javier milei papa francesco bergoglio

LA VERA OPPOSIZIONE IN ARGENTINA LA FA BERGOGLIO – IL NUOVO PRESIDENTE, JAVIER MILEI, HA DEFINITO IL PAPA “IMBECILLE”, “COMUNISTA DI MERDA” E “RAPPRESENTANTE DEL MALE NELLA CASA DI DIO. IL PONTEFICE AVEVA RISPOSTO INVITANDO I CITTADINI A DIFFIDARE DAI “PAGLIACCI DEL MESSIANESIMO”. MA, ORA CHE SI È CELEBRATO IL VOTO, LA CHIESA POTREBBE PERDONARE MILEI, CHE POTREBBE CAMBIARE IDEA – L’IPOTESI DI UN VIAGGIO DEL SANTO PADRE IN ARGENTINA

@c5n La advertencia del Papa Francisco sobre Javier Milei: "Los flautistas de Hamelín terminan ahogando a la gente". #papa #papafrancisco #milei #francisco #javiermilei #flautista #c5n ? sonido original - c5n

 

javier milei 6

1. ARGENTINA, GLI INSULTI DI MILEI NON FERMANO BERGOGLIO: IL PAPA PENSA A UN VIAGGIO TRA I POVERI DEL SUO PAESE

Estratto dell’articolo di Iacopo Scaramuzzi per www.repubblica.it

 

È difficile, ma non impossibile, che papa Francesco visiti l’Argentina ora che la sua patria ha scelto come presidente Javier Milei, ultraliberista di destra che nei mesi scorsi ha ripetutamente insultato Bergoglio.

 

Gli improperi certo non sono passati inosservati a Casa Santa Marta, la residenza vaticana del Pontefice argentino: “rappresentante del male nella casa di Dio”, “imbecille”, “gesuita che promuove il comunismo”, fautore di “politiche ecclesiali di merda”. Nel corso della campagna elettorale un economista vicino a Milei, Alberto Benegas Lynch, si è spinto a promettere la sospensione dei rapporti diplomatici con il Vaticano.

 

PAPA BERGOGLIO E MAURICIO MACRI

Lo stesso Bergoglio ha suggerito agli argentini, in un’intervista all’agenzia stampa nazionale Telam, di diffidare dai “pifferai magici” e dai “pagliacci del messianismo”, parole lette da molti come un riferimento al candidato “anarco-liberista” della destra. I rapporti tra il Palazzo apostolico e la Casa Rosada sono all’anno zero. Questo, però, non significa che non si possa costruirne di nuovi.

 

Tanto meno significa che i rapporti con Sergio Massa, lo sfidante kirchnerista di Milei, sarebbero stati cordiali. Jorge Mario Bergoglio lo conosce bene e se ne fida poco. È noto il pessimo rapporto che l’allora arcivescovo di Buenos Aires aveva con l’allora presidente Nestor Kirchner. Da quando è stato eletto Papa, nel 2013, Bergoglio ha aperto la porta di casa a ogni presidente argentino (Cristina Kirchner, Mauricio Macri, Alberto Fernández), ma si è spesso sentito strumentalizzato.

 

CRISTINA FERNANDEZ DE KIRCHNER E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

[…] In dieci anni di pontificato Francesco ha più volte detto che prima o poi visiterà il suo Paese, ma un viaggio non si è mai materializzato. Chi lo conosce bene sa che […] il Papa difficilmente tornerà in Argentina. Non, però, perché adesso abbia vinto Milei, bensì perché, già da tempo, l’opinione pubblica è fortemente polarizzata, tutto viene politicizzato e in politica c’è un tifo da stadio. Ogni suo gesto, ogni sua parola, verrebbe letta come il sostegno a questo o quel politico, questo o quel partito […].

