MODESTA PROPOSTA: VISTO QUELLO CHE BERGOGLIO FA SU IOR E TRASPARENZA, ARIDATECE LO STATO PONTIFICIO!

Oliviero Beha per il "Fatto quotidiano"

La politica vive di parole, comportamenti, fatti, segni, simboli: manca poco dunque, mettendo insieme questo Papa e l'inconsistenza della nostra politica, che ci si risvegli nel passato chiedendo con forza un ritorno alla stagione più felice della storia italiana, quella delle "piccole patrie", magari con tanto di Stato Pontificio fino alle Marche.

A giudicare da ciò che sta facendo Francesco con lo Ior, infatti, sarebbe adattissimo a mettere il naso anche nelle banche marchigiane, a quanto pare in scia a Mps in fatto di trasparenza... Ma anche senza tornare così indietro, e ammesso ovviamente che non sarebbe invece "laicamente" un "tornare avanti", vale la pena di tenere insieme una serie di suggerimenti della realtà traducibili appunto in politica.

A cominciare dalla "borsa del Papa ": in un Paese in cui la figura del portaborse, di qualunque spessore, fa da troppo tempo (da sempre?) da perno all'idea di politica, il Pontefice "si porta la borsa" da solo. Avveduto e immediato come ha dimostrato di essere fin qui, da perfetto gesuita sceso in strada, Francesco ha letteralmente polverizzato la simbologia di una politica troppo spesso d'accatto.

Né qui entra la differenza/distanza tra laicismo e confessionalità, specie per un Vaticano accusato fino al midollo di aver incorporato tutte le malattie del potere temporale. Francesco riporta all'individuo un'idea di responsabilità che dovrebbe servire a tutti e che invece fa fatica a salire al proscenio della nostra politica anche oggi, in un'Italia sfasciata.

Pensate: poco più di vent'anni fa, alla vigilia di Tangentopoli, un medico ospedaliero di mia conoscenza doveva incontrare un meraviglioso sottosegretario alla Sanità del ministro De Lorenzo. Venne fissato l'appuntamento al ministero, il sottosegretario precisò con cortesia "che ci sarebbe stato forse da aspettare", il medico consentì con un "non si preoccupi, mi porterò un libro", e il sottosegretario concluse degnamente con un "ma no, non si deve disturbare".

C'era tutta Tangentopoli in una mentalità castale che separava il potere dalla strada, in tempi in cui il paese reale veniva ancora distinto sia pure non senza fatica dal cosiddetto paese legale. In questi vent'anni l'aggettivo , come sappiamo, si è dissolto, ed è rimasta una casta "paesana" che sembra davvero non sapersi rigenerare, oltre ovviamente a non volerlo. Davvero forse questi organismi geneticamente modificati dal sistema delle poltrone non ne sono capaci.

Ogni tanto sfuggono loro voci dal seno, come per il ministro degli Affari Regionali ex presidente Anci (anamnesi utile per dare l'idea che non può essere solo uomo di Palazzo per le sue attribuzioni e competenze locali e complessive), Graziano Delrio: ha detto che Casaleggio ha ragione a proposito del rischio disordini in una società sfarinata. In passato citavo qui parole che potevano essere riferite sia a Saccomanni che a Grillo (e che erano del primo solo perché la chiusa del paragrafo non era "avete capito, brutti stronzi?", o similia).

Ma presi come sono un po' tutti dalla politologia, una specie di Monopoli a dadi sulla realtà sfigata che abbiamo di fronte, delle molte cose che dice Casaleggio (discutibilissime, certo, ma appunto, discutiamone...) c'è solo la traduzione "politologica" della chiusura al Pd. Deus amentat, temo... Quanto ai fatti, nel quadro del 58° Congresso Nazionale degli ingegneri in corso in questi giorni, il presidente del loro Consiglio lamenta che "nel decreto del fare c'è poco o niente di concreto", e che la burocrazia "ruba" 60 miliardi l'anno: quindi snellire, semplificare, responsabilizzare "malgrado la politica". Ma sul decreto si litiga. E poi dice che uno rimpiange lo Stato Pontificio...

