zelensky mykhailo drapatyi

ZELENSKY CAMBIA IL COMANDANTE DELLE TRUPPE DI TERRA: AL POSTO DI OLEKSANDR PAVLIUK, E’ STATO NOMINATO MYKHAILO DRAPATYI. MA IL PROBLEMA E’ CHE MANCANO CIRCA 130MILA SOLDATI – IL PRESIDENTE UCRAINO HA BOCCIATO LA RICHIESTA USA DI MANDARE I RAGAZZINI AL FRONTE ABBASSANDO DA 25 A 18 L’ETÀ PER LA LEVA E PUNTA L’INDICE CONTRO L’INDECISIONE DEGLI ALLEATI – “A CAUSA DI QUESTI RITARDI, L’UCRAINA NON HA ABBASTANZA ARMI NEMMENO PER I SOLDATI GIÀ MOBILITATI” - PUTIN MINACCIA DI COLPIRE LE SEDI DEL GOVERNO DI KIEV…

ZELENSKY MYKHAILO DRAPATYI

(ANSA) Cambio ai vertici delle forze armate ucraine. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha deciso di sostituire il comandante delle truppe di terra nominando nell'incarico Mykhailo Drapatyi. Lo annuncia il capo dello Stato su X. Drapatyi è stato nominato in sostituzione di Oleksandr Pavliuk, che guidava le truppe di terra ucraine da febbraio di quest'anno

 

 

Zelensky ha detto che la sostituzione è dovuta alla necessità di "migliorare in modo significativo le capacità di combattimento dell'esercito, garantire un addestramento di alta qualità del personale militare e realizzare approcci innovativi nella gestione del personale nelle forze armate". "Questi cambiamenti interni sono essenziali per le forze armate per realizzare completamente gli obiettivi dello Stato", ha aggiunto il presidente.

volodymyr zelensky

 

 

ZELENSKY BOCCIA LA RICHIESTA USA “NON ABBASSO L ’ETÀ DELLA LEVA” MA ORA LA POPOLAZIONE HA PAURA

Paolo Brera per “la Repubblica” - Estratti

 

Piovono bombe, ma pure cattive notizie. L’ennesima notte di bombardamenti assortiti sulle infrastrutture energetiche ha spento le luce in mezza Ucraina; ma a esplodere sui nervi tesi di una popolazione esausta, dopo tre anni di sangue e guerra, è la pressione americana per abbassare da 25 a 18 anni l’età per la mobilitazione. «Bisogna mandarci pure i ragazzini, a morire al fronte?». Quelli che «avevano 15 anni quando Putin ci invase?».

 

Volodymyr Zelensky - foto LaPresse

Diffusa ieri da un alto rappresentante dell’amministrazione Biden, la notizia è stata confermata dal ministero degli Esteri ucraino: «Fa parte delle discussioni come la fornitura di armi, le strategie, la difesa, le sanzioni o la deterrenza… È uno dei temi discussi», ha provato a minimizzare il portavoce quando già montava lo tsunami d’indignazione.

Appelli «senza senso», li ha definiti il consigliere del presidente Zelensky, Dmytro Lytvyn: «Non ci si può aspettare che l’Ucraina compensi così i ritardi nella logistica o l’indecisione degli alleati. A causa di questi ritardi, l’Ucraina non ha abbastanza armi nemmeno per i soldati già mobilitati ».

 

MYKHAILO DRAPATYI

Ma il funzionario della Casa Bianca dice che è la «pura matematica » della situazione in Ucraina, dove i fanti russi sono una marea e continuano ad avanzare, a chiedere nuovi soldati per il fronte. La matematica: mancano «almeno 130mila soldati», dice il funzionario del presidente uscente, ribadendo una tesi già espressa dal consigliere per la Sicurezza nazionale, Jake Sullivan.

 

Non più sostenuto dall’opinione pubblica, che ha smesso di credere alla propaganda di Stato, il presidente Zelensky ieri ha rassicurato durante un evento che non ci sarà alcun abbassamento dell’età di mobilitazione in Ucraina.

 

volodymyr zelensky joe biden

Ma il ritorno della proposta di mandare i ragazzini al fronte è troppo inquietante, per chi l’incubo della guerra lo vive nelle proprie vene, per spegnersi con una smentita volante. Oltretutto se ne parla da mesi, e la richiesta era bipartisan: «I deputati repubblicani e democratici esercitano pressioni sul presidente perché mobiliti i giovani tra 18 e 25 anni», spiegava il 15 ottobre Serhii Leshchenko, consigliere di Zelensky.

