DAGO PRESENTA: "YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI, 9° PUNTATA - PROLIFERANO TRA L’ALTRO LE TRASMISSIONI TV COSTRUITE CON I VIRAL CLIP RECUPERATI DAI SITI DI VIDEOSHARING COME WEB JUNK 2.0 - DURANTE LA DIGITAL HOLLYWOOD CONFERENCE, ALLA QUALE OGNI ANNO PARTECIPANO I SOGGETTI PIÙ IMPORTANTI E ATTIVI DELL’ERA DIGITALE, YOUTUBE VIENE DEFINITA “L’ESPERIENZA PIÙ ECCITANTE” - I GRANDI NETWORK INIZANO A SFRUTTARE IL SITO PER PROMUOVERE I PROGRAMMI TV…

"YOUTUBE STORY" DI GLAUCO BENIGNI

I PIÙ VISTI, I PIÙ RECENTI, I PIÙ DISCUSSI
Giungono altri clip - centinaia di migliaia da tutto il mondo - e alcuni fanno scalpore. In uno un giovanotto osserva in estasi il risultato di un test sulla paternità: «Negativo!» esulta. Anche questo è un segno dei tempi? O piuttosto il fatto che ogni argomento tabù assume il diritto di essere urlato? Lazy Sunday non tramonta e anzi, dal suo seme nascono altri clip molto visionati quali Lazy Monday, Lazy Muncie e Lazy Saturday che costituiscono la risposta del Mid West e della West Coast alla provocazione newyorkese.

Proliferano tra l'altro le trasmissioni Tv costruite con i viral clip recuperati dai siti di videosharing e tra questi, manco a dirlo, primeggiano quelle inviate dagli youtuber. La più famosa di queste trasmissioni diventa Web Junk 2.0 (Il pattume del web 2.0), che già nel titolo la dice tutta. «Saranno famosi!» Gli eroi di quel serial Tv cominciano con YouTube ad avere un nome e un volto. Saranno famosi. Famosi e contagiosi al punto da invadere anche i palinsesti dei grandi network.

E! Entertainment Television, di proprietà della maggiore casa di produzione e distribuzione di programmi di intrattenimento, propone un accordo a YouTube per la realizzazione di Cybersmack: satira oltraggiosa fatta in casa, cultura pop e premi da 25.000 dollari ai migliori clip. YouTube accetta con entusiasmo.

A Santa Monica, durante la Digital Hollywood Conference, alla quale ogni anno partecipano i soggetti più importanti e attivi dell'Era digitale, YouTube viene definita «l'esperienza più eccitante», quella che sta soddisfacendo la sete di reality programmes accumulata nei decenni. Circolano alcune cifre: YouTube fa 4,2 milioni di visitatori unici, equivalenti a 25 milioni di transiti al giorno, contro gli «unici» 3,5 di Apple iTunes, i 4,4 di eBaumsworld e i 4,7 di AOL Video. Gli ultimi due players sono però sulla scena già da anni e godono di ingenti risorse, mentre YouTube è comparsa solo da 4 mesi e sta per esaurire i fondi. Un aspetto continua a restare in ombra: come tradurre in denaro l'immensa popolarità?

In aprile, nel cupo silenzio della sua immensa memoria, YouTube, senza sbandierarlo troppo, inizia una poderosa cancellazione di video che violano il Copyright Act. Si parla di centinaia di migliaia di clip rimossi. Contemporaneamente comincia a usare Google AdSense: che fa guadagnare rimandando gli utenti a pagine di Google che contengono annunci pubblicitari. Il servizio viene successivamente interrotto.

Il gioco della promozione o prepromozione dei programmi Tv per alcuni network è ormai diventato un'abitudine vincente: VH1 batte HBO nella conta dell'audience grazie all'amplificazione ricevuta su YouTube; la Fox stessa, ancora una volta, sperimenta con successo la promozione dei suoi Simpson, diffusi gratuitamente a 4,5 milioni di youtuber; poi recupera il clip e lo infila in un episodio, stabilendo il record d'ascolto a 10,1 milioni di spettatori. I grandi network Tv quali NBC e CBS appaiono invece ancora titubanti.

Gli analisti cominciano a chiedersi il perché di tanto successo. Oltre a quanto peraltro già accennato, si comincia a valutare nei dettagli l'interfaccia utente: amichevole, razionale e in grado di dare accesso immediato alle sezioni che interessano. Nell'homepage compaiono «i più visti», «i più recenti» e «i più discussi» e grazie a ciò si può cominciare a stabilire una mappa del gradimento.

In quell'aprile 2006 «il più visto» ha realizzato 6,8 milioni di click. Il suo concept è tale da costituire veramente un caso mediatico. Si tratta di Pokemon Theme Music Video, uno degli ennesimi karaoke-sberleffo, in cui due pischelli, senza nemmeno preoccuparsi di essere in sync con la musica, abusano della colonna audio dei Pokemon, famosi personaggi dei videogiochi Nintendo.

