Selvaggia Lucarelli per il “Fatto quotidiano”
"È difficile credere alle cose belle, ma è possibile", ha dichiarato il cantante Marco Carta a Domenica Live qualche giorno fa, quando per la prima volta ha parlato dell' ormai noto furto di magliette alla Rinascente di Milano per il quale sarà processato a settembre per direttissima. In effetti è davvero difficile credere a tutte le cose belle che ha raccontato, perché la sua versione dei fatti è lacunosa e zoppicante, costellata di "Non posso rispondere". Decido quindi di chiamarlo per farmi chiarire alcuni punti.
Intanto l' antefatto: venerdì 31 maggio la Rinascente in Duomo è stracolma di persone, c' è il Black Friday. Poco dopo le 20, Marco Carta e l' amica che faceva shopping con lui, Fabiana Muscas, stanno uscendo dalla Rinascente quando suona l' allarme. Un uomo della sicurezza li porta nel retro e trova sei magliette del valore di 1.200 euro nella borsa della Muscas. Magliette a cui è stato asportato l' antitaccheggio rigido ma non quello flessibile nascosto all' interno.
Nella borsa c' è anche un cacciavite. Carta e la Muscas vengono arrestati ma, dopo qualche ora in cella, l' arresto per il cantante non viene convalidato (per l' amica invece sì). Il giorno dopo si svolge l' udienza per direttissima e il processo viene fissato a settembre.
La testimonianza dell' addetto ai controlli è la seguente: "Ho notato una coppia che si guarda spesso intorno e visto il comportamento anomalo ho deciso di seguirla. I due prendono delle maglie dagli espositori per poi salire con la scala mobile fino al terzo piano.
Marco Carta entra in camerino, l' amica gli passa delle maglie. Poi gli passa la borsa. Carta esce dal camerino e non hanno più le magliette. Vanno al quarto piano, Carta entra in bagno, esce subito. Al secondo piano il cantante acquista un costume, poi i due vengono fermati all' uscita". Nel bagno in questione vengono trovate le placche dell' antitaccheggio abbandonate sul pavimento.
Per il giudice Stefano Cramellin, che non ha convalidato l' arresto di Carta "nessuna circostanza descritta nel verbale d' arresto costituiva sufficiente sintomo del concorso di Carta nel furto". Dopo aver visto l' intervista di Carta a Domenica Live però, di dubbi ne restano parecchi.
Intanto perché definisce l' amica di vecchia data Fabiana Muscas "una persona". "Ero con una persona", dice, come a voler prendere le distanze.
Afferma di non ricordarsi cosa si sia detto con "la persona" e gli addetti alla sicurezza quando hanno trovato la merce rubata.
marco carta a mykonos con il fidanzato 3
In compenso ricorda bene quello che è accaduto prima, perché sostiene che quello che ha riferito la guardia non sia vero: "Non so perché abbia detto queste cose". Quindi la guardia si è inventata tutto?
Marco Carta, in tv hai confermato di essere entrato nel camerino, di aver provato le maglie e che lei te le ha passate. Confermi anche di essere entrato in bagno. Dopo che hai provato le maglie in camerino, non ti sei accorto della loro sparizione?
Non sono sparite, le ho lasciate in cassa.
E le magliette che la Muscas aveva in borsa da dove arrivavano?
Non lo so, lo shopping non lo abbiamo fatto sempre insieme.
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Le maglie rubate erano da uomo?
Sì.
Erano quelle che ti sei provato in camerino?
No cioè, non lo so, forse no, ma le ho viste da lontano in ufficio, le ho intraviste
Come ha fatto la Muscas a togliere l' antitaccheggio senza che tu te ne accorgessi?
Non lo so.
Ti ha passato o no la borsa mentre eri in camerino?
Non me l' ha passata, l' ha poggiata sulla sedia in camerino.
Non ha molto senso che tu provi delle cose e ci sia la borsa della Muscas mentre lei resta fuori.
Mi ha detto che la borsa le pesava.
Strano pure che vengano trovate le magliette proprio in quella borsa che le pesava ed è rimasta senza proprietaria in camerino con te.
Se una persona si separa poi ha il tempo di fare delle cose. I video li ho visti e non solo per quel che riguardano me, so probabilmente quando è stata fatta la cosa.
Però in bagno ci sei andato tu e gli antitaccheggio sono stati trovati in bagno.
Io avevo un jeans e una maglietta, dove li mettevo sette antitaccheggi?
In bagno la Muscas non è andata.
Questo non lo so.
In tv l' hai detto tu di essere andato nel bagno del quarto piano.
Non posso dire queste cose, metto in difficoltà le indagini.
L' antitaccheggio è stato trovato nel bagno in cui sei andato tu o no?
No. O forse sì, ma anche altrove. E non si sa se quegli antitaccheggi sono di quelle magliette rubate anzi ovvio che no, perché non erano dello stesso quantitativo delle maglie.
Ti hanno visto alla Rinascente anche il giorno prima del furto.
È un punto a mio favore, io sono andato a prenotare delle cose che poi ho comprato.
In effetti si possono prenotare prodotti alla vigilia del Black Friday . Il papà della Muscas ha detto che la figlia ti ha coperto, che si è presa la colpa.
Allora va a parlare con i miei, così uno a uno e palla al centro. Io comunque non parlo di questa persona.
Perché la chiami "questa persona" visto che è una tua amica di vecchia data, una tua fan?
Questo lo dici tu.
Lo hai ammesso tu in tv.
Sì, è un' amica carissima, ma non una fan.
Alla fine Marco Carta confessa che per questa cosa ci sta rimettendo la salute, le perplessità ci sono e le capisce, chiede solo che ci sia meno foga verso di lui. Gli rispondo che in tv è andato lui a parlarne. "Era giusto dire delle cose, ero spezzato", risponde.
Certo, delle perplessità sulla sua versione restano, è strano che la sua carissima amica l' abbia raggiunto a Milano partendo da Cagliari, ma che alla famiglia abbia detto che andava a Roma in vacanza, per dire. Di certo, però, ci sono solo due cose: il giorno dopo l' udienza, Carta era già a Mykonos e guarda caso, per la prima volta veniva paparazzato in effusioni col suo fidanzato Sirio, commesso in un negozio in via Sant' Andrea a Milano.
Un anno fa il coming out era avvenuto giusto il giorno prima l' uscita del suo disco.
Sempre nello stesso salotto tv. Aveva sostenuto di aver rivelato la sua omosessualità "anche per i ragazzi che ci guardano, per le famiglie". Il primo giugno però è stato invitato al Modena Pride e ha chiesto 8.000 euro (gli hanno risposto "no, grazie").
Senza compenso, la causa LGBT gli sta un po' meno a cuore. Ah, il 21 giugno esce il suo nuovo disco. Lo ha ricordato anche questa volta in tv, subito dopo aver difeso la sua innocenza. E forse sarebbe meglio per lui cantare e basta, fino a settembre, quando - si spera - uscirà da questa vicenda pulito come un foglio di Carta bianchissimo.
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