Estratto dell’articolo di Giovanni Gagliardi per repubblica.it
"Io sono stata vittima di un bastardo che mi ha violentato, massacrata di botte e lasciata su una strada del cazzo a Torino. Ogni sei ore, ogni sei ore un femminicidio. Per non parlare poi di abusi, quali Palermo. Per questo ho smesso di tacere. Io non sono carne. Non sono carne”.
È durissima la denuncia di Loredana Bertè, che in concerto a Palmi, in provincia di Reggio Calabria, a pochi chilometri dal suo paese d’origine, Bagnara Calabra, ha voluto manifestare la sua solidarietà alle vittime di violenza sessuale, dopo gli stupri di gruppo di Palermo e di Caivano, aderendo alla campagna social Io non sono carne tra gli applausi del pubblico.
Il racconto a ‘Verissimo’
La cantante aveva raccontato la sua terribile esperienza a Verissimo, nel 2020. "A 16 anni sono stata violentata - disse a Silvia Toffanin - Facevo serate con le Collettine (corpo di ballo di Rita Pavone, ndr). Eravamo in giro per l’Italia con Don Lurio a fare serate, ero l’unica vergine del gruppo e tutte provavano a convincermi, parlandomi di una persona innamorata pazza di me".
loredana berte fotografata da guido harari
La violenza
"Dopo un mese ho deciso di andare a prendere una cosa da bere con lui – aveva continuato la cantante – Mi ha portato in un appartamento scannatoio, le ragazze devono stare molto attente. Quando ho sentito che chiudeva con il lucchetto la porta mi sono spaventata, terrorizzata. Volevo andare fuori, ma lui mi ha riempita di botte, mi ha violentata. Sono riuscita a uscire per miracolo, con i vestiti tutti strappati e con un taxi che si è fermato: stavo svenendo e mi ha portato in ospedale"
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loredana berte 1 LOREDANA BERTE AL FESTIVALBAR 1982 BERTE PELE WARHOL BERTE MIA MARTINI loredana berte a sanremo