LIFE IS GUT-GELD - “COTTARELLI? BRAVO MA NON DECIDE”: TROPPI DISSIDI COL COMMISSARIO (NOMINATO DA LETTA), RENZI SI PREPARA A SOSTITUIRLO COL FEDELISSIMO GUTGELD – SULLA MANOVRA DA 16 MILIARDI SALTERA’ PADOAN?

Federico Fubini per “la Repubblica

 

COTTARELLI COTTARELLI

Carlo Cottarelli ha un piede e mezzo fuori dalla porta. Ammesso che abbia mai fatto parte della squadra di questo governo, ora di fatto non è già più così. Renzi di recente ha spiegato in incontri privati che lo stesso commissario alla spending review gli ha chiesto di tornare al Fmi, dove aveva lavorato per decenni. Il premier vuole accontentarlo ad ottobre, nominandolo direttore esecutivo per l’Italia all’Fmi. Certo non farà nulla per trattenerlo e ha già pronto il successore, il fedelissimo consigliere economico Gutgeld. Ai suoi collaboratori il premier ha confidato: “Cottarelli è bravo, ma non decide”.

 

Yoram Gutgeld Yoram Gutgeld

Certo, le difficoltà fra Renzi e colui che avrebbe dovuto essere il regista dei tagli di spesa non nascono adesso. Sono iniziate fin dal primo giorno in cui i due hanno iniziato a cercare di lavorare insieme. Il fatto che il divorzio si stia consumando solo in queste settimane dimostra solo che su entrambi i fronti si è cercato a più riprese di trovare un terreno d’intesa.

 

Non è stato possibile e questa constatazione paradossalmente non è quasi più rilevante, già sovrastata com’è dalla realtà che sta per imporsi: a questo punto dell’anno, il governo dovrebbe essere già al lavoro sull’impianto della prossima Legge di stabilità. Matteo Renzi e il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan devono vararla entro il 15 ottobre e il premier pensa a una correzione complessiva dei conti da circa 16 miliardi.

 

Non sarà una passeggiata. Va coperto il bonus ai da 80 euro ai redditi medio-bassi, che a velocità di crociera costa 10 miliardi di euro l’anno. Va ridotto ancora il deficit pubblico, perché l’ultimo vertice europeo ha respinto la richiesta dell’Italia di rinviare di un anno (dal 2015 al 2016) il pareggio di bilancio calcolato al netto della frenata economica. Vanno finanziate le missioni militari e i fondi di cassa integrazione per chi non lavora più. In più, parte dei tagli di spesa previsti sono già assorbiti da misure varate sia dal governo di Enrico Letta che da quello di Renzi.

 

matteo renzimatteo renzi

Il premier eredita dal suo predecessore lo schema di una finanziaria che prevederebbe 14 miliardi di tagli di spesa sul 2015 e poi almeno altrettanti l’anno dopo. Ma ora sta arrivando il momento di indicare dove si intende tagliare e perché, chi dovrà affrontare sacrifici e a favore di chi altri. Il mestiere di Cottarelli era quantificare e indicare al governo gli interventi possibili. Per il momento dunque la prossima finanziaria è in cerca d’autore, almeno nel merito delle scelte politiche. Ma non lo resterà a lungo, perché di fatto il cambio

della guardia c’è già stato.

 

Al posto di Cottarelli, Matteo Renzi intende nominare il deputato del Pd e suo consigliere economico Yoram Gutgeld. Master in gestione aziendale all’Università della California, ex direttore e partner di McKinsey a Milano, Gutgeld di fatto ha già preso il posto di Cottarelli con un mandato più ampio su spese ed entrate dello Stato. A Palazzo Chigi, è lui che lavora allo schema e al merito della Legge di stabilità che dovrà essere pronta dopo l’estate.

 

Secondo i piani attuali del governo, la correzione complessiva dei conti sul 2015 dovrebbe essere appunto di 16 miliardi di euro, poco più dell’1% del prodotto lordo. Non sarebbero tutti e solo tagli di spesa: alcuni miliardi, in numero ancora imprecisato, dovrebbero

PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE PADOAN FIDUCIA AL GOVERNO RENZI IN SENATO FOTO LAPRESSE

venire dal maggiore gettito fiscale derivante dalla lotta all’evasione. Matteo Renzi e la sua squadra puntano molto sull’operato del nuovo direttore dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi.

 

Molte partite di rilievo restano però aperte. Il governo sa che servirà molta cura nel non ascrivere come proventi certi entrate da lotta all’evasione che per definizione sono incerte, perché riguardano il futuro. C’è poi una questione istituzionale: prima di Renzi, la cabina di regia della finanziaria è sempre stata al Tesoro e il ministro dell’Economia ha sempre guidato il disegno complessivo.

 

Ora non è chiaro come funzionerà la divisione fra i poteri e se essa non produrrà nuovi contrasti, dopo il divorzio di Cottarelli. Infine c’è un’incognita sulle risorse: ad alcuni analisti privati, 16 miliardi di correzione di bilancio sembrano pochi rispetto alle coperture finanziarie che servono. Lo si capirà nei prossimi mesi. In fondo strappo di ieri sulla spending review è solo il colpo d’avvio della campagna d’autunno. Quella in cui l’Italia si gioca la ripresa, la fiducia dei mercati e la tenuta del suo debito pubblico.

