salvini isoardi

SALLUSTI: ''L'ORGANIZZAZIONE SEQUESTRATA, IL CAPO INDAGATO PER SEQUESTRO AGGRAVATO. I CASI SONO DUE. O LA LEGA SI ARRENDE E VIENE DICHIARATA FUORILEGGE, OPPURE VANNO INTERNATI I MAGISTRATI PER ATTENTATO ALLE ISTITUZIONI. LA TERZA VIA...'' - SORGI: ''UN PROCESSO CHE POTREBBE CONCLUDERSI CON UNA CONDANNA A 15 O 20 ANNI. MA BASTEREBBE IL RINVIO A GIUDIZIO E SALVINI NON POTREBBE RESTARE IN CARICA ALL'INTERNO'' - MENTANA: ''COME PUÒ IL M5S ACCETTARE L'ATTACCO AI MAGISTRATI, LORO CHE FACEVANO LE OVAZIONI AL PM NINO DI MATTEO. SE LE FRASI DI SALVINI LE AVESSE DETTE RENZI O B...''

salvini

1. SALVINI E I PRIMI SCRICCHIOLII NEL GOVERNO

Marcello Sorgi per ''La Stampa''

 

Chissà come faranno Salvini e La Lega a tirare avanti dopo quello che gli è capitato negli ultimi giorni: il leader e vicepresidente del Consiglio è sotto inchiesta per sequestro di persona e l' avviso di garanzia recapitatogli ieri dal procuratore di Palermo avvia un processo davanti al Tribunale dei ministri che potrebbe concludersi con una condanna a quindici o venti anni: impossibile, se e quando accadrà - ma anche prima, basterebbe il rinvio a giudizio, previsto in novanta giorni - che Salvini possa restare in carica, specie come ministro dell' Interno, cioè guardiano dell' ordine pubblico e del rispetto della legge.

salvini

 

Quanto al partito, è senza un soldo, sotto sequestro della magistratura, per l' oggi e per il domani: vuol dire che se anche la Lega si risolverà a cambiare nome, accettando il suggerimento di uno dei suoi giudici, dal momento che il blocco dei fondi avviene per quella brutta storia di uso improprio di fondi pubblici di cui l' attuale gruppo dirigente del Carroccio non ha alcuna responsabilità, il nuovo partito, chiamiamolo così, ripartirebbe da zero e non sarebbe in condizione di sostenere i costi delle campagne elettorali che lo attendono per le elezioni regionali e europee, a meno che non sia Berlusconi a scucire, come faceva ai tempi di Bossi, senza sapere che fine avrebbero fatto i suoi soldi.

 

Salvini ha scherzato un po' troppo col fuoco negli ultimi tempi, dopo aver gestito a modo suo, e non certo come avrebbe dovuto fare il responsabile del Viminale, la vicenda della nave "Diciotti". Anche ieri sera, con in mano la comunicazione giudiziaria che per lui è l' inizio dei guai, ha fatto capire che si batterà, in nome del fatto che è eletto dal popolo mentre i magistrati no.

 

DI MAIO BONAFEDE

Detto dal leader di un partito manettaro che tutti i giorni promette (anche a ragione) sgomberi, galera e espulsioni e invita la gente a difendersi dalla criminalità, non sta in piedi: significa due pesi e due misure, protezione per il ministro e arresti per gli altri, anche prima di sapere se davvero hanno commesso reati. Per questo, sebbene anche ieri sera Salvini si sia mostrato baldanzoso, parlando delle accuse come "medaglie", dev' essere consapevole di essere messo male. E bastava guardare la faccia disperata del sottosegretario Giorgetti per capire che è così.

 

 

2. CHI VUOLE MORTO SALVINI

Alessandro Sallusti per ''il Giornale''

 

alfonso bonafede, luigi di maio e giuseppe conte

L' organizzazione sequestrata, il capo - notizia di ieri - indagato per sequestro di persona aggravato. Non stiamo parlando della Banda Bassotti ma del primo partito italiano, la Lega, e del ministro dell' Interno, al secolo Matteo Salvini. A questo punto i casi sono due. O la Lega si arrende e viene dichiarata fuorilegge, oppure vanno internati i magistrati in quanto colpevoli di attentato alle istituzioni. La terza via, cioè quella di presentarsi al mondo come un Far West o un qualsiasi Paese sudamericano in balìa di pazzi non si addice, fosse solo per forma, a una delle più importanti democrazie occidentali.

 

Spero nella seconda ipotesi, cioè nella messa al bando di una certa magistratura (come ci spiega nel Giornale di oggi anche Carlo Nordio, uno dei più prestigiosi pm che abbiamo mai avuto), ma onestamente non ci scommetterei. E mi viene un dubbio. Forse non è un caso che la Lega sia rimasta l' ultimo - probabilmente imprevisto - ostacolo sulla piena e assoluta presa del potere da parte dei grillini, costretti oggi a mediare ogni loro assurdo progetto con ciò che resta del centrodestra.

