Marco Giusti per Dagospia
Solo per i fan di Monica Guerritore avviso che stasera, Cielo alle 00,30 torna “Scandalosa Gilda” di Gabriele Lavia, primo e grande stracult della coppia, delirio erotico-autoriale-esibizionistico dei due.
Lei è una donna tradita dal marito, lui un disegnatore di cartoni animati pazzo della Carmen di Bizet che gira in abito bianco, Timberland ai piedi, in una potente jeep. Si incontrano in autostrada e lui la conquista con la storia del suo cartoon, la cosa migliore del film, diretto e animato dal grande Gibba, già autore dell’unico cartoon erotico italiano, “Il nano e la strega”.
gabriele lavia scandalosa gilda
Nel cartoon protagonista è un omino cazzetto che vuole assolutamente entrare in una gigantesca donna-gilda nella città di Cazziglia City. Intanto, la passione del gioco erotico tra i due porta la Guerritore a concedersi a un rozzo camionista sotto gli occhi di lui, mentre Lavia violenta una signora di passaggio.
Dopo aver scoperto l’erotismo con “Fotografando Patrizia”, la Guerritore ci riprova assieme al suo uomo e vate del tempo. Un delirio erotico dove ritroviamo lo sputo pre-sodomizzazione di “Querelle” in chiave etero, qui fatto da Lavia alla Guerritore, il discorso sull’odore degli amanti alla “Breathless”.
scandalosa gilda il cartone di gibba 1
Non potendo puntare sull’hard (peccato), e neanche sul denudare troppo la Guerritore (ari-peccato), si punta sul fuori campo (troppo facile) e sul dialogo audace. Al pubblico dei guardoni si lascia la scopatona tra il marito della Guerritore e l’amante e il cartoon di Gibba. Meraviglioso.
Per il resto sono indeciso se puntare tutto su “La vendetta di Ercole” di Vittorio Cottafavi stanotte alle 5 su RaiMovie, con Mark Forrest come Ercole, Broderick Crawford, Wandisa Guida o su “Vip”, recente film per la tv dei Vanzina (ma quanto hanno girato?) con Marco Branciamore, Enrico Brignano, Carlo Buccirosso, Maria Grazia Cucinotta, Cine 34 alle 21. Mai visto, rarissimo.
carlo buccirosso alena seredova vip
Alle 21 potrei dirvi anche di guardare “Senza tregua” di John Woo con Jean-Claude Van Damme e Lance Hernicksen, Iris, più che vedibile. O il bel thriller intellettuale “Remember”, Rai Movie 21, 10, firmato da Atom Egoyan con un Christopher Plummer da urlo, malato di Alzheimer a caccia di un nazista vecchio quanto lui.
jean claude van damme senza tregua 1
O sul bellissimo “Split”, grande ritorno al thriller disturbante di M. Night Shyamalan con James McAvoy nei panni del giovane Kevin, che si nasconde dentro ben 23 diverse personalità, dallo stilista gay Barry S. al nerd Dennis che vuole tutto pulito, dalla pazza cattolica Patricia, al ragazzino di 9 anni, Hedwig. Ma è la sua personalità più cattiva a rapire e chiudere in uno scantinato tre ragazze, le provocanti Marcia e Claire, Jessica Sula e Haley Lu Richardson, e la problematica ma più concentrata Casey, Anya Taylor-Joy, la protagonista della “Regina degli scacchi”.
“Split” è una specie di miracolo di thriller che poggia tutto sulle capacità attoriali di James McAvoy, capace di giocare fra le sue personalità nascondendoci quella reale, e sulla messa in scena di Shyamalian sempre alla ricerca di una soluzione visiva e narrativa per spingere il suo gioco di specchi fuori dalla banalità e dalla ripetizione.
antonio banderas vendetta finale
Certo, poi scopri che su Tv2000 alle 21, 10 passa un capolavoro come “Notorious” di Alfred Hitchcock con Cary Grant, Ingrid Bergman e Claude Rains e magari un confronto col cinema di oggi lo fai.