 

(…)

 

PUTIN MINACCIA KIEV: COLPIRÒ LE SEDI GOVERNATIVE

Lorenzo Cremonesi per il “Corriere della Sera” - Estratti

 

Colpire il parlamento, il ministero della Difesa, quello degli Esteri: in poche parole, ridurre in briciole i «centri decisionali ucraini» che stanno nel cuore di Kiev. Non è la prima volta che Vladimir Putin minaccia la capitale ucraina.

 

E adesso la logica del nuovo zar si riconferma brutale quanto diretta: la Russia ha tutto il diritto di devastare l’Ucraina che, grazie all’aiuto occidentale, rifiuta di farsi invadere e diventare uno Stato satellite di Mosca; però guai a lei e ai suoi alleati se cercasse di reagire sparando in territorio russo.

VOLODYMYR ZELENSKY VLADIMIR PUTIN

 

Così i missili e droni russi possono legittimamente mirare alle città, distruggere i palazzi, colpire fabbriche, trasformatori, dighe e centrali elettriche, ma, se appena Kiev tenta di rispondere a tono, scatena il casus belli e merita il massimo del castigo.

 

ARMI ALL UCRAINA - VIGNETTA BY ANDREA BOZZO - IL GIORNALONE - LA STAMPA

 

L’aviazione militare di Kiev specifica di avere individuato 188 armi di attacco e di avere abbattuto 76 missili da crociera Kh-101, 3 missili teleguidati Kh 59-69, 35 droni Shahed di vario genere. A detta del ministero dell’Energia ucraino, questo sarebbe l’11esimo attacco su vasta scala contro le infrastrutture elettriche del Paese dall’inizio dell’anno.

 

Ieri sera oltre un milione di persone erano totalmente prive d’elettricità, in molti casi manca l’acqua corrente, già da due settimane l’energia è razionata. Non è ancora noto il numero delle vittime, sembra una decina di feriti, ma i danni più gravi sono infrastrutturali. «Mosca mira a demotivare la nostra resistenza, colpisce la vita quotidiana dei civili per fiaccare le famiglie dei soldati al fronte», commentano i media locali.

ZELENSKY E JOE BIDEN

Ultimi Dagoreport

tony effe

DAGOREPORT - TONY EFFE VIA DAL CONCERTO DI CAPODANNO A ROMA PER I TESTI “VIOLENTI E MISOGINI”? MA ANDATE A FANCULO! MENTRE PAPA BERGOGLIO ACCOGLIE SANTI E PUTTANE, TRANS E GAY, LA SINISTRA ITALIANA PROVA A IMPORRE QUESTA OSSESSIONE AMERICANA PER IL POLITICAMENTE CORRETTO CHE SI ILLUDE DI RIDURRE IL TASSO DI INTOLLERANZA UTILIZZANDO UN LINGUAGGIO APPROPRIATO. TUTTO INUTILE. PERCHÉ IL RIDICOLO È PIÙ FORTE DEL PERICOLO. DIRE OMOSESSUALE ANZICHÉ GAY NON PROTEGGE GLI OMOSESSUALI DALLA VIOLENZA DI STRADA. COSÌ COME CACCIARE DAL PALCO DEL CONCERTONE DELL’ULTIMO ANNO IL RAPPER TONY EFFE PER AVER SCRITTO BRANI CHE "VEICOLANO MESSAGGI OFFENSIVI VERSO LE DONNE E NORMALIZZANO ATTEGGIAMENTI VIOLENTI" NON CAMBIA LA VITA SOCIALE E I RAPPORTI INTERPERSONALI. MASSÌ, IN PRINCIPIO ERA IL VERBO. MA ALLA FINE C'È LA BUGIA, IL TERRORE DI ESPRIMERE LIBERAMENTE QUELLO CHE SI PENSA, DETTO ALTRIMENTI FASCISMO”

mario calabresi - elly schlein - matteo renzi - carlo calenda - ernesto maria ruffini