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni almasri husam el gomati osama njeem almasri giovanni caravelli

DAGOREPORT - SERVIZI E SERVIZIETTI: IL CASO ALMASRI E' UN “ATTACCO POLITICO” ALLA TRUMPIANA MELONI? - COME È POSSIBILE CHE UN DISSIDENTE LIBICO, HUSAM EL-GOMATI, PUBBLICHI SU TELEGRAM DOCUMENTI E NOTIZIE DEI RAPPORTI SEGRETI TRA LA MILIZIA LIBICA DI ALMASRI E L'INTELLIGENCE ITALIANA, SQUADERNANDO IL PASSAPORTO DEL CAPO DELL’AISE, CARAVELLI? - CHI VUOLE SPUTTANARE L'AISE E DESTABILIZZARE IL GOVERNO MELONI POSTANDO SUI SOCIAL LA FOTO DEL TRIONFALE RITORNO A TRIPOLI DI ALMASRI CON ALLE SPALLE L'AEREO DELL'AISE CON BANDIERA ITALIANA ? - CHE COINCIDENZA! IL TUTTO AVVIENE DOPO CHE TRUMP HA DECAPITATO L'INTELLIGENCE DI CIA E FBI. UNA VOLTA GETTATI NEL CESSO GLI SPIONI DELL'ERA OBAMA-BIDEN, E' INIZIATO UN REGOLAMENTO DI CONTI CON I PAESI GUIDATI DA LEADER CHE TIFANO TRUMP? - VIDEO

guerra ucraina vladimir putin donald trump ali khamenei xi jinping volodymyr zelensky

DAGOREPORT – IN UN MESE, TRUMP HA MACIULLATO L’ORDINE MONDIALE: RIABILITATO PUTIN, ISOLATA LA CINA - CINQUE PREVISIONI CHE NON SI SONO AVVERATE SULL’UCRAINA CON L'ARRIVO DEL NUOVO INQUILINO DELLA CASA BIANCA: 1) MARK RUTTE, SEGRETARIO GENERALE DELLA NATO: “KIEV ENTRERÀ NELLA NATO, È UN PROCESSO IRREVERSIBILE”. ORA ANCHE ZELENSKY PARLA DI PIANO B – 2) NON SI FA LA PACE SENZA LA CINA. FALSO: TRUMP ALZA LA CORNETTA E PUTIN LO ASPETTA – 3) XI JINPING: “L’AMICIZIA CON LA RUSSIA È SENZA LIMITI” (MANCO PER IL GAS) – 4) L’IRAN S’ATTACCA AL DRONE: LA RUSSIA L'HA MOLLATA – 5) L’EUROPA, SOLITO SPETTATORE PAGANTE CHE NON CONTA UN CAZZO

giuseppe conte maria alessandra sandulli giorgia meloni matteo salvini giancarlo giorgetti corte costituzionale consulta

DAGOREPORT – IL VERTICE DI MAGGIORANZA DI IERI HA PARTORITO IL TOPOLINO DELLA CONSULTA: L’UNICO RISULTATO È STATA LA NOMINA DEI QUATTRO GIUDICI COSTITUZIONALI. A SBLOCCARE LO STALLO È STATO GIUSEPPE CONTE, CHE HA MESSO IL CAPPELLO SUL NOME “TECNICO”, MARIA ALESSANDRA SANDULLI – SUGLI ALTRI DOSSIER, MELONI, SALVINI E TAJANI CONTINUANO A SCAZZARE: SULLA ROTTAMAZIONE DELLE CARTELLE NON CI SONO I SOLDI. LA RIFORMA DEI MEDICI DI FAMIGLIA È OSTEGGIATA DA FORZA ITALIA. E IL TERZO MANDATO È KRYPTONITE PER LA DUCETTA, CHE VUOLE “RIEQUILIBRARE” LE FORZE A LIVELLO LOCALE E SOGNA DI PAPPARSI VENETO E MILANO…

giorgia meloni matteo salvini

DAGOREPORT – QUANTO DURERA' LA STRATEGIA DEL SILENZIO DI GIORGIA MELONI? SI PRESENTERÀ IN AULA PER LA MOZIONE DI SFIDUCIA A CARLO NORDIO O DISERTERÀ COME HA FATTO CON LA SANTANCHÈ? MENTRE LA PREMIER SI ECLISSA, SALVINI È IPERATTIVO: VOLA PRIMA A MADRID PER INTERVENIRE ALL’INTERNAZIONALE DEI NAZI-SOVRANISTI E POI A TEL AVIV PER UNA FOTO CON NETANYAHU – GLI OTOLITI DELLA SORA GIORGIA BALLANO LA RUMBA PER LE MOLTE BEGHE GIUDIZIARIE: DA SANTANCHÈ A DELMASTRO PASSANDO PER NORDIO E ALMASRI…