ZACCAGNINI MOLLA: “QUESTO È UN MOVIMENTO AZIENDALE, CHE IO NON POSSO ACCETTARE IN UN SOGGETTO POLITICO” - RAGUSA, IL GRILLINO BATTE IL CENTROSINISTRA
1. NEI CINQUE STELLE UN'ALTRA DISERZIONE
La Stampa.it
Un assegno formato gigante con su scritto l'ammontare della somma che i parlamentari M5S renderanno allo Stato tra indennità non percepite e diarie restituite. Nel giorno in cui arriva l'addio di Adriano Zaccagnini al gruppo M5S della Camera, lo staff pentastellato è al lavoro sull'organizzazione di un evento ad hoc che dovrebbe tenersi giovedì o lunedì prossimo e al quale, a quanto si apprende, dovrebbero prendere parte Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio.
Il «restitution day» in realtà scatta domani, termine ultimo per effettuare i bonifici. La maggior parte dei senatori e dei deputati M5S ha già inviato il file «Sebastiano» con spese rendicontate e somma da versare. Il Movimento nelle settimane scorse ha stabilito di destinare i fondi derivanti da tutte le voci accessorie dello stipendio dei parlamentari a un conto corrente dello Stato per la riduzione del debito pubblico.
A tenere banco, però, sono le parole di Zaccagnini: «Questo non è un partito aziendale, è un movimento aziendale, c'è una gerarchia, dei vertici e un concetto di aziendalismo che io non posso accettare in un soggetto politico» ha detto. «Casaleggio con la sua intervista ha confermato questa visione fantascientifica della realtà - ha aggiunto -. Non capisco con quale ruolo debba influenzare la cultura dell'elettorato senza consultarsi con noi». L'uscita di Zaccagnini dimostra «che siamo un movimento libero», taglia corto il capogruppo alla Camera Nuti. «Un movimento dove ognuno è libero di fare ciò che vuole basta che si rispettano le regole».
2. SICILIA AL VOTO, AFFLUENZA A PICCO: -21,7% - RAGUSA, IL GRILLINO BATTE IL CENTROSINISTRA E I "NO PONTE" SI PRENDONO MESSINA
Gli apparati di partito si sgretolano di fronte all'avanzata dei movimenti. A sorpresa, 5stelle e «No ponte» vincono i ballottaggi a Ragusa e Messina, modificando di colpo la geografia politica dell'isola, a conferma di quell'appellativo di «laboratorio» attribuito alla regione a ogni tornata elettorale.
Crollano di botto i vecchi schemi e vacillano gli imperi elettorali di alcuni ras politici, come quello del deputato Pd, Francantonio Genovese: l'armatore, recordman italiano di voti alle ultime primarie e big sponsor di Felice Calabrò, si deve arrendere alla sinistra estrema e ai militanti del «No ponte» che conquistano il comune di Messina.
Così il centrosinistra, che sognava l'en plein dopo la vittoria al primo turno a Catania con Enzo Bianco, deve accontentarsi di Siracusa. L'affluenza è stata del 46,19%, con 21,72 punti in meno rispetto al primo turno, quando votò il 67,9% degli elettori.
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