I mostriciattoli «Made in Japan», concepiti nel 1995, e «allevabili» dagli umani per farli combattere tra loro, avevano venduto nel mondo un totale di 155 milioni di copie delle loro versioni e avevano fatto canticchiare il loro tema a decine di milioni di giovanissimi occidentali: prima di andare a letto, mentre facevano il bagnetto, usciti da scuola eccetera. Le note sono ben radicate dunque in gran parte della mente collettiva, ed è facile rievocare, grazie a loro, molte sensazioni vissute nei primi anni di vita. Ma gli autori, Padilla e Hecox, non si limitano a mettere i piedi nel piatto della multinazionale giapponese, e arditamente tentano di più.

A un tratto infatti, tutto preso dal suo delirio interpretativo, Hecox succhia con gusto una statuetta raffigurante il Cristo Gesù. Potete immaginare i commenti e le accuse di blasfemia che piovono da ogniddove, ma anche le risate dei coetanei. Risultato: il video è ancora lì. Ha generato una quantità di emulazioni e versioni in diverse lingue tra cui lo spagnolo, il brasiliano, il giapponese, lo svedese e il danese. Non manca la versione italiana, che è stata aggiunta il 29 agosto 2006. O tempora, o mores!

Al secondo posto figura il già citato clip che promuove i Simpson, in realtà un vero e proprio trailer pensato per la nuova stagione degli irriverenti cartoni animati. Al terzo posto si colloca il menzionato cortometraggio di una decina di minuti di David Lehre sugli usi e costumi sessuali della generazione M (o del Millennium). Seguono alcuni veri e propri spot commerciali: Nike con Ronaldinho e Sony Bravia. La major giapponese per il lancio dei suoi nuovi schermi ultrasottili a cristalli liquidi, dopo aver bloccato al traffico un'ampia zona della città di San Francisco, ha fat- to rotolare ben 250.000 palline di plastica colorate per le sue molte strade in discesa: i pixel dello schermo Tv.

Gli abitanti della città, incuriositi dallo strano evento, si sono riversati nelle strade e hanno filmato la scena con videocamere e telefonini. In un attimo i filmati sono stati condivisi su YouTube. In questo modo lo spot è già visionabile prima ancora della programmazione televisiva. Ancora una volta, eccolo qua: un altro caso di Viral Advertising.

Nella classifica trovano posto inoltre una quantità notevole di clip inviati da asiatici o asiatici-americani, che hanno per oggetto soprattutto le relazioni in famiglia.
Et voilà! Massiccio e corrosivo uso dell'imprinting dei primi anni dovuto a videogiochi; i Simpson e dintorni, con tutto il loro devastante impatto sulla cultura giovanile; le eccitazioni/frustrazioni sessuali della pubertà; gli scazzi in famiglia e i beni status symbol. Questi gli ingredienti più appetitosi del minestrone YouTube. Una realtà che impressiona gli adulti ma che attrae i pubblicitari come le mosche il miele.

Oh, ben inteso: omnia è omnia, quindi c'è dell'altro ed entra anche in classifica con dignità. Il n. 2 dei «più discussi» per esempio, resta un clip eterno dentro YouTube. Si intitola semplicemente Guitar (chitarra) e mostra un adolescente che non rivela mai il suo viso per tutti i 5'20'' della performance, mentre suona la chitarra elettrica seduto nella sua camera, stretto tra il letto e il tavolo dove trova posto il suo PC.

Guitar fa piuttosto riflettere sull'anonimato e sul talento con la T maiuscola. A oggi il clip, che è stata inserito il 20 dicembre 2005, ha ricevuto quasi 26 milioni di visionamenti. I commenti ricevuti da Guitar sono esaltati ed esaltanti: il suo esecutore viene paragonato a Jimi Hendrix e molti lo ritengono un Maestro del suo genere, uno dei maggiori chitarristi di tutti i tempi. Cliccare per credere.

Sempre in questo periodo un altro clip che genera commenti a valanga è Leprechaun in Mobile. In una notizia di un paio di minuti, diffusa da una Tv dell'Alabama, si adombra l'esistenza di un elfo leprecano, ovvero un folletto delle fiabe irlandesi, figlio della mitologia celtica. Vero? Falso? Non si chiarirà mai.


Continua/9...

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-prima-puntata-ha-cambiato-la-vita-a-36398.htm

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dagospia-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-seconda-puntata-se-i-tre-giovani-nerd-36452.htm

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dago-presenta-youtube-story-terza-puntata-non-appena-il-sito-decolla-da-ogni-angolo-36506.htm

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http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/dago-presenta-youtube-story-di-glauco-benigni-quarta-puntata-quella-grande-idea-di-fare-36567.htm

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