Vedo che alle 21 su canale20 c’è un film di Michael Mann che non ho visto, “Blackheat” con Viola Davis, Chris Hemsworth e Wei Tang. Attenti al giovanilistico “Robin Hood – L’origine della leggenda”, Rai2 alle 21, 20, ennesimo reboot dello spavaldo eroe sparafrecce. Lo dirige Otto Bathurst, regista inglese di nobili origini che si è fatto le ossa con la serie di culto “The Peaky Blinders”, lo produce addirittura Leonardo Di Caprio, ed è davvero il massimo della caciara del modernariato a tutti i costi e della rilettura politica attuale.
robin hood – l’origine della leggenda 1
Qui volano dappertutto le frecce anti-Brexit e anti-Trump di un Robin ragazzino, interpretato dal giovane Taron Egerton, e del suo mentore, un Little John nerissimo, interpretato da un Jamie Foxx che pensa ancora di essere Django, che ha un suo conto personale da regolare con la Chiesa Cattolica, il perfido F. Murray Abrahms, e con il potere inglese dei lord segretamente in combutta con il mondo arabo per affamare il popolo, rappresentato da uno Sceriffo di Nottingham, interpretato da un bravissimo Ben Mendelsohn, che ancora soffre per un’infanzia in orfanatrofio molestato dai preti.
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E non finiamo qui. Mettiamoci anche una Lady Marion, interpretato dalla bella Eve Hewson, star di “Behind Her Eyes”, che, pensando Robin defunto nelle crociate, si è risposato con certo Will, Jamie Dornan, politicante laburista che ha fatto però un gran lavoro tra la classe operaia, un Frate Tuck, interpretato dal comico australiano Tim Minchin, che è forse quello più simile ai tanti Tuck dello schermo. Nella voglia di rendere tutto moderno e politico, le crociate sono viste esattamente come le azioni di guerra in Iraq, con gli arabi che lanciano frecce tipo mitragliatrice.
Senza scordare, sempre alle 21, ma su Canale 5, il recupero di “Che bella giornata” di Gennaro Nunziante con Checco Zalone, ormai un superclassico che ci fa davvero capire quanto faceva ridere Checco con Gennaro e l’errore che è stato fatto nel dividere una coppia perfetta.
In seconda serata vi segnalo il bel film brasiliano “Un bicchiere di rabbia”, opera prima di Aluiso Abranches con la coppia, anche nella vita, Alexandre Borges e Júlia Lemmertz, lui fazendero di destra e lei giornalista di sinistra. Vinse molti premi in Brasile e fece colpo al festival di Berlino.
Eviterei il revenge movie con Antonio Banderas “Vendetta finale” di tal Isaac Florentine, Rete 4 alle 23, 10, anche se c’è la bellissima Paz Vega. Mi butterei invece, se non l’avete visto, sullo stilosissimo capolavoro western di Monte Hellman “La sparatoria”, 7Gold alle 00,00, con Jack Nicholson, Warren Oates, Will Hutchins e Millie Perkins, film difficile e non per tutti che non si può non amare alla follia. Nicholson, che lo aveva prodotto, aveva venduto i diritti del film a un francese, che andò in bancarotta.
Così il film venne recuperato e distribuito con due anni di ritardo, nel 1968, ma venne da subito considerato un cult movie. In Francia rimase un anno in cartellone nei cinema d’essai.
Rete4, a sorpresa, recupera alle 00, 45 un capolavoro western come “Ombre rosse” di John Ford con John Wayne, Claire Trevor e John Carradine nel ruolo della sua vita, il giocatore gentiluomo. Lo conosco a mente. E davvero non capisco perché a Tarantino non piaccia John Ford.
Inoltre l’inizio di “The Hateful Eight” è un chiaro ragionamento su “Ombre rosse”. Che ha anche un titolo italiano proprio “me cojoni” , mentre quello originale “The Stagecoach” è un modesto “sti cazzi”.
Tra i film della notte, non ricordo bene l’horror di Gianfranco Giagni “Il nido del ragno” con William Berger e addirittura Stéphane Audran, Cine 34 all’1, e Guido Zurli amava molto il suo “Silenzio… si uccide”, Cine 34 alle 2, 40, stravaganza spy, con Robert Mark alias Rod Dana, Spela Rozin, Luisa Rivelli. La chiudo qui.
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