toti berlusconi

“I BERLUSCONIANI SENZA BERLUSCONI VALGONO ZERO” - VITTORIO FELTRI INTONA IL DE PROFUNDIS PER GIOVANNI TOTI E IL SUO NUOVO PARTITINO: “FU PRELEVATO DA MEDIASET DA SILVIO. IL QUALE SI ASPETTAVA CHE IL GIORNALISTA GLI DESSE UNA MANO NELLA CONDUZIONE DELLA BARACCA. SI ILLUDEVA. NESSUNA MANO, MA UN MORSO. GIOVANNI - DETTO ORSO YOGHI - HA PREFERITO DARE UN CALCIO IN CULO AL CAVALIERE. MA DOVE VUOLE ANDARE SE NON NEL BURRONE?”

vittorio feltri fuma una sigaretta 1

Vittorio Feltri per “Libero quotidiano”

 

In Italia c' è una moda che non tramonta mai, quella delle scissioni nelle organizzazioni politiche. Ogni tanto nasce un nuovo partito pieno di ambizioni che poi vivacchia malamente e infine tira le cuoia per mancanza di voti. Partiamo da lontano. Nel secondo dopoguerra, il PSI di Nenni si presentò alle elezioni in società con il PCI, con il quale aveva una stretta parentela. Saragat non era d'accordo con il cosiddetto frontismo e fondò il PSDI. I famosi socialdemocratici si riunirono per combattere il social comunismo.

 

giovanni toti promozione pesto patrimonio dell'umanita'

Rimasero per anni soci della Dc senza mai riuscire a ottenere molti consensi. Il loro è sempre stato un partitino. Che però governava sia pure con una quota irrisoria, cioè di minoranza. All'inizio degli anni Sessanta nacque il Centrosinistra inorganico, ossia con l'appoggio esterno dei nenniani, i quali di fatto riconobbero che Saragat aveva ragione a non voler collaborare con i comunisti.

 

giovanni toti promozione pesto patrimonio dell'umanita' 1

Non appena il PSI decise di entrare nella coalizione dominata dai democristiani, un gruppetto di socialisti si staccò dalla casa madre e creò il PSIUP, un pugno di disperati che raggranellò alle elezioni una miseria: circa il 3%. Dopo un breve periodo defunse. Questo per dire che il frazionamento porta sfiga a chi fraziona. Le scissioni in pratica sono sempre destinate a fallire.

 

Basti pensare a quanto è accaduto recentemente nel Pd, dove Renzi è stato silurato dai suoi stessi compagni che lo detestavano e hanno dato vita a gruppetti di sinistra estrema, tutti inutili, o quantomeno dispersivi e ormai dispersi. Alfano, ministro prima della Giustizia, più tardi dell' Interno e infine degli Esteri, niente affatto stupido, mollò Berlusconi per aggregarsi al Centrosinistra. Pure questi è stato silenziato ed è uscito dall' arena per forza di cose.

 

giovanni toti in tuta con berlusconi

L' ultimo colpo di coda lo sta dando Toti, governatore della Liguria, già delfino di Berlusconi e ora in procinto di inaugurare una nuova formazione alternativa a Forza Italia, denominata "Italia che cresce". È vero che il Paese avanza, ma non perché aumentano i leader politici, bensì nonostante loro. Toti fu prelevato da Mediaset da Silvio.

 

Il quale si aspettava che il giornalista gli desse una mano nella conduzione della baracca. Si illudeva. Nessuna mano, ma un morso. Una volta issatosi sulla poltrona di presidente di Regione, Giovanni - detto orso Yoghi - ha preferito dare un calcio in culo al Cavaliere minacciando di mettersi in proprio. Mi domando: dove vuole andare se non nel burrone? Egli mi è simpatico e lo stimo, ma vorrei ricordargli che i berlusconiani senza Berlusconi valgono come i bottoni di una giacca che non c' è. Zero. Il progetto di Toti è come quello del ponte di Messina, irrealizzabile.

silvio berlusconi borsalino giovanni toti 3

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)