VIA COL VENETO – L'EX LEGHISTA FLAVIO TOSI, COORDINATORE DI FORZA ITALIA IN VENETO, STA FACENDO CAMPAGNA ACQUISTI TRA ASSESSORI E CONSIGLIERI DEL CARROCCIO SCONTENTI DELLA LINEA DI SALVINI - IL TUTTO IN VISTA DELLE REGIONALI 2025, IN CUI TOSI DOVREBBE ESSERE IL CANDIDATO A GOVERNATORE (COSÌ HANNO DECISO FDI E FI) – DECISIVI SARANNO ZAIA E I SUOI, IN FERMENTO PER LA DERIVA SOVRANISTA DEL CAPITONE – E ANCHE IN LOMBARDIA È INIZIATO IL FUGGI FUGGI DALLA LEGA…
Estratto dell’articolo di Francesco Ferasin per “il Fatto quotidiano”
Quando qualcuno chiede a Flavio Tosi se nello Zaiastan Forza Italia sta svuotando la Lega, lui si smarca sornione: “Campagna acquisti? Macché!”. Ma intanto, zitto zitto, il neo coordinatore azzurro del Veneto spunta le caselle. Assessori, consiglieri regionali o comunali, ex senatori. Dai più piccoli ai pezzi da 90 […]
Gli ex colleghi di partito della Lega gli danno del “furbacchione”, ma con lui Forza Italia in Veneto è passata da 300 a 3mila iscritti. L’appuntamento sono le Regionali del 2025 in cui Tosi sarà candidato a governatore. Ad annunciarlo è stato Antonio Tajani durante la due giorni in Veneto della settimana scorsa.
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Gli azzurri, del resto, sono d’accordo con Fratelli d’Italia a non concedere l’ennesimo mandato a Luca Zaia. Dunque Tosi sarebbe il favorito; in pole position anche per fare il pieno dei leghisti scontenti. A essere sotto osservazione sono proprio gli “zaiani” - la cosiddetta Lega di governo - in fermento per la svolta sovranista di Salvini.
A riaccendere le polemiche è stata una foto che ritrae Tosi accanto all’assessore regionale Gianpaolo Bottacin durante un evento di FI, mentre dà buca alla kermesse delle ultradestre a Firenze. Il passaggio agli azzurri è imminente. Il problema è che non è l’unico. Si stanno preparando al trasloco anche gli assessori regionali Federico Caner e Roberto Marcato.
Ma il contrattacco dei forzisti, a dire il vero, era partito in estate, con il rumoroso passaggio a FI dell’ex senatore trevigiano Giampaolo Vallardi, dopo 28 anni nel Carroccio. Con lui erano passati a FI anche Francesca Da Villa, ex assessore della giunta Brugnaro a Venezia, l’ex consigliere comunale di Padova Alain Luciani, e l’ex vice presidente della Regione, Gianluca Forcolin.
IL “CLOU” dei malumori si registra però negli ultimi giorni. Ai primi di dicembre il leghista Nicola Finco ha mandato su tutte le furie Zaia presentando in Consiglio regionale un emendamento non concordato con il partito. Probabilmente un assist a FdI. Anche lui è dato in rotta di uscita. L’emorragia non si arresta nemmeno nelle terre del Doge.
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A fare ancora più rumore però è l’annuncio delle dimissioni del sindaco di Castelfranco Veneto e presidente provinciale Stefano Marcon, che parla di un clima “da incubo” all’interno del partito. Sensazione condivisa pure dal sindaco di Palù, Francesco Farina, e dal leghista Giovanni Bottura, usciti dopo il caso Marcon.
A inizio ottobre anche l’ex deputato Vito Comencini saluta Salvini. La scelta, spiega il parlamentare veronese, è stata una conseguenza dell’addio al partito dell’ex ministro della Giustizia Roberto Castelli.
E infatti, anche in terra lombarda il fuggi fuggi non sembra fermarsi. Il caso più eclatante è quello di Pavia, dove da maggio FI ha pescato 12 esponenti di spicco del Carroccio. Tanto da chiudere la campagna tesseramenti provinciale con 3.500 nuovi iscritti.
L’ultimo passaggio è stato a novembre, quando l’ex assessore regionale Silvia Piani e i consiglieri comunali Gennaro Gallo e Gianmatteo Rona sono passati tra gli Azzurri. Rona spiegherà: “Non credo più a chi taglia solo nastri e fa selfie”. […]
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