“NESSUNO DICE ALLE DONNE QUANTO SCONQUASSANTE SIA UN ORGASMO IN MENOPAUSA” – RICONOSCETE LA SIGNORA DEL ROCK? A 56 ANNI UN CAMBIO DI VITA RADICALE CHE L'HA PORTATA IN SVEZIA - MILANO? HA UNA CULTURA FALLOCENTRICA. LUOGHI E UFFICI SONO FATTI PER IL MASCHILE, NON CI SONO COLORI, NON C'È TENEREZZA - SEMBRA SEMPRE CHE NOI DONNE DOBBIAMO PERFORMARE. E SE ANCHE SQUIRTI, NON SQUIRTI COME QUELLE DEI FILM PORNO. SE TI FIDI, GODI. TANTE DI NOI NON CI SIAMO MAI FIDATE FINO IN FONDO. ABBIAMO RAGGIUNTO DEI BUONI ORGASMI, MA NON DEI VERI ORGASMI” – DI CHI SI TRATTA?
Federica Caiazzo per https://www.vanityfair.it/ - Estratti
Incontrare Paola Maugeri nel backstage di un suo workshop su intimità e attrazione a Milano significa anche questo: assecondare con grazia il flusso degli eventi. La Signora del Rock - la più celebre giornalista italiana della scena musicale, che nel 2021 ha cambiato vita trasferendosi in Svezia con suo figlio - oggi è una donna libera, ma libera veramente.
«Scusi, mi devo cambiare, ma lei parli. Mi chieda pure, io intanto mi preparo», mi dice mentre con eleganza disinvolta lascia scivolare via un abito per indossarne un altro di colore bianco. Il potere della meditazione, che lei oggi insegna sulla sua piattaforma Humans, è d'altronde anche questo: avere la capacità di restare radicati anche quando si è in ritardo sulla tabella di marcia, senza perdere assolutamente il proprio centro.
Oggi, nella vita di Paola Maugeri, non c'è però solo la meditazione (che pratica dagli anni Novanta). C'è il desiderio costante di guidare altre anime in viaggio nella spiritualità e nella ricerca del benessere. C'è la voglia di supportare le donne - tutte le donne, di ogni età - nella connessione col proprio corpo.
A cominciare dalla propria yoni, l'antica parola sanscrita che eleva il concetto di genitali femminili a tempio sacro. Solo che lei, per conoscere la propria yoni e gli orgasmi «sconquassanti» arrivati in menopausa, è partita dal collo. «Ora dirà, ma che c'entra il collo con la yoni. C'entra!», esclama ridendo. Perché ripartire dal tocco è tutto ciò che occorre per riconnettersi all'innata saggezza del corpo, di cui ci parla in questa intervista.
Paola, lei nel 2021 ha cambiato vita. Com'è avvenuto un cambiamento così radicale?
«I cambiamenti non avvengono dall'oggi al domani, succede solo per le decisioni importanti. Le cose bisogna seminarle e poi lasciarle germogliare. Non avvengono mai cambiamenti repentini, c'è sempre una voce interiore che coltiviamo durante il processo. E come sosteneva Tiziano Terzani, la bellezza di invecchiare è che puoi salire più in alto su una montagna, o guardarti alle spalle, e capire che tutto aveva un senso
Poi ha creato Humans, la piattaforma dove insegna meditazione. Che cosa ha fatto scattare questo desiderio di guidare gli altri nella ricerca del benessere?
«Nel 2019 ho intervistato Roger Waters dei Pink Floyd a New York. Mentre lui parlava, ho capito che la mia vita stava andando in tutt'altra direzione. Volevo aprire una piattaforma in cui parlavo di meditazione agli esseri umani, lasciare il mio fidanzato e andare a vivere all'estero. Le ho fatte tutte e tre. Ho lasciato il mio fidanzato. Ho aperto Humans, la mia piattaforma. E me ne sono andata in Svezia».