DAGOREPORT – CERCASI DISPERATAMENTE UN CENTRO DI GRAVITÀ PERMANENTE, DI ISPIRAZIONE CATTOLICA E MODERATA, CHE INSIEME AL PD POSSA CONTRAPPORSI ALLE ELEZIONI POLITICHE DEL 2027 ALLA DESTRA AUTORITARIA DEL GOVERNO DI MELONI (SALVINI E TAJANI NON CONTANO PIU' UN CAZZO) - MENTRE PROCEDE L'EUTANASIA DEL TERZO POLO, OSTAGGIO DI RENZI E CALENDA, SI E' AUTOCANDIDATO IL CATTOLICO ERNESTO MARIA RUFFINI, MA NON LO VUOLE NESSUNO (ANCHE PRODI DUBITA DEL SUO APPEL MEDIATICO) - RISULTATO? SI È DIMESSO NON SOLO DAL FISCO MA ANCHE DA CANDIDATO - RUFFINI O NO, UNA “COSA" DI CENTRO DOVRÀ NASCERE A FIANCO DEL PD. L'EVANESCENZA DEI CATTO-RIFORMISTI DEM E' TOTALE. IL VATICANO E L'AZIONISMO CATTOLICO NON SI RICONOSCONO NEI VALORI ARCOBALENO DELLA MULTIGENDER ELLY SCHLEIN – RUMORS DALLA MILANO CIVICA: CIRCOLA IL NOME DI MARIO CALABRESI COME CANDIDATO SINDACO PER IL DOPO SALA…

giorgia meloni john elkann

DAGOREPORT – MENTRE LA CRISI GLOBALE DELL'AUTOMOTIVE RISCHIA DI BRUCIARE L'1% DEL PIL ITALIANO, GIORGIA MELONI E JOHN ELKANN SONO IMPEGNATI A FARSI LA GUERRA - LA DUCETTA DIFFIDA (EUFEMISNO) DI YAKI NON SOLO PERCHE' EDITORE DI "REPUBBLICA" E "LA STAMPA" NONCHE' AMICO DI ELLY SCHLEIN (GRAZIE ALLA DI LUI SORELLA GINEVRA), MA ANCHE PERCHÉ E' CONVINTA CHE FRIGNI SOLTANTO PER TORNACONTO PERSONALE - DI CONTRO, IL RAMPOLLO AGNELLI FA PRESENTE A PALAZZO CHIGI CHE LA QUESTIONE NON RIGUARDA SOLO STELLANTIS MA L'INDUSTRIA AUTOMOBILISTICA IN TUTTO L'OCCIDENTE - E LA CINA GODE GRAZIE AL SUICIDIO EUROPEO SUL GREEN DEAL...

giorgia meloni e donald trump - meme by edoardo baraldi .jpg

FLASH – COSA FARÀ LA CAMALEONTE MELONI QUANDO DONALD TRUMP, PER L’IMPOSIZIONE DEI DAZI, DECIDERÀ DI TRATTARE CON I SINGOLI PAESI E NON DIRETTAMENTE CON BRUXELLES? LA DUCETTA, AIUTATA DAL SUO AMICO ELON MUSK, GESTIRÀ GLI AFFARI FACCIA A FACCIA CON IL TYCOON, FACENDO INCAZZARE URSULA VON DER LEYEN E MACRON, O STARÀ DALLA PARTE DELL’UNIONE EUROPEA? STESSO DISCORSO PER L’UBIQUO ORBAN, CHE OGGI FA IL PIFFERAIO DI PUTIN E L’AMICO DI TRUMP: COSA FARÀ IL “VIKTATOR” UNGHERESE QUANDO LE DECISIONI AMERICANE CONFLIGGERANNO CON QUELLE DI MOSCA?

lapo e john elkann lavinia borromeo

FLASH! - INDAGATO, GRAZIE A UNA DENUNCIA DELLA MADRE MARGHERITA AGNELLI, INSIEME AI FRATELLI GINEVRA E JOHN  NELL'AMBITO DELL'EREDITA' DELLA NONNA MARELLA CARACCIOLO, LAPO ELKANN E' STATO COSTRETTO A RASSEGNARE LE DIMISSIONI DALLA PRESIDENZA DELLA FONDAZIONE BENEFICA DE "LA STAMPA", ''SPECCHIO DEI TEMPI'', PER LASCIARE LA POLTRONA ALLA COGNATA LAVINIA BORROMEO... – LA PRECISAZIONE DELL’UFFICIO STAMPA DI LAPO ELKANN: “LAVINIA HA ASSUNTO LA PRESIDENZA, MA LAPO RIMANE NEL CONSIGLIO DI ‘SPECCHIO’”