joe biden ron klain

CI VUOLE LO ZAR DELL'EBOLA PER MANEGGIARE LA CASA BIANCA POST-TRUMP - BIDEN SCEGLIE RON KLAIN COME CAPO DELLO STAFF: VETERANO DEI DEMOCRATICI E ''COMMISSARIO STRAORDINARIO'' PER OBAMA DURANTE L'EPIDEMIA AFRICANA DEL VIRUS LETALE - IL SOGNO IMPOSSIBILE DEL "SINISTRO" BERNIE SANDERS: SI CANDIDA AL MINISTERO DEL LAVORO - SE JOE ASSUME, TRUMP LICENZIA: DOPO IL CAPO DEL PENTAGONO, TOCCA ALLA CIA E FBI

1. RON KLAIN CAPO STAFF DI BIDEN, È STATO 'ZAR EBOLA'

JOE BIDEN RON KLAIN

 (ANSA) - Joe Biden compie il primo passo per la formazione della sua squadra e nomina Ron Klain capo dello staff. Veterano del partito democratico e da decenni a fianco di Biden, Klain era lo 'zar per l'Ebola' dell'amministrazione di Barack Obama, colui chiamato a delineare la risposta americana all'emergenza. Ora Klain si trova ad affrontare il Covid-19, una pandemia a suo avviso non gestita in modo appropriato da Donald Trump. E Klain non ha mai nascosto su Twitter la sua contrarietà alle mosse della Casa Bianca per affrontare il coronavirus. Avvocato con una profonda conoscenza di Capitol Hill, Klain era da tempo il favorito per l'incarico visti i trascorsi con Biden.

 

Era infatti a fianco del presidente-eletto negli anni 1980 quando Biden era presidente della commissione Giustizia del Senato e lui si era appena laureato alla Harvard Law School. Klain era poi stato capo dello staff di Biden durante i suoi anni alla vicepresidenza.

barack obama joe biden

 

Un rapporto quindi lungo e basato su una fiducia reciproca che ha spinto Biden a nominarlo. Una nomina che, secondo gli osservatori, segnala un'inversione di rotta rispetto al caos della Casa Bianca di Trump. Conosciuto per avere i nervi saldi, Klain è un uomo della politica di Washington dotato di esperienza e competenza.

 

BARACK OBAMA FA CAMPAGNA ELETTORALE PER BIDEN A ORLANDO, FLORIDA

"Ron è stato preziosissimo durante gli anni che abbiamo lavorato insieme, incluso quando abbiamo salvato l'economia americana nel 2009 da una delle peggiori recessioni della storia", afferma Biden. "La sua profonda e variegata esperienza e la sua capacità di lavorare con gli altri nell'ambito di tutto lo spettro politico è precisamente quello di cui ho bisogno nel capo dello staff della Casa Bianca", aggiunge il presidente-eletto. Klain accetta con "umiltà" l'offerta e si dice "onorato" dell'incarico.

 

 

2. TRUMP LICENZIA, BIDEN ASSUME LA VENDETTA INIZIA DAL PENTAGONO

Giuseppe Sarcina per il “Corriere della Sera

 

BARACK OBAMA RON KLAIN

Joe Biden comincia ad assumere. Donald Trump continua a licenziare. L'incrocio tra il nuovo e il vecchio presidente resta carico di incognite e inquietudini. A Washington circolavano da mesi le voci di una crisi tra Casa Bianca e Pentagono. «Ci sarà una resa dei conti e Mark Esper sarà mandato via», aveva previsto in un'intervista al Corriere del 17 giugno Jeff Gordon, consulente vicino all'Amministrazione. Lunedì 9 novembre Trump ha allontanato il segretario alla Difesa con un tweet e lo ha rimpiazzato con Christopher Miller, responsabile del National Counterterrorism Center.

elizabeth warren

 

Poche ore dopo, anticipando una probabile rimozione, si sono dimesse altre figure chiave del Dipartimento: James Anderson, sottosegretario per le politiche della Difesa; Joseph Kernan, sottosegretario per l'Intelligence; Jen Stewart, capo dello staff di Esper. Trump li ha rimpiazzati con due fedelissimi: il generale Anthony Tata e il controverso Ezra Cohen-Watnick che nel 2017 aveva messo insieme un dossier usato dal deputato David Nunes per dimostrare come il comitato elettorale trumpiano fosse stato spiato dall'amministrazione Obama. Finì nel nulla, per mancanza di prove.