 

javier milei 2

Eppure se ci fosse la possibilità di compiere un viaggio autenticamente apostolico, se ci fossero le condizioni per evitare strumentalizzazioni, Jorge Mario Bergoglio, 87 anni il prossimo dicembre, andrebbe in Argentina. Sa che in molti lo attendono. Andrebbe per incontrare i poveri, gli abitanti delle “villas miseria” che visitava abitualmente quando era arcivescovo di Buenos Aires, le persone “scartate” dalla società, ignorate troppo a lungo da una politica che si è dimostrata indifferente se non corrotta.

 

javier milei 1

È consapevole che Javier Milei […]  ha catalizzato la rabbia e il malumore di milioni di persone che hanno votato per lui per assenza di un’alternativa credibile. Sul tema della povertà e sulla giustizia sociale, sulle politiche securitarie e sulla bioetica, la distanza dal nuovo presidente non potrebbe essere maggiore. Ma Francesco sarebbe capace […] di lasciare alle spalle i dissapori, di intraprendere qualche passo di avvicinamento. Se Milei […]  cambiasse toni e, smentendo gli insulti della campagna elettorale, lo invitasse in Argentina, il Papa prenderebbe l’invito sul serio. Ma questo non dipende da lui.

 

2. ANTICLERICALE E ANTI-BERGOGLIO GELO NEI RAPPORTI COL VATICANO

Estratto dell’articolo di Domenico Agasso per “La Stampa”

 

[…] A quanto risulta a La Stampa, prima della vittoria di Milei il viaggio di Jorge Mario Bergoglio in Argentina non era deciso. E la scelta del Papa di andare o no a Buenos Aires non dipenderà in alcun modo dalla presidenza Milei. Resta valido ciò che il Vescovo di Roma ha confidato un mese fa nell'intervista all'agenzia Telam: «Mi piacerebbe andare in Argentina».

 

CRISTINA FERNANDEZ DE KIRCHNER E PAPA FRANCESCO BERGOGLIO

Alcune settimane dopo la Conferenza episcopale gli ha inviato una lettera invitandolo ufficialmente: «A tutti noi farebbe molto bene la tua vicinanza e la tua benedizione in questi tempi difficili». Peraltro, occorre anche l'invito formale delle istituzioni del Paese. Dunque, la visita di Francesco nel suo Paese natale resta tuttora un'ipotesi e basta.

 

Nel frattempo, il trionfo del candidato ultraliberista e antisistema scuote i Sacri Palazzi della Santa Sede, dove non sono passati inosservati gli insulti e gli attacchi di «El Loco» al Vescovo di Roma […].

 

jorge mario bergoglio in argentina

Le offese del nuovo leader del Paese latinoamericano erano state affrontate a viso aperto dai preti delle «villas miserias», le baraccopoli della Capitale che Bergoglio spesso visitava da Arcivescovo: i sacerdoti si sono attivati con dichiarazioni in difesa del Papa e messe celebrate in riparazione al «male» diffuso da Milei. Incoraggiati da alcuni presuli, che hanno condannato le accuse del candidato senza partito, pur restando neutrali nei mesi di campagna elettorale.

 

La Santa Sede e il Pontefice mai hanno risposto alle ingiurie. Anche se c'è chi ha interpretato, nell'intervista di Francesco, un riferimento, seppure implicito, alla cavalcata di Milei: «Talvolta ci si aggrappa ai miracoli, ai messia, alle cose che si risolvono in modo messianico. Il Messia è solo Colui che ci ha salvato tutti. Gli altri sono tutti pagliacci messianici», aveva affermato il Papa.

 

JAVIER MILEI

[…] Al momento la Santa Sede non commenta il risultato delle votazioni: si attendono, come consuetudine, le ore dell'insediamento, in programma il 10 dicembre. È immaginabile che il messaggio conterrà i concetti solitamente espressi ai presidenti neo eletti: la promozione del dialogo e del bene comune.

 

Allo stesso tempo […] i toni del «Loco» potrebbero smorzarsi e ammorbidirsi. In molti si aspettano una riapertura - pragmatica - di Milei nei confronti della Chiesa cattolica. E di Casa Santa Marta.

papa bergoglio quando era arcivescovo di buenos airesratzinger bergoglio germania argentinaBERGOGLIO E MAURICIO MACRI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...