VESPA DEVE VOLARE BASSO - STOP DELLA COMMISSIONE DI VIGILANZA ALLA PRIMA SERATA CON BERLUSCONI, GRILLO E RENZIE - E IN RAI GILETTI FA ESPLODERE IL CASO DELLE SEDI REGIONALI, DOVE C'E' TROPPO PERSONALE

Alessandro Trocino per il "Corriere della Sera"

No alla prima serata per Silvio Berlusconi, Beppe Grillo e Matteo Renzi. La Commissione di Vigilanza risponde alla proposta dei vertici della Rai spiegando che non è possibile un parere preventivo, ma chiarendo anche che la proposta di mandare in prime time i tre leader, e in seconda serata gli altri, avrebbe violato il regolamento della par condicio, con possibili sanzioni dell'Agcom.

Ma non è l'unico caso della giornata, in Rai: parte infatti una procedura per arrivare a uno sciopero generale contro i tagli imposti dal decreto Irpef. E scoppia una polemica sulle sedi regionali, che vede protagonista anche Massimo Giletti.

Sfuma, dunque, la prima ipotesi che si era prospettata per la campagna elettorale europea. Cioè la partecipazione a «Porta a Porta» dei tre principali leader: Silvio Berlusconi (14 maggio), Beppe Grillo (15 maggio) e Matteo Renzi (16 maggio). Una decisione, quella della Vigilanza, rivendicata dal presidente della Commissione, Roberto Fico, che difende i diritti degli altri partiti: «Non cambia niente se Grillo era previsto in prima serata: le regole devono valere per tutti».

Parole simili arrivano anche dal deputato pd Vinicio Peluffo: «In Commissione abbiamo ribadito che l'azienda è libera di stabilire i palinsesti, ma abbiamo anche sottolineato che tale autonomia si deve esercitare nel rispetto delle norme in vigore». Intanto piovono le dure critiche dei piccoli partiti, esclusi non solo da «Porta a Porta»: protestano, tra gli altri, i Verdi, Fratelli d'Italia e Sel.

A questo punto in Rai si valutano altre ipotesi: tra le proposte alternative, la presenza di tutti i leader in prime time, per mezz'ora, oppure lo slittamento in seconda serata di tutti i segretari.
Ma c'è un'altra preoccupazione meno contingente per la Rai. Perché il decreto sull'Irpef taglia 150 milioni di euro e apre, teoricamente, la strada all'accorpamento delle sedi regionali. È il timore del sindacato Usigrai, che difende i posti di lavoro e la Rai pubblica. Ma sulla questione interviene anche Massimo Giletti, nell'assemblea Usigrai.

E si prende i fischi di molti (alcuni escono dalla sala), quando dice che «ci sono sedi come Campobasso e Aosta che hanno 100-120 persone senza che sia necessario. Se non ragioniamo prima sulle nostre criticità non andiamo avanti». In molti si alzano, contestando Giletti sul contenuto e sul suo «stipendio milionario». Più tardi arriva un comunicato sibillino dell'Usigrai: «Ad Aosta ci sono 23 giornalisti e 19 tecnici. E lo stesso vale per Campobasso».

Una risposta arriva anche dal direttore generale della Rai Luigi Gubitosi: «Le sedi regionali sono un valore fondamentale per la Rai e quindi non le chiudiamo di certo». Quanto all'accorpamento, «le voci che stanno circolando sono inattendibili perché non è ancora stata presa alcuna decisione» .

 

RENZI PORTA A PORTA VESPA FOTOGRAFA RENZI A PORTA A PORTA SILVIO BERLUSCONI A PORTA A PORTA DA VESPA FOTO LAPRESSE SILVIO BERLUSCONI A PORTA A PORTA DA VESPA FOTO LAPRESSE beppe grillo e roberto fico a napoli beppe grillo e roberto fico a napoli Luigi Gubitosi

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...