
IL REGALO DELL’AMICO DONALD A GIORGIA: I DAZI AFFOSSANO IL PIL ITALIANO – IL TESORO CALCOLA CHE, PER EFFETTO DELLA GUERRA COMMERCIALE, NEL 2025 L’ECONOMIA CRESCERÀ DELLO 0,6%, E NON DELL’1,2% STIMATO. LA PREVISIONE SARÀ MESSA NERO SU BIANCO NEL DOCUMENTO DI FINANZA PUBBLICA, DOMANI IN CONSIGLIO DEI MINISTRI – IL VIAGGIO DELLA MELONI ALLA CASA BIANCA È UN AZZARDO: L’UE PREPARA LA LISTA DEI CONTRO-DAZI. E MINACCIA: "IL BAZOOKA È SUL TAVOLO, MA SPERIAMO DI NON DOVERLO USARE..."
URSULA, LA KAISER DI BRUXELLES - L ACTION FIGURE CREATA CON CHATGPT
Ue, sui dazi il bazooka è sul tavolo, ma vogliamo evitarlo
(ANSA) - "Sia chiaro, il bazooka è ancora sul tavolo, ma speriamo di non doverlo usare, agli Usa diciamo che vogliamo parlare".
Lo ha detto un portavoce della Commissione Europea a proposito dello strumento di anti coercizione economica, che darebbe all'Ue un ventaglio più ampio e rapido di misure di risposta ai dazi di Donald Trump (e per questo viene anche soprannominato l'opzione nucleare).
In generale, la Commissione ha indicato che illustrerà agli Stati membri la possibile risposta ai "dazi reciproci" Usa "la prossima settimana".
MELONI: TARIFFE DA ANNULLARE, PRESSING SU BRUXELLES. LA CRESCITA SCENDE ALLO 0,6
Estratto dell’articolo di Tommaso Ciriaco e Giuseppe Colombo per “la Repubblica”
https://www.repubblica.it/politica/2025/04/08/news/meloni_dazi_da_azzerare_ue_crescita-424113674/
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI A MAR-A-LAGO
Quando sul tavolo di Palazzo Chigi arriva la lista dei controdazi europei, l’umore si fa più cupo. Bruxelles colpisce duro, nessuno al tavolo lo nega.
I margini per modificare la lista sono pochissimi. È vero, la Commissione accetta di togliere il whisky e alcuni latticini. Ma ci sono le moto, che potrebbero generare una reazione contro un’eccellenza come Piaggio e Ducati. Compare la soia, che l’esecutivo chiedeva di lasciare fuori.
[…] Mancano pochissime ore per modificare quell’elenco, però. E l’aria che arriva dal quartier generale dei Ventisette non pare quella di ulteriori frenate. Eppure, il piano suggerito da Meloni durante il summit a Palazzo Chigi prevede proprio questo: non alimentare una guerra commerciale, anche se le spinte di diversi Paesi membri dell’Unione sono opposte.
Roma continua invece a chiedere di evitare «a tutti i costi» un’escalation. Ci proverà, a tutti i livelli: di certo è il messaggio che in queste ore la premier recapita al telefono a Ursula von der Leyen. Lo stesso prova a fare Antonio Tajani con il commissario al Commercio Maroš Šefcovic.
Fosse solo la lista che sarà ufficializzata domani, poi. Bruxelles lavora a un secondo elenco, che potrebbe colpire le big tech dal 15 maggio: è l’arma finale, quella che la premier vuole evitare. Nonostante Donald Trump non sembra disposto a cedere, l’idea di Meloni resta comunque quella di lanciare segnali di pace verso Washington. Con questo spirito prepara la missione del 16 aprile dal Presidente degli Stati Uniti.
Un viaggio delicato, anzi: un azzardo. Troppe le variabili, in queste ore. Ecco perché la leader non intende spendere troppe energie ipotizzando oggi una base negoziale da sottoporre al tycoon. Cosa accadrà nei prossimi dieci giorni sui mercati? E alla fine la Casa Bianca frenerà, accettando di trattare magari attorno a un compromesso, con dazi al 10%?
giorgia meloni giancarlo giorgetti foto lapresse 2
[…] L’unica bussola resta allora quella sposata ieri — almeno in parte — da von der Leyen. E suggerita anche da Elon Musk. Si può riassumere in questa formula, rilanciata dalla premier: «Dazi zero tra Usa e Ue».
È la posizione che Meloni ribadisce al vertice. E che intende riproporre a Trump. La visita al presidente sarà anche l’occasione per confermare l’impegno dell’Italia a portare la spesa militare per la Nato al 2% del Pil entro giugno (allargando parecchio lo spettro dei parametri calcolati come investimenti per la difesa).
DONALD TRUMP E GIORGIA MELONI MEME
Al colloquio americano seguirà probabilmente una video-conferenza con Ursula e gli altri leader europei. Rischia invece di saltare il faccia a faccia tra la leader e il vicepresidente Usa J.D. Vance: dovrebbero accoglierlo i due vicepremier, Matteo Salvini e Antonio Tajani.
[…] Ma la consapevolezza che le barriere commerciali di Trump peseranno, eccome, sulla crescita di quest’anno, è forte.
E pronta a essere messa nero su bianco nel Documento di finanza pubblica (l’ex Def) che arriverà domani in consiglio dei ministri.
Le ultime ore saranno decisive per fissare l’asticella del Pil, segno che c’è ancora un certo margine per intervenire in linea con l’evoluzione della contesa commerciale tra Usa e Ue. Tuttavia le ultime valutazioni fatte ieri al Tesoro andavano nella direzione di un dimezzamento delle previsioni di crescita fatte a settembre.
GIORGIA MELONI DONALD TRUMP - MEME BY EDOARDO BARALDI
E quindi un Pil allo 0,6% invece che all’1,2%. Appena due giorni fa, le previsioni dei tecnici di via XX settembre guardavano allo 0,8%. Le maggiori entrate aiuteranno il rapporto debito/Pil, che aumenterà ma un po’ meno rispetto al quadro definito in autunno. Così come sarà confermato l’impegno a riportare il deficit sotto al 3% nel 2026 per uscire dalla procedura d’infrazione.
Ma prima ci sono i dazi. E il rischio che non siano solo un graffio sull’economia che rischia di fare i conti con una guerra commerciale.
DAZIAMI MA DI BACI SAZIAMI - MEME BY EMILIANO CARLI
GIORGIA MELONI E I DAZI DI TRUMP - VIGNETTA BY NATANGELO