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Un tornare al corpo quindi, ai sensi…
«Sì. Noi siamo troppo nella nostra testa! In una società che glorifica l'intellettualizzazione, si diventa nemici del proprio corpo. Non lo conosciamo, lo affanniamo con diete aberranti. Ma il nostro corpo è nato per vivere a pieno, per godere, per sentire, esperire, toccare! Io sono ripartita da questo, dal tocco. Ho frequentato una scuola di Tantra in Svezia, poi ho cominciato a mandare centinaia di e-mail a donne sciamane per aiutarmi a conoscere la mia yoni. Qui siamo abituati ad andare dal ginecologo, che ovviamente è importantissimo per sapere se è tutto a posto. Ma nessuno ci dice mai che stimolando un punto specifico si gode di più. Nel frattempo ho studiato anche per diventare life coach, altra cosa che mi interessava».
E oggi che rapporto ha col suo corpo? Si sente più libera in Svezia o in Italia?
«No, decisamente più libera in Svezia. Lì non mi conosce nessuno. E questo è stato fondamentale. Avevo bisogno di smarrirmi per trovarmi a un livello più profondo. Per chiedermi chi io fossi al di là del mio personaggio. Non più quella coi capelli blu, non più quella che ha intervistato Bono degli U2. Non quella a cui chiedevano se Lenny Kravitz fosse così figo come sembra. Non che avessi una fama dalla quale dovevo rifuggire, per carità. Ma era un processo importante per me, per il mio percorso spirituale».
Per Paola Maugeri l’orgasmo tantrico cos’è?
«Surrendering. Arrendersi completamente. E avere fiducia nel maschile. Proprio oggi con Manuele (Paradiso, ndr) parlavo di quanto questa città, Milano, abbia una cultura assolutamente fallocentrica. È tutto basato sul maschile! I luoghi e gli uffici sono fatti per il maschile. Non ci sono colori, non c'è tenerezza. E la donna per sopravvivere si verticalizza, e questo è drammatico. I veri grandi orgasmi si hanno nel momento in cui si lascia andare il controllo e ci si fida completamente del maschile».
Finalmente un piacere slegato completamente dalla performance…
«Sì! Sembra sempre che noi donne dobbiamo performare, che ciò che siamo non sia mai abbastanza. E se anche squirti, non squirti come quelle dei film porno. La cosa più fondamentale invece è stare in uno stato di totale femminilità, surrendering. Se ti fidi, godi. Se non ti fidi, non godi. Tante di noi non ci siamo mai fidate fino in fondo. Abbiamo raggiunto dei buoni orgasmi, ma non dei veri orgasmi».
E a proposito della menopausa, i miti da sfatare?
«Della menopausa si narrano solo le patologie. Alle donne non si narra quanto sconquassante possa essere un orgasmo in menopausa. A volte, al riguardo, mi sento fare battutine in allusione al fatto che il mio compagno è sedici anni più giovane di me. La verità invece è che la vita è una somma di scelte. Io mi sono preparata per arrivare alla mia età da quando avevo dodici anni.
Non si può arrivare alla menopausa con sei mesi di prevenzione. Ci si arriva con la sequela di scelte fatte durante l'intera vita. Io adesso mi sento profondamente connessa e irresistibile! Ho avuto un'insegnante australiana che mi ha insegnato a toccarmi il collo. Ora dirai, ma che c'entra il collo con la yoni. C'entra! La connessione consapevole con il proprio corpo parte dal corpo e dalla presenza».
Sempre a proposito del corpo: ha raccontato che agli esordi della sua carriera la facevano intervistare fuori camera perché non la reputavano abbastanza carina. Cosa direbbe alla Paola di allora?
«Le direi: “Fai esattamente come hai fatto. Continua, vai avanti nonostante le mille porte sbattute in faccia. Non lasciare che gli altri definiscano te o il tuo valore”. Nessuno ha mai creduto in me a parte me stessa. O non ero abbastanza carina o il mio accento non andava bene. Ma l'accento sulla musica, no, nessuno lo metteva.
Per condurre un programma musicale devi essere competente musicalmente. E questa era la mia frustrazione. Noi siamo femmine, paghiamo un prezzo per essere femmine ancora nel 2024. Io non ho voglia di sentire quel tipo di femminismo che esclude il maschile. Noi ci salviamo insieme. Sostenere un maschio nella sua grande evoluzione è il lavoro del femminile, ed è la cosa più bella per una donna».