 

RON KLAIN

La «resa dei conti» non finisce qui. Secondo i media americani i prossimi nella lista sono Gina Haspel, direttrice della Cia e Christopher Wray, direttore dell'Fbi. Il presidente pensa di essere stato tradito dai generali e dall'Intelligence. Il Pentagono si è subito chiamato fuori dalla gestione dell'ordine pubblico nel momento delle grandi manifestazioni di Black Lives Matter.

 

I Servizi segreti non hanno avallato le teorie cospirative fabbricate dai consiglieri della Casa Bianca. I democratici studiano con apprensione le mosse di Trump, visto che il titolare dello Studio Ovale non ha alcuna intenzione di riconoscere la sconfitta del 3 novembre. Biden, però, va avanti chiedendo calma e cercando di ristabilire una situazione di normalità.

elizabeth warren bernie sanders joe biden

 

Un passaggio importante è la formazione della squadra di governo. Negli ultimi giorni l'attenzione si è concentrata su due caselle: il Tesoro e il Dipartimento di Stato. La corrente radical del partito sta intensificando le pressioni per avere voce nel rilancio economico. Il Senato, però, potrebbe restare nelle mani dei repubblicani.

 

I conservatori darebbero via libera a Elizabeth Warren al Tesoro oppure, ipotesi affacciata dal New York Times , a Bernie Sanders al Lavoro? Secondo logica politica, probabilmente no. Per Biden si aprirebbe allora il primo serio problema politico. Per governare ha bisogno di un'intesa con almeno tre senatori repubblicani moderati, cioè Mitt Romney, Susan Collins e Lisa Murkowski.

 

bernie sanders joe biden

Ma può permettersi uno scontro aperto con l'ala opposta dello schieramento, cioè con Sanders e Warren? Il neopresidente potrebbe sfuggire al dilemma indicando una personalità di alto profilo, come Lael Brainard, sottosegretaria al Tesoro nel primo mandato di Obama e poi alla Federal Reserve. Poi, però, dovrebbe trovare altre compensazioni, se non vuole governare assediato dai trumpiani e dalla sinistra. L'altro snodo è la politica estera. Ora il senatore del Delaware Chris Coons, della Commissione Esteri e amico di Biden, appare in vantaggio su Susan Rice, che potrebbe tornare a ricoprire l'incarico di Consigliera per la Sicurezza nazionale come ai tempi di Obama.

 

alexandria ocasio cortez 1

3. USA: BERNIE SANDERS A CNN, PRONTO A FARE MINISTRO LAVORO

 (ANSA) - "Se avessi un portafoglio che mi permettesse di lottare per i diritti delle famiglie che lavorano lo accetterei? Sì, lo farei", ha dichiarato alla Cnn il senatore del Vermont Bernie Sanders, anima della sinistra progressista dei democratici e in odore di incarico nella futura amministrazione Biden. Alla domanda se sia vero che stia pensando al dicastero al Lavoro, Sanders ha risposto: "Quello che è vero è che voglio fare tutto quello che posso per proteggere le famiglie lavoratrici di questo Paese, che al momento stanno soffrendo in modo tremendo", aggiungendo di accettare volentieri un incarico che glielo consenta: "Che sia al senato o nella futura amministrazione Biden, chi lo sa?".

alexandria ocasio cortez 5

 

L'Independent, invece, afferma che nel Partito democratico sta facendosi strada l'idea di escludere i principali rappresentanti della sinistra, Sanders ed Elizabeth Warren, da qualunque incarico di governo, nel timore di perdere ancora nelle lezioni di medio termine dopo che il partito dell'asinello si è già visto decurtare la maggioranza alla Camera dei rappresentanti di sei deputati ed è in bilico al Senato.

bernie sanders joe biden

 

Portavoce delle preoccupazioni dei centristi Dem al quotidiano britannico è il deputato della Virginia Gerry Connolly: "L'amministrazione Biden deve essere più sensibile sulla provenienza delle persone se si guardano ai numeri al Congresso. Non possiamo permetterci di mettere in pericolo i nostri seggi", dice il parlamentare.

