VIENI AVANTI, CENTRINO! – VISTI I SONDAGGI, COME MONTEZEMOLO, ANCHE RICCARDI NON CI METTE LA FACCIA: SANT'EGIDIO POTREBBE ESSERE RAPPRESENTATA DA MARIO MARAZZITI - TRA I NOMI SICURI L'EX PM DAMBRUOSO E OLIVERO - ASSOCIAZIONISMO CATTOLICO: LA FREDDEZZA DELLA COLDIRETTI (1,6 MILIONI DI ISCRITTI) – DISFATTA EX-PDL: FRATTINI TORNA AL CONSIGLIO DI STATO. INCERTA LA COLLOCAZIONE DI PECORELLA, BERTOLINI, STRACQUADANIO, MANTOVANO, MAURO E PISANU…

Dino Martirano per il Corriere della Sera

Quattro simboli del polo di centro, centinaia i candidati in ballo da vagliare alla Camera e al Senato, la campagna elettorale comune ancora da mettere a punto. Ieri sera, in un Palazzo di Montecitorio assolutamente deserto, si sono rivisti Mario Monti, Gianfranco Fini e Pier Ferdinando Casini che ora hanno un problema urgente di sincronizzazione perché il tempo dei preparativi è quasi scaduto: chi infatti non è in Parlamento (i montiani) deve raccogliere in fretta le firme (circa 30 mila e non 60 mila grazie al decreto legge di Natale) in calce agli elenchi dei candidati che vanno presentati alle corti d'Appello entro e non oltre le ore 20 del 21 gennaio.

Il Professore si è impegnato a presentare la sua lista civica (Camera) entro martedì per cui ha chiesto a Fini e a Casini - che avendo gruppi parlamentari non devono raccogliere le firme - di accelerare e di scoprire le carte nella stessa giornata di martedì. Altrettanta urgenza vale per il listone comune del Senato che sarà diviso in tre quote: montiani, Udc, Fli. E su tutto il pacchetto, Monti «ha un diritto di veto» per cui, dicono gli sherpa, «da qui a martedì i tre si dovranno vedere molte altre volte».

Alla Camera, per la lista civica di Monti che viene costantemente monitorata dal commissario Enrico Bondi, in ballo ci sono l'ex pm Stefano Dambruoso (indagini sull'estremismo islamico, poi fuori ruolo al ministero), il segretario aggiunto della Cisl Giorgio Santini, il presidente della Acli Andrea Olivero (che, correttamente, si è dimesso, anche perché altri pezzi delle Acli fanno il tifo per il Pd). In lista non ci sarà Andrea Riccardi, animatore della Comunità di Sant'Egidio che potrebbe essere rappresentata da Mario Marazziti.

Non è chiaro, poi, in che misura peseranno le categorie del lavoro collegate all'associazionismo cattolico che hanno partecipato in autunno alla cosiddetta Todi 2: emblematica la freddezza della Coldiretti (1,6 milioni di iscritti) che dopo quell'appuntamento è rimasta in disparte. Tra gli amministratori locali che hanno dato prova di «buona politica» c'è Alessandro Dellai (provincia di Trento, ex pd) e Roberto Visentin (sindaco di Siracusa, Pdl).

Per la Camera, poi, corre lo stato maggiore di Italia Futura di Luca di Montezemolo che ha promosso la sua rete territoriale tra gli imprenditori: attivissimo il laboratorio Marche (qui si punta a tre deputati) animato da Maria Paola Merloni (ex pd) che andrebbe al Senato in quota Monti insieme ad altri 5 ex pd (Ichino, D'Ubaldo, Fogliardi, Adragna e Pertoldi).

E anche i ministri Profumo e Balduzzi concorrerebbero (in Piemonte) per un seggio senatoriale. Nella pattuglia dei montiani del Pdl, non ci sarà l'ex ministro Franco Frattini che torna al Consiglio di Stato. Incerta la collocazione di altri parlamentari di centrodestra schierati con Monti: Pecorella, Bertolini, Stracquadanio, Mantovano, Mauro e Pisanu. In casa dell'Udc dopo una militanza parlamentare nata nell'87 con De Mita, Renzo Lusetti ha deciso di non ricandidarsi. E lo stesso farà il toscano Francesco Bosi.

Infatti sono solo due le deroghe per chi ha fatto più di tre legislature: e quei due posti spettano a Casini (al Senato?) e a Buttiglione mentre Cesa ha solo due mandati alle spalle. Ma ora nel gioco delle esclusioni rischiano Tassone, Delfino e Volontè. Ci sono chance invece per il messinese Gianpiero D'Alia, che ha pure detto di apprezzare il metodo Monti per la selezione delle candidature, così come è in buona posizione il giovane deputato uscente Roberto Rao.

Per Fli gli incastri sono più semplici: Fini corre alla Camera come capolista in tutte le circoscrizioni, Della Vedova al Senato (Lombardia) mentre Giulia Bongiorno - che si candida alla Regione Lazio come governatore per il polo Monti - sarà comunque inserita nella quota che Fli ha al Senato. Fli conferma Briguglio e Granata e anche Bocchino mentre Lo Presti è stato nominato al Consiglio di giustizia amministrativo siciliano.

 

 

DARINA PAVLOVA CON FRANCO FRATTINI jpegriccardi, montezemolo, oliveroANDREA OLIVERO ACLIPAOLA MERLONI E DIEGO DELLA VALLE RENATO BALDUZZI

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