onofrio cutaia luca de fusco gennaro sangiuliano roberto gualtieri

IN CAMPIDOGLIO È CORSA CONTRO IL TEMPO PER TROVARE UN DIRETTORE GENERALE PER IL TEATRO DI ROMA – LA PAX TRA DESTRA E SINISTRA SI E’ AVUTA CON LO SDOPPIAMENTO DEGLI INCARICHI: LUCA DE FUSCO, NOMINATO CON UN BLITZ DEI MELONIANI, RIMARRÀ DIRETTORE ARTISTICO, E IL COMUNE, DOPO IL NIET DI CUTAIA, E’ A CACCIA DI UN RESPONSABILE AMMINISTRATIVO – IN CALO LE QUOTAZIONI DI PAOLA MACCHI, CHE GUIDA IL FESTIVAL DI SPOLETO - OGGI SI ENTRA NEL VIVO CON UN CDA DELLA FONDAZIONE CHE DEVE DARE IL VIA LIBERA ALLA RICHIESTA PER GARANTIRE 1,8 MILIONI DI EURO DI FINANZIAMENTI

F. Pac. per “il Messaggero” - Estratti

 

luca de fusco 1

In Campidoglio è corsa contro il tempo per trovare un direttore generale per il Teatro di Roma.

 

Così come si lavora in tempi molto stretti per convincere il dg nominato soltanto da una parte dei soci (Regione e ministero della Cultura), il regista Luca De Fusco, ad accettare un ruolo diverso, che non vada oltre l'ambito artistico e non rientri nelle competenze più amministrative.

 

Il prescelto in una prima fase dal Campidoglio, Onofrio Cutaia, attuale commissario del Maggio Musicale Fiorentino, ieri ha ufficializzato quanto già girava nelle ore scorse: non ha alcuna intenzione di lasciare il Festival giunto al 87ma edizione per trasferirsi nella Capitale a occuparsi come direttore generale del rilancio del Teatro di Roma.

onofrio cutaia

 

Pare che non abbia gradito l'esito della trattativa tra Comune, Regione e ministero della Cultura per superare lo stallo sulla governance di strutture come l'Argentina, l'India, il Torlonia e dall'anno prossimo il Valle: cioè lo spacchettamento delle deleghe del direttore per creare un sistema duale, cioè un responsabile amministrativo e uno artistico.

 

onofrio agostino angelo cutaia 1

Parallelamente scenderebbero anche le chances di Paola Macchi, che al momento guida il Festival dei Due Mondi di Spoleto: a quanto pare Macchi, che ha già diretto il sistema dei Teatri di Roma in passato, non sarebbe con piacere da una parte dei rappresentanti delle maestranze del teatro.

 

In ogni caso, fanno sapere dal Campidoglio, «il suo è un nome comparso sui giornali, che non abbiamo fatto noi. E non possiamo rincorrere ai rumors secondo modalità e origini che non conosciamo. È un'affermata professionista come ce ne sono tanti altri e altre, ma non possiamo inseguire questo sport che avviene con ogni nomina». In quest'ottica l'assessore capitolino alla Cultura, Miguel Gotor, anche ieri ripeteva: «Sceglieremo il miglior professionista disponibile come direttore generale (quindi con qualità manageriali/gestionali) che è disponibile a lavorare dentro il quadro di un modello duale, cioè anche con un direttore artistico».

sangiuliano

 

Dopo l'accordo tra i soci (Comune e Regione) e il ministero della Cultura per superare lo strappo legato alla nomina di De Fusco come dg, ora i rappresentanti in consiglio d'amministrazione delle parti in causa devono sedersi intorno a un tavolo e mettere in pratica l'intesa che si regge sull'introduzione del sistema duale.

 

In quest'ottica oggi si entra nel vivo con un Cda della Fondazione che deve affrontare i più importanti nodi amministrativi: presente anche De Fusco, invitato dal presidente Francesco Siciliano, i soci devono iniziare a discutere di modifica allo statuto per introdurre la doppia governance con un direttore generale e un direttore artistico, che dividendosi gli ambiti dovranno lavorare assieme per il bene del sistema Teatro di Roma. Un passaggio che ha un iter non breve, visto che il nuovo testo deve passare prima nell'assemblea dei soci, poi in giunta regionale e in Consiglio Comunale, quindi tornare nell'assemblea della fondazione per l'avallo finale.

