LA VERITÀ È CHE LA DUCETTA HA PAURA DI MARINE LE PEN – LA VALCHIRIA FRANCESE POTREBBE DIVENTARE UN POLO DI ATTRAZIONE PER I CONSERVATORI CHE NON VOGLIONO SOSTENERE UN BIS DI URSULA VON DER LEYEN (TUTTI TRANNE FDI). ECCO SPIEGATO L'ABBOCCAMENTO TENTATO DALLA MELONI – PER ORA, LE PORTE DI ECR RIMANGONO CHIUSE AL RASSEMBLEMENT NATIONAL: IL PARTITO DI MARINE POTREBBE CONQUISTARE PIÙ SEGGI DI FRATELLI D’ITALIA E DIVENTARE LA PRIMA FORZA DI DESTRA A BRUXELLES – I SONDAGGI RENDONO IMPOSSIBILE UNA “COALIZIONE ALL’ITALIANA” AL PARLAMENTO EUROPEO
Estratto dell’articolo di Ilario Lombardo e Francesco Olivo per “La Stampa”
antonio tajani matteo salvini giorgia meloni
A voler prendere alla lettera le frasi dei due vicepremier se ne dedurrebbe che la rottura è profonda: «Chi stima Marine Le Pen è un persona intelligente», dice Matteo Salvini, segretario della Lega. «No a Marine Le Pen e AfD», risponde poco dopo Antonio Tajani, leader di Forza Italia e […] soprattutto […] vicepresidente del Partito popolare europeo.
[…] In mezzo, tra Tajani e Salvini […] resta Giorgia Meloni. La sua è la posizione più complicata, un ruolo che è una somma di ruoli che le rendono sempre più arduo il compito: è la presidente del gruppo europeo dei Conservatori (Ecr), è premier di un Paese fondatore della Ue, terzo Paese per abitanti, è una paladina dell'ultradestra ma con i limiti di un capo di governo che non può sottrarsi ai futuri equilibri della Commissione europea.
giorgia meloni in collegamento con viva24, la convention di vox a madrid5
E dunque, al di là delle strategie di avvicinamento per un'alleanza che resta futuribile, Meloni teme l'ascesa di Le Pen. Soprattutto, ha capito che la francese potrebbe diventare attrattiva per chi tra i conservatori non ha la minima intenzione di sostenere un bis alla guida della Commissione della candidata dei popolari Ursula von der Leyen, né di un altro esponente del Ppe […].
I polacchi del PiS […] e gli spagnoli di Vox le hanno già detto che si sottrarranno. Si concretizzerebbe […] quella spaccatura su cui conta Le Pen. Un progetto che è emerso chiaramente quando il segretario del suo partito, Jerome Bardella, nelle scorse settimane non ha nascosto l'obiettivo di attirare i partiti di Ecr, contrari alla svolta governista. Anche la presenza della leader francese, come del portoghese André Ventura, fondatore di Chega, è un segnale.
Che non è sfuggito ai fedelissimi di Meloni. Entrambi sono partiti che appartengono a un'altra famiglia di sovranisti di ultradestra, Identità e democrazia, dove siedono AfD e la Lega di Salvini, questi ultimi due esclusi dalla convention di Vox.
In corso ci sono tendenze uguali e contrarie. La truppa xenofoba dei tedeschi è considerata un potenziale elemento disgregante per il gruppo Id. Le Pen ne ha preso le distanze e, per il momento, lo ha fatto anche Salvini, uno però abituato alle giravolte improvvise.
marine le pen a viva24, la convention di vox a madrid
Meloni, a sua volta, vorrebbe attrarre parte di Identità e democrazia per il suo progetto di maggioranza "all'italiana" di centrodestra a Bruxelles. Senza aprire subito le porte di Ecr a Le Pen, anche perché […] Marine potrebbe conquistare più seggi di Fratelli d'Italia. Il disegno di Meloni resta quello di «alleare i partiti compatibili tra loro in termini di visione per mandare all'opposizione la sinistra, come abbiamo fatto in Italia», dice, intervistata a Mattino5.
Ma per quante acrobazie si possano immaginare, si tratta di uno scenario che non dispone dei numeri necessari, secondo tutti i sondaggi pubblicati finora. Se la fusione di Id e Ecr in un'unica famiglia estromettendo Afd, resta altamente improbabile, è Tajani a offrire l'unica ricetta alternativa che considera possibile: «La maggioranza ideale è popolari, liberali e conservatori», con al centro l'asse Ppe-Ecr.
GIORGIA MELONI E URSULA VON DER LEYEN
[…] uno di questi elementi che unisce i partiti è il No secco alla rielezione di Von der Leyen, ipotesi che, sebbene molto indebolita rispetto ad alcuni mesi fa, resta un'ipotesi concreta. Cosa faranno a quel punto i Conservatori? Meloni ha dato per scontato che al momento di votare il nome proposto dal Consiglio europeo i partiti di Ecr si spaccheranno: Fratelli d'Italia e il partito democratico civico del premier ceco Pietr Fiala voteranno sì al nuovo presidente, ma le altre delegazioni difficilmente si accoderanno. Uno schema già visto in passato (i polacchi nel 2019 votarono Von der Leyen, al contrario di FdI), ma che stavolta potrebbe pregiudicare le ambizioni di Meloni di avere un peso negli equilibri della prossima legislatura.
In bilico tra due opposte strategie, intanto, Meloni si è guardata bene dall'attaccare frontalmente Von der Leyen: la colpa in Europa non è sua, ha precisato: «Ma della maggioranza innaturale con popolari, socialisti e liberali che l'ha sostenuta».
matteo salvini giorgia meloni. antonio tajani marine le penSALVINI - TAJANI - MELONI - SANTANCHE - MEME BY EMILIANO CARLI