macron

SCAZZO DI-VINO – SCOPPIA LA RIVOLTA IN FRANCIA CONTRO LA MINISTRA DELLA SANITA’ CHE HA OSATO DIRE: "ATTENTI, IL VINO FA MALE" - MACRON: "IO LO BEVO A PRANZO E A CENA" – E POI CITA LA FORMULA DI POMPIDOU: "NON ROMPETE LE SCATOLE AI FRANCESI"

Macron

Stefano Montefiori per il Corriere della Sera

 

Figlia e nipote di medici, ematologa poi direttrice dell' Istituto nazionale del cancro, la 55enne Agnès Buzyn è la ministra della Sanità che osa opporsi al presidente Emmanuel Macron su uno degli argomenti più vicini alla vita quotidiana dei francesi: il vino.

 

Più della baguette e quanto la Tour Eiffel, il vino fa parte dell' immaginario e dei costumi dei francesi (che non sono mai riusciti a fidarsi davvero di un presidente astemio come Nicolas Sarkozy). Si stappa una bottiglia nell' 85% delle case e Champagne, Bordeaux e Bourgogne sono la trinità del soft power francese nel mondo. Persino il mediocre Beaujolais è amatissimo dai giapponesi, il sogno dei nuovi ricchi cinesi è comprarsi una vigna in Borgogna e dal 2014 il vino è riconosciuto e protetto per legge come «parte del patrimonio culturale, gastronomico e paesaggistico».

 

Solo che, secondo la ministra della Sanità e molti medici con lei, il vino fa male. La signora Buzyn ha voluto ricordarlo qualche giorno fa sulla rete del servizio pubblico France 2, dicendo in diretta tv quel che ripete da anni: «L' industria del vino oggi vuole fare credere che il vino sia diverso dagli altri alcolici. Ma in termini di salute pubblica, bere vino, birra, vodka o whisky è esattamente la stessa cosa, non c' è alcuna differenza». E ancora: « Si è lasciato pensare alla popolazione francese che il vino abbia degli effetti protettivi sulla salute, che apporterebbe dei benefici dei quali gli altri alcolici sono privi. Beh, è falso».

AGNES BUZYN

 

Ormai in Francia e nel resto del mondo si era diffusa la convinzione che un bicchiere di vino rosso durante i pasti non facesse male, anzi aiutasse la circolazione cardiaca fino a essere uno dei segreti della relativa forma fisica dei francesi, meno obesi e sovrappeso degli americani e di tanti europei. Di fronte alle proteste dei produttori, qualche giorno dopo un gruppo di medici di fama hanno scritto una lettera aperta al Figaro per dare ragione alla ministra e ricordare che «visto dal fegato, anche il vino è un alcolico». «Quel che conta in termini di tossicità è la quantità di alcol ingerita - insistono -, non il tipo di bevanda». E ancora: «L' alcol uccide circa 50 mila persone l' anno, e il vino rappresenta il 60 per cento del consumo di alcol».

macron

 

Sul vino si è scatenata una battaglia che riguarda l' identità francese, il savoir vivre e la cultura di un popolo ma anche la bilancia dei pagamenti.

 

Il vino e gli alcolici sono al secondo posto per contributo alle esportazioni del Paese, dietro all' industria aeronautica degli Airbus e dei Rafale e davanti ai profumi. La filiera del vino dà lavoro a 560 mila persone, rappresentate al Salone dell' agricoltura da produttori inferociti.

 

Macron ha fatto il possibile per calmarli: «Credo molto alla formula di Pompidou, "Non rompete le scatole ai francesi!"», ha detto con strappo al suo consueto parlare forbito.

«Io bevo vino a pranzo e a cena!», ha giurato (altro che Sarkozy), promettendo che «finché sarò presidente, la legge Evin (che regolamenta la pubblicità di alcolici, ndr ) non sarà toccata». Ma la ministra, e i medici, non vogliono tacere.

selfie may macron

 

Ultimi Dagoreport

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...