 

Di tono opposto, alcuni giorni fa, era stato il monito della giovane deputata Alexandria Ocasio-Cortez, anche lei rappresentante dell'anima di sinistra, secondo la quale è stato invece proprio l'atteggiamento conservatore della campagna Biden ad aver fatto perdere voti ai dem.

alexandria ocasio cortez

Ultimi Dagoreport

donald trump giorgia meloni economia recessione

DAGOREPORT – ASPETTANDO L'OPPOSIZIONE DE' NOANTRI (CIAO CORE!), VUOI VEDERE CHE LA PRIMA BOTTA DURISSIMA AL GOVERNO MELONI ARRIVERA' DOMANI, QUANDO L'ECONOMIA ITALIANA SARÀ FATTA A PEZZI DAI DAZI DI TRUMP? - QUALCUNO HA NOTIZIE DEL FAMOSO VIAGGIO DELLA DUCETTA A WASHINGTON PER FAR CAMBIARE IDEA AL TRUMPONE? SAPETE DOVE E' FINITA LA “MERAVIGLIOSA GIORGIA” (COPY TRUMP), "PONTE" TRA USA E UE? SI E' DOVUTA ACCONTENTARE DI ANDARE DA CALENDA! E GLI ELETTORI INIZIANO AD ACCORGERSI DEL BLUFF DA “CAMALEONTE” DELLA PREMIER: FRATELLI D’ITALIA È SCESO AL 26,6%, E IL GRADIMENTO PER LA STATISTA FROM GARBATELLA È CROLLATO AI MINIMI DAL 2022 – IL PNRR A RISCHIO E LA PREOCCUPAZIONE DEL MONDO ECONOMICO-FINANZIARIO ITALIANO...

ing banca popolare di sondrio carlo cimbri steven van rijswijk andrea orcel - carlo messina

DAGOREPORT: OPA SU OPA, ARRIVEREMO A ROMA! - AVVISO AI NAVIGATI! LE ACQUISIZIONI CHE STANNO INVESTENDO IL MERCATO FINANZIARIO HANNO UN NUOVO PLAYER IN CAMPO: IL COLOSSO OLANDESE ING GROUP È A CACCIA DI BANCHE PER CRESCERE IN GERMANIA, ITALIA E SPAGNA - ED ECCO CHE SULLE SCRIVANIE DEI GRANDI STUDI LEGALI COMINCIANO A FARSI LARGO I DOSSIER SULLE EVENTUALI ‘’PREDE’’. E NEL MIRINO OLANDESE SAREBBE FINITA LA POP DI SONDRIO. SÌ, LA BANCA CHE È OGGETTO DEL DESIDERIO DI BPER DI UNIPOL, CHE HA LANCIATO UN MESE FA UN’OPS DA 4 MILIARDI SULL’ISTITUTO VALTELLINESE - GLI OLANDESI, STORICAMENTE NOTI PER LA LORO AGGRESSIVITÀ COMMERCIALE, APPROFITTERANNO DEI POTERI ECONOMICI DE’ NOANTRI, L’UNO CONTRO L’ALTRO ARMATI? DIFATTI, IL 24 APRILE, CON IL RINNOVO DEI VERTICI DI GENERALI, LA BATTAGLIA SI TRASFORMERÀ IN GUERRA TOTALE CON L’OPA SU MEDIOBANCA DI MPS-MILLERI-CALTAGIRONE, COL SUPPORTO ATTIVO DEL GOVERNO - ALTRA INCOGNITA: COME REAGIRÀ, UNA VOLTA CONFERMATO CARLO MESSINA AL VERTICE DI BANCA INTESA, VEDENDO IL SUO ISTITUTO SORPASSATO NELLA CAPITALIZZAZIONE DAI PIANI DI CONQUISTA DI UNICREDIT GUIDATA DAL DIABOLICO ANDREA ORCEL? LA ‘’BANCA DI SISTEMA’’ IDEATA DA BAZOLI CORRERÀ IL RISCHIO DI METTERSI CONTRO I PIANI DI CALTA-MILLERI CHE STANNO TANTO A CUORE A PALAZZO CHIGI? AH, SAPERLO…

andrea orcel giuseppe castagna anima

DAGOREPORT LA CASTAGNA BOLLENTE! LA BOCCIATURA DELL’EBA E DI BCE DELLO “SCONTO DANESE” PER L’ACQUISIZIONE DI ANIMA NON HA SCALFITO LE INTENZIONI DEL NUMERO UNO DI BANCO BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, CHE HA DECISO DI "TIRARE DRITTO", MA COME? PAGANDO UN MILIARDO IN PIÙ PER L'OPERAZIONE E DANDO RAGIONE A ORCEL, CHE SI FREGA LE MANI. COSÌ UNICREDIT FA UN PASSO AVANTI CON LA SUA OPS SU BPM, CHE POTREBBE OTTENERE UN BELLO SCONTO – IL BOTTA E RISPOSTA TRA CASTAGNA E ORCEL: “ANIMA TASSELLO FONDAMENTALE DEL PIANO DEL GRUPPO, ANCHE SENZA SCONTO”; “LA BCE DICE CHE IL NOSTRO PREZZO È GIUSTO...”

