LO RICONOSCETE? - A 51 ANNI CAMPA DI RENDITA GRAZIE AI SUOI GUADAGNI NEL PALLONE: "NON HO UN LAVORO. HO AVUTO UNA GRANDE FORTUNA E HO CERCATO DI NON DILAPIDARLA. HO RINUNCIATO ALL'AUTO CHE COSTA QUANTO UNA CASA, ALLA SCARPA FIRMATA E A QUALCHE ALTRO VIZIO. SEMPRE IL PASSO LUNGO QUANTO LA GAMBA, COME MI INSEGNÒ MIO PADRE DA QUANDO ERO PICCOLO" - ALTRO CHE VELINE: "SONO ACCANTO A MIA MOGLIE DA OLTRE 30 ANNI E STO BENE" - DI CHI SI TRATTA?

filippo maniero 1

Estratto dell'articolo di Dimitri Canello per www.corriere.it

 

Vivere di rendita grazie al calcio. Si può, così come si può vivere senza calcio. Filippo Maniero ha compiuto da poco 51 anni, ha avuto una carriera felice, accanto a grandissimi campioni […] ha scelto quando smettere e si è messo da parte in punta dei piedi.

 

Oggi ha una famiglia felice, una moglie che sta con lui da oltre 30 anni, due figli che giocano entrambi a pallone. Grazie a un'egregia gestione del patrimonio e del denaro guadagnato quando era all'apice della carriera, oggi non lavora, ha fatto per qualche anno l'allenatore nei dilettanti e osserva le vicende del dio pallone con distacco e senza particolari tumulti del cuore. […]

filippo maniero 3

 

Maniero, cosa le ha dato il mondo del calcio negli anni in cui era professionista?

«Mi ha dato tutto. Fama, soldi, popolarità, mi ha permesso di trasformare in un lavoro una mia grande passione. Io ero figlio di un operaio dell'Enel, venivo dal basso, da una famiglia umile e che viveva in modo essenziale. Da mio padre ho imparato a gestire il denaro, a non fare mai il passo più lungo della gamba».

 

filippo maniero 9

Come si è sentito quando la sua professione economicamente ha cominciato a darle grandi entrate?

«Non mi sono mai montato la testa. Era una sensazione nuova, io che dovevo stare attento a tutto improvvisamente non avevo più alcun problema. Ma dentro di me c'è sempre stata la consapevolezza che un giorno quel privilegio sarebbe finito. Per questo già allora cominciai a mettere via soldi affidandomi a chi ancora oggi mi amministra il patrimonio».

 

Che indicazioni gli ha dato?

«Nessun investimento rischioso, nessuna manovra spericolata. Sempre il passo lungo quanto la gamba, come mi insegnò mio padre da quando ero piccolo».

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Quindi un calciatore può vivere di rendita?

«Se arriva ad alti livelli e ha la testa sulle spalle assolutamente. Dirò di più, per me è una cosa assolutamente normale. Ho avuto una grande fortuna e ho cercato di non dilapidarla, mi sono concesso qualcosa, ho rinunciato all'auto che costa quanto una casa, alla scarpa firmata, a qualche altro vizio di cui si può benissimo fare a meno».

 

Cosa fa lei attualmente?

«Non ho un lavoro vero e proprio. Mi sono fermato da due anni, dopo aver allenato in categorie dilettantistiche con il patentino di base».

 

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[…] Lei è sempre stato una sorta di antidivo del mondo del pallone. Lontano dal mondo di veline e calciatori di molti suoi colleghi

«Non mi è mai interessato. Io ebbi la fortuna di conoscere mia moglie Elisa quando avevo 19 anni e facevo il militare. Giocavo già a calcio (“ma non era ancora famoso, non l'ho sposato per quello”, ride Elisa accanto a lui) e altro non mi interessava. Con lei ho fatto due figli, Andrea e Riccardo».

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Mai avuto avances particolari per il suo essere calciatore?

«Come le ho detto, se uno certe cose non le cerca, non accadono. Sono accanto a Elisa da oltre trent'anni e sto bene. Ho sempre avuto tutto quello che desideravo con lei» […]

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