luca traini macerata

E VISSERO FELICI E CONTENTI. IN GALERA - LUCA TRAINI IN CARCERE È DIVENTATO AMICO DI SENEGALESI E MAROCCHINI - SPARÒ A CASO AI ''NERI'' DI MACERATA, MA ORA HA CAPITO CHE ''È COLPA DI UN'INTEGRAZIONE SBAGLIATA. NON È LA RAZZA CHE FA LA CRIMINALITÀ, È L'AMBIENTE. SE CONOSCI LE PERSONE POI TI ACCORGI CHE SIAMO TUTTI POVERACCI''. E PARLA DELLA FIDANZATA, DEI PROBLEMI DI DROGA E COSA HA PENSATO QUANDO HA VISTO LE PERSONE DA LUI FERITE

 

 

Benedetta Lombo per https://www.corriereadriatico.it/

 

luca traini

«All’inizio della detenzione non voleva incrociare nessun detenuto di colore, oggi racconta di due di loro: “Uno assomiglia a mio fratello, l’altro è un simpaticone”». Nella perizia su Luca Traini richiesta dal Tribunale, lo psichiatra Massimo Picozzi descrive i cambiamenti del tolentinate che il 3 febbraio, in un folle raid razzista, aveva sparato a sei persone di colore per vendicare la morte di Pamela Mastropietro.

 

luca traini

È una vera e propria conversione quella registrata dal perito nel corso dei tre colloqui avvenuti in carcere il 12, il 13 e il 16 giugno. Traini, che per Picozzi «presenta tratti disarmonici di personalità che non si traducono in un quadro patologico capace di incidere sulla capacità di intendere e volere» nel raccontarsi si è messo a nudo, ha parlato del passato, dei suoi turbamenti presenti e del sogno di sposarsi e avere un figlio, anzi una bimba.

 

LUCA TRAINI MACERATA

Del suo passato Traini ha ricordato l’esperienza di sorvegliante nelle zone terremotate per tre mesi, ma anche la delusione del ritorno a casa nel vedere «le persone che avevano tutto e si buttavano via, mentre lui aveva conosciuto la disperazione di chi aveva realmente perduto ogni cosa».

 

Ha raccontato il suo rapporto con la fidanzata con problemi di droga, della somiglianza anche fisica con Pamela e che “se non ci fosse stata lei, la faccenda di Pamela non mi avrebbe fatto tutto questo effetto”. Ha raccontato di come minacciare spacciatori e denunciarli, come aveva fatto nell’ultimo anno e di non aver avuto più fiducia nelle istituzioni. Dopo il raid, però, nel carcere di Ancona Traini qualcosa sarebbe cambiato.

 

luca traini 8

«La vista – scrive Picozzi – dei segni dell’intervento chirurgico all’addome di un ragazzo da lui colpito e una lettera scritta dalla cognata dove la donna gli ricordava quali traumi il suo gesto avesse provocato ai suoi familiari, alla madre soprattutto», avrebbero minato le sue certezze. Da qui il graduale ravvedimento. «Tre settimane dopo ha visto al Tg la ragazza ferita, sofferente e allettata e ha iniziato a pensare che forse quelli con cui se l’era presa non erano obiettivi, ma persone».

luca traini 7

 

«Oggi – continua lo psichiatra – avverte di essere una persona utile, sente la responsabilità di “tener buoni” quanti gli scrivono lamentandosi per i problemi dell’immigrazione (dalla Francia agli Usa, dal Klan ai gruppi Lepenisti)». E pensa al futuro. «Accetta le conseguenze del suo gesto, parla di interviste, libri, di una onlus; per riabilitare la propria immagine, per rifondere le vittime. Aspetta il processo, la condanna “agli anni che saranno”, ma insieme vorrebbe intraprendere in carcere un percorso universitario che ha sempre desiderato; studierebbe storia o psicologia».

 

Poi il sogno del matrimonio con la fidanzata, «se lei lo aspettasse e nel frattempo si disintossicasse, lui la sposerebbe», scrive Picozzi. «Aggiunge d’avere vicino di cella un senegalese che è “un pezzo di pane”, cui ha regalato un paio di magliette; non è colpa sua, aggiunge, se è finito in carcere, è il risultato di un’integrazione sbagliata. Poi ci sono marocchini, albanesi “non è la razza che fa la criminalità, ma l’ambiente”. “Se poi conosci le persone ti accorgi che “siamo tutti poveracci”». Il processo va avanti, oggi Picozzi sarà sentito in aula.