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT – IL GOVERNO RECAPITA UN BEL MESSAGGIO A UNICREDIT: LA VALUTAZIONE DELL’INSOSTENIBILE GOLDEN POWER SULL’OPA SU BPM ARRIVERÀ IL 30 APRILE. COME DIRE: CARO ORCEL, VEDIAMO COME TI COMPORTERAI IL 24 APRILE ALL’ASSEMBLEA PER IL RINNOVO DI GENERALI - E DOPO IL NO DELLA BCE UN’ALTRA SBERLA È ARRIVATA AL DUO FILO-GOVERNATIVO CASTAGNA-CALTAGIRONE: ANCHE L’EBA HA RESPINTO LO “SCONTO DANESE” RICHIESTO DA BPM PER L’OPA SU ANIMA SGR, DESTINATO AD APPESANTIRE DI UN MILIARDO LA CASSA DI CASTAGNA CON LA CONSEGUENZA CHE L’OPA DI UNICREDIT SU BPM VERRÀ CESTINATA O RIBASSATA - ACQUE AGITATE, TANTO PER CAMBIARE, ANCHE TRA GLI 7 EREDI DEL COMPIANTO DEL VECCHIO…

gesmundo meloni lollobrigida prandini

DAGOREPORT - GIORGIA È ARRIVATA ALLA FRUTTA? È SCESO IL GELO TRA LA FIAMMA E COLDIRETTI (GRAN SOSTENITORE COL SUO BACINO DI VOTI DELLA PRESA DI PALAZZO CHIGI) - LA PIU' GRANDE ORGANIZZAZIONE DEGLI IMPRENDITORI AGRICOLI (1,6 MILIONI DI ASSOCIATI), GUIDATA DAL TANDEM PRANDINI-GESMUNDO, SE È TERRORIZZATA PER GLI EFFETTI DEVASTANTI DEI DAZI USA SULLE AZIENDE TRICOLORI, E' PIU' CHE IRRITATA PER L'AMBIVALENZA DI MELONI PER LE MATTANE TRUMPIANE - PRANDINI SU "LA STAMPA" SPARA UN PIZZINO ALLA DUCETTA: “IPOTIZZARE TRATTATIVE BILATERALI È UN GRAVE ERRORE” - A SOSTENERLO, ARRIVA IL MINISTRO AGRICOLO FRANCESCO LOLLOBRIGIDA, UN REIETTO DOPO LA FINE CON ARIANNA: “I DAZI METTONO A RISCHIO L'ALLEANZA CON GLI USA. PUÒ TRATTARE SOLO L'EUROPA” – A BASTONARE COLDIRETTI, PER UN “CONFLITTO D’INTERESSI”, CI HA PENSATO “IL FOGLIO”. UNA STILETTATA CHE ARRIVA ALL'INDOMANI DI RUMORS DI RISERVATI INCONTRI MILANESI DI COLDIRETTI CON RAPPRESENTANTI APICALI DI FORZA ITALIA... - VIDEO

autostrade matteo salvini giorgia meloni giancarlo giorgetti roberto tomasi antonino turicchi

TOMASI SÌ, TOMASI NO – L’AD DI ASPI (AUTOSTRADE PER L’ITALIA) ATTENDE COME UN’ANIMA IN PENA IL PROSSIMO 17 APRILE, QUANDO DECADRÀ TUTTO IL CDA. SE SALVINI LO VUOL FAR FUORI, PERCHÉ REO DI NON AVER PORTARE AVANTI NUOVE OPERE, I SOCI DI ASPI (BLACKSTONE, MACQUARIE E CDP) SONO DIVISI - DA PARTE SUA, GIORGIA MELONI, DAVANTI ALLA FAME DI POTERE DEL SUO VICE PREMIER, PUNTA I PIEDINI, DISPETTOSA: NON INTENDE ACCETTARE L’EVENTUALE NOME PROPOSTO DAL LEADER LEGHISTA. DAJE E RIDAJE, DAL CAPPELLO A CILINDRO DI GIORGETTI SAREBBE SPUNTATO FUORI UN NOME, A LUI CARO, QUELLO DI ANTONINO TURICCHI….