FIGLI DI PUTIN! - DOPO DUE MESI DI SILENZIO, ORA LETTA PROVA A CANTARE VITTORIA (DI PIRRO): LIBERO SU CAUZIONE L’ATTIVISTA DI GREENPEACE. MA DEVE RESTARE IN RUSSIA

1. GREENPEACE. LETTA: LIBERTA' D'ALESSANDRO SU CAUZIONE PRIMO PASSO
(DIRE) -
"Appena avuta certezza da S. Pietroburgo ho comunicato al padre di D'Alessandro notizia della liberazione su cauzione del figlio. Primo passo". Lo scrive su twitter il premier Enrico Letta.


2. I RUSSI LIBERANO L'ATTIVISTA ITALIANO DI GREENPEACE SU CAUZIONE. MA DEVE RIMANERE IN RUSSIA
Da "Il Mattino" - ad.pa.

Finalmente libero. Ma solo su cauzione. La svolta nella vicenda di Cristian D`Alessandro, l`attivista di Greenpeace arrestato con altri 29 compagni due mesi fa in Russia, arriva ieri alle 15.30. «È stato direttamente il premier Letta a telefonarci e darci la bella notizia: un gesto di vicinanza apprezzabilissimo», dice la mamma di Cristian, Isabella Ruggiero. Ora però bisogna attendere che sia pagata la cauzione di 2 milioni di rubli (circa 45mila euro) altrimenti il giovane napoletano non potrà lasciare il carcere.

E pensare che appena due giorni fa, per altri attivisti, il tribunale di San Pietroburgo aveva convalidato la carcerazione preventiva per altri 3 mesi. Si temeva la stessa sorte per Cristian. Ma tutto sembra, per ora, finito bene. Una storia iniziata il 18 settembre. Con un`azione dimostrativa e pacifica di Greenpeace alla piattaforma di estrazione petrolifera Prirazlomnaya, nella Russia Artica. Non era la prima volta che il gruppo ambientalista si scagliava contro le trivelle della Gazprom (solo per Cristian era la prima volta per un`operazione di questo livello).

Ma stavolta la Guardia costiera dell`ex Urss reagisce in modo spropositato rispetto all`azione in puro stile Greenpeace: arresta immediatamente due degli attivisti entrati in azione e, poche ore dopo, abborda la «Arctic Sunrise» illegalmente fermando tutto l`equipaggio. Compresi i due videooperatori. Arrestati viene formulata un`accusa pesantissima per i 30 ambientalisti: pirateria, un reato che in Russia prevede fino a 15 anni di detenzione.

Eppure non c`è stata alcuna aggressione violenta. «Purtroppo è ancora dentro. Non può uscire e venire in Italia e il console italiano ha dato la disponibilità affinché mio figlio possa essere domiciliato nella nostra ambasciata», dice la mamma di Cristian dalla sua casa dell`Arenella che aggiunge: «Forse solo nei prossimi giorni sarà libero. Ma dopo il pagamento della cauzione da 45 mila euro entro il 24 novembre». Solo allora si chiarirà se lui e i suoi compagni potranno anche tornare a casa presto, come sostiene qualche legale.

Mentre la stessa Greenpeace ritiene prematuro confidare nel rimpatrio e ricorda che su tutti continua a pendere almeno un reato molto grave che potrebbe tenerli in carcere per molti anni: teppismo, punito con una detenzione sino a 7 anni. Purtroppo, quindi, la vicenda non finisce qui. Ma la donna è comunque felice per una svolta. Anche se parziale: «Sarei contenta se almeno potesse lasciare il carcere per la nostra ambasciata in Russia: almeno potrebbe scambiare qualche parola con un nostro connazionale.

Sinora, infatti, Cristian ha imparato qualche parola di russo giusto per parlare con il suo compagno di cella». Perché, sin dal momento dell`arresto, i 30 attivisti, essendo accusati dello stesso reato, non sono mai stati messi a contatto dietro le sbarre. Ma la decisione di aver accordato una cauzione è già una bella notizia. Cauzione che verserà Greenpeace (si è già accollata le spese legali) e, à massimo, potrebbe solo anticipare la Farnesina. Ma in Italia la soddisfazione è enorme.

La ministra Emma Bonino ha twittato la sua «gioia» e ringraziato l`ambasciatore Cesare Maria Ragaglini e il console generale Luigi Estero per i loro sforzi. «Un bel risultato», ha osservato Estero, riferendo che «all`inizio dell`udienza D`Alessandro era un po` teso, ma dopo la sentenza è apparso molto contento, sollevato, e ha ringraziato tutti, la soddisfazione era palpabile».

«Una notizia che è motivo di felicità non solo per la nostra città», ha commentato il sindaco di Napoli, Luigi de Magistris. «Il rilascio su cauzione è finalmente una buona notizia.

Ora il governo verifichi che la sua libertà sia piena e possa uscire subito dalla Russia», dichiarano invece i deputati del Pd Michele Anzaldi e Enzo Amendola, componente della Commissione Esteri della Camera che aggiungono: «Non vorremmo che la cauzione permettesse all`attivista di Greenpeace, ingiustamente incarcerato per due mesi, di uscire di prigione con l`obbligo di dover comunque rimanere in Russia.

Sarebbe un modo per far proseguire l`inaccettabile abuso commesso in queste settimane nei confronti di 30 giovani la cui unica colpa è stata quella di manifestare pacificamente in difesa dell`ambiente. E` opportuno che le nostre autorita` si attivino anche attraverso l`Ambasciata italiana per comprendere in maniera chiara come stanno le cose. Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, intervenga subito e informi il Parlamento».

Stessi dubbi li esprime il deputato vendoliano Arturo Scotto: «Se oggi esultiamo per la liberazione di D`Alessandro, è assolutamente necessario porre a un grande Paese come la Russia una domanda: com`è possibile lasciare in carcere per tanto tempo giovani attivisti per la democrazia e per la libertà? Ora è necessario che il governo si attivi conclude - e verifichi tramite la nostra rappresentanza diplomatica se il nostro concittadino può lasciare la Russia e ritornare finalmente a casa».

Ma il dubbio è un altro: cosa accadrà se, una volta tornato in Italia, D`Alessandro s`imbarcasse in un`altra missione di Greenpeace? Come starà la madre? «Non posso credere di poter frenare la sua passione, ne lo vorrei», dice la donna. «Sarà lui a decidere. Ma non penso che, nonostante questa brutta avventura, abbia cambiato idea sui propri principi».

 

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