ARMA UTILIZZATA DA LUCA TRAINIluca trainiluca traini 6scritta choc per traini

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI SFOGLIA LA MARGHERITA: VOLO O NON VOLO A WASHINGTON IL 20 GENNAIO ALL'INAUGURAZIONE DEL SECONDO MANDATO DI DONALD TRUMP? - CERTO, LA STATISTA DELLA GARBATELLA È TENTATA, ANCHE PER NON DARE SODDISFAZIONE AL "PATRIOTA" MATTEO SALVINI CHE VUOLE PRESENZIARE A TUTTI I COSTI E SVENTOLARE LA BANDIERA "MAGA" DELLA PADANIA - LA POVERINA STA CERCANDO DI CAPIRE, ATTRAVERSO IL SUO CARISSIMO AMICO ALLA KETAMINA ELON MUSK, SE CI SARANNO ALTRI CAPI DI GOVERNO. IL RISCHIO È DI TROVARSI IN MEZZO AGLI AVARIATI SOVRANISTI ORBAN E FICO - UN’IMMAGINE CHE VANIFICHEREBBE I SUOI SFORZI (E SOGNI) DI PORSI NEL RUOLO DI PONTIERE TRA L'EUROPA DI URSULA E L'AMERICA TRUMP...

giovan battista fazzolari giorgia meloni autostrade matteo salvini giovanbattista

DAGOREPORT – IL FONDO TI AFFONDA: BLACKSTONE E MACQUARIE, SOCI DI AUTOSTRADE, SONO INCAZZATI COME BISCE PER L’AUMENTO DEI PEDAGGI DELL’1,8%. PRETENDEVANO CHE IL RINCARO FOSSE MOLTO PIÙ ALTO, AGGIORNATO ALL'INFLAZIONE (5,9% NEL 2023). MA UN FORTE AUMENTO DEI PEDAGGI AVREBBE FATTO SCHIZZARE I PREZZI DEI BENI DI CONSUMO, FACENDO SCEMARE IL CONSENSO SUL GOVERNO – SU ASPI È SEMPRE SALVINI VS MELONI-FAZZOLARI: LA DUCETTA E “SPUGNA” PRETENDONO CHE A DECIDERE SIA SEMPRE E SOLO CDP (AZIONISTA AL 51%). IL LEADER DELLA LEGA, COME MINISTRO DEI TRASPORTI, INVECE, VUOLE AVERE L’ULTIMA PAROLA…

trump musk xi

DAGOREPORT – DONALD TRUMP HA IN CANNA DUE ORDINI ESECUTIVI BOMBASTICI, CHE FIRMERÀ IL GIORNO DOPO L’INAUGURAZIONE: IL PRIMO INAUGURERÀ LA DEPORTAZIONE DI 9,5 MILIONI DI IMMIGRATI. MA IL SECONDO È ANCORA PIÙ BOMBASTICO: L’IMPOSIZIONE DEI DAZI SUI PRODOTTI CINESI - UN CLASSICO TRUMPIANO: DARE UNA RANDELLATA E POI COSTRINGERE L’INTERLOCUTORE A TRATTARE DA UNA POSIZIONE DI DEBOLEZZA. MA COME REAGIRÀ XI JINPING? CHISSÀ CHE AL DRAGONE NON VENGA IN MENTE DI CHIUDERE, PER LA GIOIA DI ELON MUSK, LE MEGAFABBRICHE DI TESLA A SHANGHAI…

salvini romeo

DAGOREPORT - CHI L'AVREBBE MAI DETTO: MASSIMILIANO ROMEO È IL PROTAGONISTA INDISCUSSO DELLA LEGA DI FINE 2024 - EX FEDELISSIMO DEL “CAPITONE”, È STATO L’UNICO A ESPORSI CONTRO IL SEGRETARIO, E OTTENERE LA LEADERSHIP IN LOMBARDIA – DOPO LA SUA SFIDA VINTA, ANCHE FEDRIGA È USCITO ALLO SCOPERTO CANNONEGGIANDO CONTRO L’EVENTUALE RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE - CHE SUCCEDERÀ AL CONGRESSO? NIENTE: SALVINI HA IN MANO LA MAGGIORANZA DEI DELEGATI, E L’ASSEMBLEA AVRÀ CARATTERE PROGRAMMATICO. MA LA DISSIDENZA CRESCE…