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E' SEMPRE FRATELLI D'ITALIA CONTRO LEGA - STAVOLTA VOLANO STRACCI TRA IL MINISTRO SCHILLACI E ATTILIO FONTANA - IL GOVERNATORE LOMBARDO DEFINISCE “PUTTANATE” I RISULTATI DEL MONITORAGGIO DEI “LIVELLI ESSENZIALI DI ASSISTENZA”, DA PARTE DEL MINISTERO DELLA SALUTE, CHE HANNO FATTO PRECIPITARE LA LOMBARDIA AL SETTIMO POSTO PER QUALITÀ DELLE CURE - SCHILLACI RINTUZZA: “LINGUAGGIO INOPPORTUNO” - FONTANA INSISTE: “CE L’HANNO CON NOI I SUPER BUROCRATI ROMANI. TUTTO È PARTITO DA QUANDO INSISTO SULL’AUTONOMIA E SUL FEDERALISMO FISCALE. CON IL FEDERALISMO UNA PARTE DELLE RISORSE NON SAREBBE PIÙ DISTRIBUITA DA ROMA. E QUESTA COSA DÀ FASTIDIO A CHI GESTISCE IL POTERE”
1 - «UN LINGUAGGIO INOPPORTUNO IL MONITORAGGIO NON È UNA CLASSIFICA»
Estratto dell’articolo del “Corriere della Sera”
I Livelli essenziali di assistenza (Lea) non servono per stilare una classifica delle Regioni sulla Sanità e la reazione di Attilio Fontana «è mal indirizzata, e comunque il linguaggio utilizzato è inopportuno». È questa la precisazione del ministero della Salute dopo le affermazioni del presidente della Regione Lombardia in merito a quelle che vengono definite «libere riformulazioni giornalistiche riguardanti i risultati del monitoraggio dei Lea». (…)
2 - «NOI INDIETRO NELLA SANITÀ? I SUPER BUROCRATI ROMANI CI VOGLIONO PENALIZZARE L’AUTONOMIA DÀ FASTIDIO». FONTANA: TUTTO È PARTITO DA QUANDO INSISTO SUL FEDERALISMO FISCALE
Estratto dell’articolo di Sara Bettoni per il “Corriere della Sera”
attilio fontana giorgia meloni
«Sono cose cervellotiche che hanno l’obiettivo di penalizzarci». In sintesi, «sono tutte put…nate». Attilio Fontana, presidente della Lombardia, non ha accettato di buon grado (per usare un eufemismo) la «pagella» del ministero della Salute in cui la Regione da lui guidata risulta sesta con 257 punti — a pari merito con l’Umbria — per la qualità delle cure, in calo di 14 punti rispetto all’anno precedente. Nella classifica svetta il Veneto seguito da Toscana, Provincia di Trento, Emilia-Romagna e Piemonte.
Governatore, chi vuole penalizzare la Lombardia?
«Ce l’hanno con noi i super burocrati romani».
E perché porterebbero avanti questi attacchi?
«Guarda caso tutto è partito da quando insisto sull’autonomia e sul federalismo fiscale, che non ha bisogno di nulla per essere applicato, ci sono già i decreti. Con il federalismo una parte delle risorse non sarebbe più distribuita da Roma, ma incassata dalle singole Regioni. Insomma, potremmo prendere ciò che è nostro senza dover mendicare. E questa cosa dà fastidio a chi gestisce il potere». (…)
GIORGIA MELONI ORAZIO SCHILLACI
Ha sentito Orazio Schillaci in questi due giorni?
«No, non l’ho sentito».
Il ministero della Salute però ha replicato con una nota alle sue parole, parlando di «reazione mal indirizzata», «linguaggio inopportuno» e ricordando che quei dati non sono una classifica, ma uno strumento di valutazione.
«Ho usato parole forti perché la misura era stata superata. Se non si tratta di una graduatoria, questi documenti dovrebbero rimanere riservati. Se invece vengono dati alla stampa, è chiaro che poi i giornalisti fanno le classifiche. Peraltro, l’indicatore che ci ha penalizzato è uno solo».
attilio fontana sul palco di pontida foto lapresse
Quale?
«Quello relativo ai ricoveri dei bambini per asma e gastroenterite. Si parla di 1.400 casi in una Regione che ogni anno fa circa 1 milione e 300 mila ricoveri. Nonostante questo, il parametro ha sconvolto la nostra graduatoria. Senza contare che nell’analisi sulla prevenzione si erano scordati che ogni anno facciamo milioni di vaccinazioni.
Probabilmente due indizi fanno una prova e la cosa mi ha fatto perdere le staffe».
E nonostante questo, non ha telefonato a Schillaci.
orazio schillaci 2 ricevimento quirinale 2 giugno 2024
«Sono sicuro che questa analisi non è passata dal governo. Le valutazioni le fanno i tecnici. Qualche mese fa era successa una cosa analoga in un altro ambito e il ministro competente, quando gliene parlai, mi rispose: “Chi ha scritto questa stupidata?”. Il mio profondo innervosimento — ma non voglio di nuovo esagerare — è nei confronti della struttura burocratica».
Di tutt’altro tenore la classifica di Newsweek, in cui il milanese Niguarda è miglior ospedale italiano. E tra le prime nove strutture del Paese, cinque sono lombarde.
«Siamo un’eccellenza dal punto di vista tecnico e qualitativo».
Non negherà però le lunghe liste d’attesa per visite ed esami.
«Certo, abbiamo problemi perché mancano infermieri e medici. Colpa delle scelte disastrose dei governi dopo il 2011. Adesso abbiamo iniziato a invertire la rotta. Stiamo stressando, lo ammetto, il nostro personale per fare il maggior numero di prestazioni.
Ma in questo sistema all’aumentare dell’offerta, aumenta anche la domanda».
MATTEO SALVINI ATTILIO FONTANA
Resta molto da fare anche sulle Case di comunità, cardine della sanità territoriale. Al momento 85 su 125 attive non hanno un medico di medicina generale.
«Per farle funzionare bene occorre un ripensamento del ruolo dei medici di famiglia.
Devono poter essere inseriti in queste strutture e negli ospedali di comunità. Così si potrebbero anche evitare gli accessi impropri ai pronto soccorso: oggi sono il 40 per cento».