 

papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile papa bergoglio in brasile PAPA BERGOGLIO A RIO DE JANEIRO SEDE DELLO IOR

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – COME MAI IMPROVVISAMENTE È SCOPPIATA LA PACE TRA JOHN ELKANN E FRATELLI D’ITALIA? IL MINISTRO DELLE IMPRESE, ADOLFO URSO, SI È SPINTO A DEFINIRE L’AUDIZIONE DI YAKI ALLA CAMERA COME “UN PUNTO DI SVOLTA NETTO” – AL GOVERNO HANNO FATTO UN BAGNO DI REALISMO: INNANZITUTTO LA CRISI DELL’AUTOMOTIVE È DRAMMATICA, E I GUAI DI STELLANTIS NON DIPENDONO SOLO DAI DANNI FATTI DA TAVARES - E POI CI SONO I GIORNALI: ELKANN È PROPRIETARIO DI “STAMPA” E “REPUBBLICA”. MOSTRARSI CONCILIANTI PUÒ SEMPRE TORNARE UTILE…

meloni giorgetti fazzolari caltagirone nagel donnet orcel castagna

DAGOREPORT - DELIRIO DI RUMORS E DI COLPI DI SCENA PER LA CONQUISTA DEL LEONE D’ORO DI GENERALI – SE MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS-CALTA-MILLERI, TENTA DI CONQUISTARE I VOTI DEI FONDI ANNUNCIANDO LA POSSIBILITÀ DI METTERE SUL PIATTO IL SUO 13,1% DI GENERALI, SOLO DOMANI ASSOGESTIONI DECIDERÀ SE PRESENTARE UNA LISTA DI MINORANZA PER LEVARE VOTI ALLA LISTA DI NAGEL-DONNET, PER LA GIOIA DI CALTA-MILLERI (LA DECISIONE È NELLE MANI DEI FONDI CONTROLLATI DA BANCA INTESA) - FINO AL 24 APRILE, TUTTO È INCERTO SULLE MOSSE IN GENERALI DI ORCEL: CHI OFFRE DI PIÙ PER IL 9% DI UNICREDIT? E CHE FARÀ INTESA DI CARLO MESSINA? AH, SAPERLO...

raffaele cantone - francesco lo voi - pasquale striano giovanni melillo

FLASH! – AVVISO AI NAVIGATI! IL CASO STRIANO SUGLI ACCESSI ABUSIVI ALLA BANCA DATI DELLA PROCURA NAZIONALE ANTIMAFIA, NON È APERTO: È APERTISSIMO! UNA VOLTA CHE IL FASCICOLO È PASSATO DALLE MANI DI CANTONE, PROCURATORE DI PERUGIA, A QUELLE DI LO VOI (CAPO DELLA PROCURA DI ROMA), CI SI ASPETTANO I BOTTI - IL CAPO DELLA DNA, GIOVANNI MELILLO, È DETERMINATO AD ARRIVARE FINO IN FONDO. E LO VOI, CONSIDERATI I PRECEDENTI (L’OSTILITA' DEL GOVERNO PER IL CASO ALMASRI), NON FARÀ SCONTI - COME NELL'AMERICA DI TRUMP, LA MAGISTRATURA E' L'UNICA OPPOSIZIONE A PALAZZO CHIGI...

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT – AIUTO! TRUMP CONTINUA A FREGARSENE DI INCONTRARE GIORGIA MELONI - ANCORA ROSICANTE PER LE VISITE DI MACRON E STARMER A WASHINGTON, LA "GIORGIA DEI DUE MONDI" SI ILLUDE, UNA VOLTA FACCIA A FACCIA, DI POTER CONDIZIONARE LE SCELTE DI TRUMP SUI DAZI ALL'EUROPA (CHE, SE APPLICATI, FAREBBERO SALTARE IN ARIA L'ECONOMIA ITALIANA E IL CONSENSO AL GOVERNO) - LA DUCETTA NON HA ANCORA CAPITO CHE IL TYCOON PARLA SOLO IL LINGUAGGIO DELLA FORZA: SE HAI CARTE DA GIOCARE, TI ASCOLTA, ALTRIMENTI SUBISCI E OBBEDISCI. QUINDI: ANCHE SE VOLASSE ALLA CASA BIANCA, RITORNEREBBE A CASA CON UN PUGNO DI MOSCHE...