PAOLA MACCHI

 

Sempre oggi il Cda deve dare i via libera alla richiesta da inviare al ministero della Cultura per garantire 1,8 milioni di euro di finanziamenti dal monte delle risorse del Fus (fondo unico dello spettacolo): la "lettera" sarà firmata da Siciliano, la relazione artistica la scriverà De Fusco. Senza questi passaggi difficilmente rientrare la crisi di governance scoppiata più di una settimana fa, con i tre rappresentati nel cda di Regione e ministero che hanno messo in minoranza i due membri scelti dal Comune (compreso il presidente Siciliano) scegliendo come dg De Fusco. 

 

roberto gualtieri autobus in ritardo 1luca de fusco 2roberto gualtieri autobus in ritardo 3

(...)

Ultimi Dagoreport

donald trump elon musk vincenzo susca

“L'INSEDIAMENTO DI TRUMP ASSUME LE SEMBIANZE DEL FUNERALE DELLA DEMOCRAZIA IN AMERICA, SANCITO DA UNA SCELTA DEMOCRATICA” - VINCENZO SUSCA: “WASHINGTON OGGI SEMBRA GOTHAM CITY. È DISTOPICO IL MONDO DELLE ARMI, DEI MURI, DELLA XENOFOBIA, DEL RAZZISMO, DELL’OMOFOBIA DI ‘MAGA’, COME  DISTOPICHE SONO LE RETI DIGITALI NEL SOLCO DI ‘X’ FITTE DI FAKE NEWS, TROLLS, SHITSTORM E HATER ORDITE DALLA TECNOMAGIA NERA DI TRUMP E MUSK - PERSINO MARTE E LO SPAZIO SONO PAESAGGI DA SFRUTTARE NELL’AMBITO DELLA SEMPRE PIÙ PALPABILE CATASTROFE DEL PIANETA TERRA - IL SOGNO AMERICANO È NUDO. SIAMO GIUNTI AL PASSAGGIO DEFINITIVO DALLA POLITICA SPETTACOLO ALLA POLITICIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO. UNO SPETTACOLO IN CUI NON C’È NIENTE DA RIDERE”

ursula von der leyen giorgia meloni donald trump friedrich merz

DAGOREPORT – HAI VOGLIA A FAR PASSARE IL VIAGGIO A WASHINGTON DA TRUMP COME "INFORMALE": GIORGIA MELONI NON PUÒ SPOGLIARSI DEI PANNI ISTITUZIONALI DI PREMIER (INFATTI, VIAGGIA SU AEREO DI STATO) – LA GIORGIA DEI DUE MONDI SOGNA DI DIVENTARE IL PONTE TRA USA E UE, MA URSULA E GLI EUROPOTERI MARCANO LE DISTANZE: LA BENEDIZIONE DI TRUMP (“HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA”) HA FATTO INCAZZARE IL DEEP STATE DI BRUXELLES – IL MESSAGGIO DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO, MERZ, A TAJANI: "NON CI ALLEEREMO MAI CON AFD" (I NEONAZISTI CHE STASERA SIEDERANNO ACCANTO ALLA MELONI AD APPLAUDIRE IL TRUMP-BIS), NE' SUI DAZI ACCETTEREMO CHE IL TRUMPONE TRATTI CON I SINGOLI STATI DELL'UNIONE EUROPEA..."

paolo gentiloni francesco rutelli romano prodi ernesto maria ruffini elly schlein

DAGOREPORT - COSA VOGLIONO FARE I CENTRISTI CHE SI SONO RIUNITI A MILANO E ORVIETO: UNA NUOVA MARGHERITA O RIVITALIZZARE LA CORRENTE RIFORMISTA ALL’INTERNO DEL PD? L’IDEA DI FONDARE UN PARTITO CATTO-PROGRESSISTA SEMBRA BOCCIATA - L’OBIETTIVO, CON L’ARRIVO DI RUFFINI E DI GENTILONI, È RIESUMARE L’ANIMA CATTOLICA NEL PARTITO DEMOCRATICO – IL NODO DEL PROGRAMMA, LA RICHIESTA DI PRODI A SCHLEIN E IL RILANCIO DI GENTILONI SULLA SICUREZZA – UN’ALTRA ROGNA PER ELLY: I CATTO-DEM HANNO APERTO AL TERZO MANDATO PER GOVERNATORI E SINDACI…

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)