 

salvini giorgetti

E non è un mistero che l' ala della magistratura più ideologica (e potente) sia molto vicina ai Cinquestelle, a partire dal famigerato e giustizialista Piercamillo Davigo e dall' eroe antimafia Nino Di Matteo. Fino a che la Lega era un socio di minoranza si poteva fare buon viso a cattiva sorte. Ma ora che tutti i sondaggi danno per certo il sorpasso del partito di Salvini su quello di Di Maio, la faccenda si complica e il progetto Cinquestelle si indebolisce assai.

 

Che fare, quindi, per ripristinare l' idea originale di un Paese teleguidato dalla piattaforma Rousseau, cioè dalla Casaleggio & Associati casa madre del partito di Grillo? Detto più chiaramente: come togliersi dai piedi Salvini e soci? La strada maestra, percorsa con successo, è quella del trattamento Berlusconi. Salvini può resistere al sequestro economico della Lega, pure al ridicolo avviso di garanzia per sequestro di persona. Ma alla prossima dovrà arrendersi.

NINO DI MATTEO CON DI BATTISTA

 

La magistratura ha sempre dei mandanti perché da sola non osa muoversi, essendo pure vigliacca. E il mandante di questo attacco a Salvini ha un nome, che non possiamo scrivere per evitare querele milionarie. È un' organizzazione che inizia per C e finisce per E.

Caro Salvini, da buon lombardo ricordati un saggio proverbio: dagli amici mi guardi Iddio che dai nemici mi guardo io.

 

 

3. ''CHE FARANNO I GRILLINI CHE APPLAUDIVANO IL PM PALERMITANO DI MATTEO DAVANTI ALL'INDAGINE DELLA PROCURA DI PALERMO SU SALVINI?''

Enrico Mentana su Facebook

 

NINO DI MATTEO

"Io sono stato eletto da voi, siete miei elettori, miei sostenitori, miei complici. Loro invece, i magistrati, non sono stati eletti da nessuno e non rispondono a nessuno". La risposta via Facebook del ministro alla notifica dell'avviso di garanzia (sequestro di persona aggravato per i migranti della Diciotti) farà il pieno di consensi tra i suoi, e certo anche tra gli ex alleati di Forza Italia.

 

 Ma come reagiranno gli alleati del Movimento cinque stelle? Se una frase così, davanti a un'indagine simile, l'avesse pronunciata un ministro di qualche governo passato ci sarebbe stata una sventagliata di attacchi scarnificanti. Ora Di Maio e i suoi sono a un bivio. O seguono l'alleato e abbandonano la linea che ancora tre mesi fa li portava a scatenare un'ovazione per il pm palermitano Di Matteo.

 

Oppure mettono in discussione l'intesa di governo con la Lega sovranista. A meno che non scelgano la formula pilatesca già abbozzata su attriti minori: la questione dei pm non è nel contratto..

ENRICO MENTANA

 

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...

agostino scornajenchi stefano venier giovanbattista fazzolari snam

SNAM! SNAM! LA COMPETENZA NON SERVE - ALLA GUIDA DELLA SOCIETÀ DI CDP, CHE SI OCCUPA DI STOCCAGGIO E RIGASSIFICAZIONE DEL GAS NATURALE, SARÀ UN MANAGER CHE HA SEMPRE RICOPERTO IL RUOLO DI DIRETTORE FINANZIARIO, AGOSTINO SCORNAJENCHI – MA DAL GAS ALLA FIAMMA, SI SA, IL PASSO È BREVE: A PROMUOVERE LA NOMINA È INTERVENUTO QUELLO ZOCCOLO DURO E PURO DI FRATELLI D’ITALIA, GIÀ MSI E AN, CHE FA RIFERIMENTO A FAZZOLARI. E A NULLA È VALSO IL NO DELLA LEGA - LA MANCATA RICONFERMA DI STEFANO VENIER, NOMINATO 3 ANNI FA DAL GOVERNO DRAGHI, È ARRIVATA PROPRIO NEL GIORNO IN CUI STANDARD & POOR HA PROMOSSO IL RATING DELLA SNAM…

veneto luca zaia matteo salvini giorgia meloni elly schlein giuseppe conte

DAGOREPORT – SCAZZO DOPO SCAZZO, IL BIG BANG PER IL CENTRODESTRA SARÀ IN AUTUNNO, CON LE REGIONALI IN VENETO, CAMPANIA, TOSCANA, PUGLIA E MARCHE – SE ZAIA E LA SUA LIGA VENETA SI PRESENTASSERO DA SOLI, SPACCHETTEREBBERO IL VOTO DI DESTRA RENDENDO LA REGIONE CONTENDIBILE: BASTEREBBE SOLO CHE PD E M5S SMETTESSERO DI FARE GLI EGO-STRONZI E CONVERGESSERO SU UN CANDIDATO “CIVICO” (COME DAMIANO TOMMASI A VERONA NEL 2022) – LA PROPOSTA DI MELONI AL "TRUCE" MATTEO: FDI È DISPOSTA A LASCIARE IL VENETO ALLA LEGA, MA A QUEL PUNTO LA REGIONE LOMBARDIA TOCCA A NOI (A FORZA ITALIA, IL SINDACO DI MILANO) - SE SALVINI SI IMPUNTA? S'ATTACCA! E FRATELLI D'ITALIA SI PRENDE TUTTO (MA LE CONSEGUENZE SULLA MAGGIORANZA POTREBBERO ESSERE FATALI PER IL PRIMO GOVERNO MELONI…)

