOSTRA – DOPO PUTIN ARRIVANO IN SOCCORSO PURE I CINESI CHE SI SONO DETTI PRONTI AD AIUTARE IL PAESE AL COLLASSO – GUAIDÒ: “IL REGIME NON SA PIÙ CHE FARE” – VIDEO

 

Da www.repubblica.it

 

persone in fila per il bus a caracas

Il sistema elettrico del Venezuela, paralizzato da giovedì scorso, ha recuperato la sua funzionalità al 100%. A comunicare la fine del blackout è stato il ministro della Comunicazione venezuelano, Jorge Rodriguez, che ha anche annunciato che giovedì 14 marzo riprenderanno le attività di lavoro, mentre le scuole resteranno chiuse fino a venerdì.

blackout venezuela 15

 

In una dichiarazione televisiva dal Palazzo Miraflores, sede della presidenza, Rodriguez ha detto che anche se "l'erogazione elettrica è stata ristabilita su tutto il territorio nazionale", resta "qualche problema in qualche zona, come quelle dove c'erano trasformatori che sono stati sabotati" da "azioni di criminali".

 

blackout venezuela 14

"In quelle zone l'elettricità è tornata al 70%, e nelle prossime ore risolveremo il resto dei casi", ha assicurato il ministro. In quanto al problema della mancanza d'acqua potabile, causato dal blackout elettrico, Rodriguez ha detto che è stato risolto nell'80% del paese e il 70% della zona metropolitana di Caracas.

 

MADURO PUTIN

Nelle scorse ore Nicolas Maduro aveva imputato a Washington la responsabilità affermando di aver le "prove" di un attacco cibernetico. La Cina si è intanto dichiarata pronta ad aiutare il Paese latinoamericano. Secondo la società Ecoanalitica, il blackout ha causato perdite per 875 milioni di dollari, l'industria è paralizzata. "C'e una importante situazione di paralisi in molte aree critiche del settore petrolifero, potremmo arrivare a perdere 700 mila barili al giorno", ha avvertito il direttore, Asdrubal Oliveros.

VENEZUELA SCONTRI

 

La stessa Pechino è stata arruolata da Maduro in una commissione d'inchiesta sul blackout: il presidente venezuelano ha assicurato in un discorso tv a reti unificate di avere le prove è stato causato da un attacco "terroristico" cibernetico ordito dagli Stati Uniti. Nella commissione, presieduta dalla vice presidente Delcy Rodriguez, avranno un ruolo paesi amici di Caracas come  Russia, Iran e Cuba.

 

XI JINPING

Il regime aveva accusato anche il leader dell'opposizione e autoproclamato presidente, Juan Guaidò, per il ruolo che avrebbe nelle interruzioni dell'energia elettrica. Washington, ha risposto preannunciando per i prossimi giorni nuoce sanzioni "molto significative" contro le istituzioni finanziarie che sostengono il regime. "Il regime non sa più cosa fare", ha commentato Guaidò davanti al Parlamento di cui è presidente, "con questa accusa è stato svelato il piano del regime. Hanno cercato di dividerci e siccome non ci sono riusciti ora cercano di portare la persecuzione politica alla sfera giudiziaria".

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