LA VERSIONE DI MUGHINI SUL CROCETTA AFFAIRE – ‘’QUESTA FACCENDA DI UNA FRASE PRONUNCIATA AL TELEFONO (FORSE), FRASE PERFETTA PER FAR SCATTARE IN PIEDI TUTTI I TROMBETTIERI DELLA RETORICA LA PIÙ FACILE, MI SEMBRA DI UN CANNIBALISMO POLITICO CHE SUPERA OGNI LIMITE”
Giampiero Mughini a Dagospia
Caro Dago, sono in vacanza e dunque nella situazione la meno propizia a capire i fasti e i nefasti della politica siciliana e dei suoi protagonisti, e ammesso che in quella politica ci sia qualcosa da capire e da tradurre in termini accessibili a qualsiasi italiano (io sono nato in Sicilia ma mi reputo italiano).
Eppero' questa faccenda di una frase pronunciata al telefono (forse), di una frase che e' troppo minchiona e allucinante per risultare davvero grave, e anche se è una frase perfetta per far scattare in piedi tutti i trombettieri della retorica la più facile, e che adesso viene scaraventata in volto al Governatore Rosario Crocetta (mio vecchio amico che in questo momento abbraccio) mi sembra di una lunare stupidità. O meglio di un cannibalismo politico che supera ogni limite.
Le conversazioni al telefono non sono mai Cassazione, sono parole pronunciate in fretta e talvolta per furia o risentimento. Il più delle volte stronzate pure. Io al telefono con Dago ne pronuncio talvolta di enormi e lui con me. Figuriamoci le reazioni, se mute o sonanti, a quelle stronzate.
BORSELLINO - TUTINO - CROCETTA
E con tutto questo i trombettieri della retorica si sono subito issati, e come se il nome del magistrato Paolo Borsellino avesse bisogno di loro per rifulgere. Il nome suo e degli altri uomini e donne dilaniati da quella bomba di 23 anni fa. Nomi troppo drammaticamente solenni per essere pronunciati invano.
Manifestare la propria solidarietà alla figlia del magistrato caduto sul campo dell'onore e della ricerca della verità perché un quaquaracquà straidiota ne ha pronunciato il nome? Ma davvero siamo a questo punto di fasullagine e vuoto siderale delle parole e delle coscienze.
matteo tutino promuove il reverse aging
Ps. Ho cenato a casa di Crocetta dieci e passa anni fa. Fuori dalla porta c’erano guardie del corpo che lo proteggevano perché minacciato dalla mafia.
Ciao, Rosario
Giampiero Mughini