virginia raggi con mazzillo e colomban

ZOO 5 STELLE - PIZZAROTTI È PRONTO A DIRE ADDIO AI 5 STELLE – SULLE DUE NOMINE DELLA RAGGI (L’EX LEGHISTA COLOMBAN E L’EX PD VELTRONIANO MAZZILLO), DIRETTORIO SPACCATO: "SCELTE FATTE PER DISPERAZIONE" - MA DI MAIO E DI BATTISTA PLAUDONO

1. PIZZAROTTI SAREBBE PRONTO A ADDIO A M5S

pizzarotti grillopizzarotti grillo

(ANSA) - Federico Pizzarotti è pronto a dire addio ai 5 Stelle. Manca ancora la conferma ufficiale ma, secondo indiscrezioni, all'inizio della prossima settimana il primo cittadino di Parma dovrebbe convocare una conferenza stampa per annunciare l'uscita dal Movimento. Salvo ripensamenti dell'ultimo minuto, la decisione dovrebbe riguardare lui ma anche gran parte dei consiglieri comunali a partire dal capogruppo Marco Bosi.

   

luigi di maio pizzarottiluigi di maio pizzarotti

Non è escluso che nello stesso appuntamento Pizzarotti sciolga anche la riserva sulla sua ricandidatura alla carica di primo cittadino di Parma. La città emiliana andrà al voto per l'elezione di sindaco e consiglio comunale proprio nel 2017.

   

2. LA DELUSIONE NEL DIRETTORIO M5S "SCELTE FATTE PER DISPERAZIONE"

"VIRGINIA NON HA PIÙ SCUSE". MA DI MAIO E DI BATTISTA PLAUDONO

Ilario Lombardo per La Stampa

 

grillo casaleggio pizzarotti di maio ficogrillo casaleggio pizzarotti di maio fico

La fronda ortodossa del M5S, la più critica verso l' operato di Virginia Raggi, rappresentata all' interno del direttorio da Roberto Fico, Carlo Sibilia e Carla Ruocco, è costretta a inghiottire in silenzio le scelte della sindaca di Roma. Il rispetto che devono a Beppe Grillo, che ha chiesto di non commentare i fatti di Roma, li costringe a non rilasciare dichiarazioni.

 

Non vogliono e non possono, perché ora è tempo di ricucire, o almeno provare a farlo. Le uniche parole sono quelle, abbastanza freddine, concordate giorni fa e che riflettono la linea dettata dal capo politico e dallo staff della Casaleggio: «Sono scelte di Virginia, la responsabilità è sua». Parole che, però, lette in controluce rivelano l' isolamento di Raggi nel Movimento. I vertici non vogliono più immischiarsi, perché non vogliono essere travolti da eventuali fallimenti a Roma. Anche Ruocco, nelle ultime settimane esplicita nei j' accuse a Raggi, si limita a confidare a chi le ha parlato che «è un bene che la sindaca abbia finalmente trovato gli assessori, adesso non ha più scuse».

RAGGIRAGGI

 

Gli unici due a lasciare apertamente un margine di credito a Raggi sono non a caso Luigi Di Maio e Alessandro Di Battista, i membri del direttorio blindati dall' asse saldato con Grillo e Davide Casaleggio e rilanciati dal palco di Italia a 5 Stelle. Andrea Mazzillo e Massimo Colomban «sono persone che ha scelto Virginia, spero siano quelle giuste e facciano il bene della città». Nel gioco delle parti è Di Battista a dare forza a Raggi, confermandole «la massima fiducia», seguito da Di Maio che sembra apprezzare soprattutto il nome di Colomban: «Ho avuto modo di conoscerlo. È un grande segnale offrire a un imprenditore del Veneto che ci ha fatto conoscere in tutto il mondo la sfida del risanamento delle Partecipate di Roma».

Raggi anti-intercettazioniRaggi anti-intercettazionimuraro raggimuraro raggi

 

Peccato però che non la pensino allo stesso modo gli altri esponenti dell' organo di governo del M5S e gran parte degli attivisti romani che hanno invaso di commenti chat e social network nelle ultime ore. Dopo un mese di attesa e il triplice pasticcio di un assessore - Marcello Minenna, che se ne va sbattendo la porta, un altro, Raffaele De Dominicis, costretto a lasciare dopo 24 ore, e l' ultimo che si sfila per non farsi impallinare dalle faide interne al M5S - le aspettative erano altre. «La sensazione - ragiona un membro del direttorio che chiede l' anonimato - è di scelte fatte per emergenza, quasi per disperazione» Non piacciono i profili, le competenze «non del tutto adeguate» alla gigantesca prova di Roma. Non piace che Raggi abbia rivendicato di aver puntato «su due militanti qualificati», andando contro tutta la storia recente del Movimento.

raggi ass bilancioraggi ass bilancio

 

MASSIMO   COLOMBANMASSIMO COLOMBAN

Sono nomine che hanno il sapore dello spoils system tanto caro ai vecchi partiti e tanto criticato dal M5S che aveva annunciato solo nomi di prestigio, esperti, tecnici, scelti in base al curriculum. Così non è stato. Colomban conferma la partecipazione diretta della Casaleggio nel casting della giunta. Amico di Gianroberto, è a capo della Confapri, un' associazione di imprenditori che raduna nel suo Think Thank alcuni grillini come Vito Crimi e il veneto Davide Borrelli, a sua volta braccio destro di Casaleggio Jr nell' associazione Rousseau. Inoltre, nel 2010 è stato candidato con una lista a sostegno dell' attuale governatore leghista Luca Zaia. «E poi cosa ne sa un imprenditore veneto di società partecipate romane?» si chiede un altro membro del direttorio.

raggi assessoreraggi assessore

 

Non va meglio per Mazzillo.

Anzi: «Tutto questo tempo e alla fine fai una scelta che sa di ripiego? Uno che si è candidato prima con Marchini, poi con il Pd, infine con noi, nascondendoci che era stato con Veltroni?». Anche sui suoi titoli c' è grande scetticismo ai vertici del M5S e tra i parlamentari: «Stiamo parlando della città con un debito di 13 miliardi. E pensare che avevamo Minenna...». Oggi Di Maio, Ruocco, Fico e Sibilia si incontreranno, senza Di Battista, a Mirandola, in occasione dell' inaugurazione di una palestra distrutta dal sisma e ricostruita grazie a 420mila euro avanzati dalla campagna elettorale del 2013.

 

referendum per l indipendenza veneta massimo colombanreferendum per l indipendenza veneta massimo colombanmassimo colomban gianroberto casaleggiomassimo colomban gianroberto casaleggio

Sono le prove generali di una fragile pacificazione. A sorpresa, potrebbe spuntare anche Grillo. Per la foto di famiglia: il patriarca e i suoi figli che sorridono ai flash con le fauci pronte ad azzannarsi a vicenda.

 

ANDREA MAZZILLOANDREA MAZZILLOANDREA  MAZZILLOANDREA MAZZILLO

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...