donald trump dazi tadazi

DAGOREPORT – LO STOP DI TRE MESI AI DAZI NON SALVERA' IL CULONE DI TRUMP: PER I MERCATI FINANZIARI L’INSTABILITÀ ECONOMICA È PEGGIO DELLA PESTE, E DONALD HA ORMAI ADDOSSO IL MARCHIO DELL’AGENTE DEL CAOS – I FONDI ISTITUZIONALI EUROPEI ABBANDONANO GLI INVESTIMENTI IN SOCIETA' AMERICANE, IL DOLLARO SCENDE, IL RENDIMENTO DEI BOND USA SI IMPENNA, LE AZIENDE CHE PRODUCONO TRA CINA E VIETNAM RISCHIANO DI SALTARE (TRUMP HA SALVATO APPLE MA NON NIKE) - PER QUESTO IL CALIGOLA COL CIUFFO HA RINCULATO SUI DAZI (CINA ESCLUSA) - MA LO STOP DI TRE MESI NON È SERVITO A TRANQUILLIZZARE I POTERI FORTI GLOBALI, CON IL DRAGONE DI XI JINPING CHE RISPONDE DURO ALLE TARIFFE USA A COLPI DI "DUMPING": ABBASSANDO IL COSTO DEI PRODOTTI CHE NON ESPORTA PIU' IN USA (COMPRESO L'EXPORT DELLE RISORSE DELLE TERRE RARE, STRATEGICO PER LE MULTINAZIONALI HI-TECH) – SONDAGGI IN PICCHIATA PER TRUMP: IL 60% DEGLI AMERICANI POSSIEDE AZIONI TRAMITE I FONDI PENSIONE...

gianfranco zinzilli silvia calandrelli giampaolo rossi rai

FLASH - GRANDE INCAZZATURA NEL CENTRODESTRA, IN PARTICOLARE TRA I FRATELLINI D’ITALIA: TRA OGGI E DOMANI IN RAI DEVONO DECIDERE IL PRESIDENTE DI RAI PUBBLICITÀ E L’AD ROSSI VUOLE NOMINARE SILVIA CALANDRELLI, IN QUOTA PD, COME PRESIDENTE  DELLA CASSAFORTE PUBBLICITARIA DELLA RAI (IL FILOSOFO DI COLLE OPPIO LE AVEVA PROPOSTO LA DIREZIONE DI PUBBLICA UTILITÀ, MA LEI HA RIFIUTATO) - LA LEGA VORREBBE PIAZZARE GIANFRANCO ZINZILLI, ATTUALMENTE VICE DIRETTORE VICARIO DELLA DIREZIONE OFFERTA ESTERO RAI ITALIA...

milano fdi fratelli d'italia giorgia meloni carlo fidanza ignazio la russa francesco gaetano caltagirone duomo

DAGOREPORT - PIJAMOSE MILANO! E CHE CE' VO'! DALL’ALTO DELLE REGIONALI LOMBARDE DEL 2023, CON IL TRIONFO DI FRATELLI D'ITALIA (25,18%), MENTRE LA LEGA SI DEVE ACCONTENTARE DEL 16,5 E FORZA ITALIA DEL 7,23, L’ASSALTO DI FRATELLI D’ITALIA ALLA MADUNINA ERA INEVITABILE - LA REGIONE È IN MANO DEL LEGHISTA ATTILIO FONTANA CHE, CON L’ASSESSORE ALLA SANITÀ GUIDO BERTOLASO, HA SBARRATO LA PORTA ALLE MIRE DELLA MELONIANA FAMIGLIA ANGELUCCI - EPPOI, SAREBBE PURE ORA DI DARE SEPOLTURA A ’STI POTERI FINANZIARI CHE SE NE FOTTONO DI ROMA: ED ECCO L’ASSALTO DI CALTAGIRONE A GENERALI E DI MPS-CALTA-MEF A MEDIOBANCA - IN ATTESA DI PRENDERSI TUTTO, LE MIRE DELLA DUCETTA PUNTANO AD ESPUGNARE ANCHE PALAZZO MARINO: AHÒ, ORA A MILANO CI VUOLE UN SINDACO ALLA FIAMMA! - ALLA FACCIA DEL POTERE GUADAGNATO SOTTO IL DUOMO IN TANTI ANNI DI DURO LAVORO DAI FRATELLI LA RUSSA, IL CANDIDATO DI GIORGIA SI CHIAMA CARLO FIDANZA. UN “CAMERATA” GIÀ NOTO ALLE CRONACHE PER I SALUTI ROMANI RIPRESI DALLE TELECAMERE NASCOSTE DI FANPAGE, NELL’INCHIESTA “LOBBY NERA” - UNA NOTIZIA CHE L’IMMARCESCIBILE ‘GNAZIO NON HA PER NULLA GRADITO…