quentin tarantino cinema speculation

C'ERA UNA VOLTA… IL CINEMA! - FERMI TUTTI! È IN ARRIVO IN ITALIA "CINEMA SPECULATION", L'ULTIMO LIBRO DI QUENTIN TARANTINO, DOVE RACCONTA IL CINEMA CHE LO HA FORMATO - IL "TRAUMA" DOPO AVER VISTO "BAMBI" E QUELLA VOLTA CHE QUANDO  ANDO' A VEDERE “ISPETTORE CALLAGHAN: IL CASO SCORPIO È TUO!”, NEL MOMENTO IN CUI VENNE INQUADRATO UN TIZIO PALESEMENTE GAY, ALCUNI SPETTATORI SOBBALZARONO ESCLAMANDO: “È UN FROCIO!” E I POMERIGGI PASSATI SU E GIU' PER LOS ANGELES...  - VIDEO

Emiliano Raffo per www.mowmag.it

 

QUENTIN TARANTINO CINEMA SPECULATION

Se “Cinema speculation” dovesse essere ridotto a un unico concetto-guida che scavalca addirittura il cinema medesimo e l’arte in generale, questo concetto suonerebbe più o meno così: il vero amore non tollera menzogna. Pubblicato lo scorso novembre 2022 da Weidenfeld & Nicolson negli Stati Uniti e nel Regno Unito – da noi arriverà presto, tradotto dai pirati de La Nave di Teseo – è la lettera d’amore di Quentin Tarantino al cinema che lo ha formato.

 

Di scena – ora solo citati, ora minuziosamente analizzati – classici e film minori dei Sessanta e dei Settanta, fatta eccezione, ad esempio, per quel “Sentieri selvaggi” (John Ford, 1956) che aleggia come un fantasma, solenne ma dispettoso, lungo buona parte delle 391 pagine del volume. E che c’entra la menzogna? Beh, in un’epoca in cui il cinema sembra spaventato dal proprio enorme potenziale espressivo (oddio, e se sono, ehm, sconveniente, cosa succede?), Tarantino scrive di film, registi, attori che se ne sbattevano le palle di tutto o quasi.

quentin tarantino foto di bacco (1)

 

C’era chi cercava di sfilare il dollaro facile a un pubblico poco pretenzioso, chi invece cercava il plauso cosciente del connoisseur. Chi provava a fare entrambe le cose. Tutti, comunque, pretendevano aggressivamente un pubblico: con ogni mezzo, ad ogni costo. Armati di una fiducia spropositata nel potere della pellicola, tanto da far balbettare di gioia – sì, quel balbettio eccitato che è più una frenesia, frenesia di dichiarare un amore, una passione; alla Scorsese, alla Woody Allen, per intenderci – il nerd feticista Quentin Tarantino. Che in “Cinema speculation”, lo ripetiamo, non mente.

 

quentin tarantino

Non ci sta a gettare una luce diversa su quel cinema pericoloso e scatenato che ha amato. Non ci sta a dire, per tenerci tutti zitti e buoni, che era un cinema equilibrato, per consumati benpensanti. No, cacchio! L’amore pretende verità, anche se il cinema e il mondo, nel frattempo, sono cambiati. Così Tarantino ricorda che quando vide per la prima volta “Ispettore Callaghan: il caso Scorpio è tuo!”, nel momento in cui il mirino di Scorpio inquadrava un tizio palesemente gay, in cinque, accanto a lui (incluso il patrigno Curt), sobbalzarono esclamando: “È un frocio!”.

quentin tarantino sonny chiba kill bill

 

E se quell’esclamazione non era, né potrà mai essere, un simbolo di necessaria libertà espressiva, il ricordo di Tarantino è indicativo di come quel cinema, più selvaggio e meno filtrato, fosse capace di eccitare testa e pancia di chi lo ingurgitava. Perché il cinema, talvolta, lo si ingurgitava proprio. Due, tre, film in un solo giorno, uno in fila all’altro. Tarantino evoca pomeriggi e serate perdute, su e giù per Los Angeles, in un mondo – la sala – che era un universo a sé stante.

 

Traumatizzato da “Bambi”, Tarantino dipinge l’America che fu – e che stava diventando – leggendo fra le righe di pellicole arcifamose o nascoste. “Dirty Harry”, per dire, è un film politico perchè “cucito per l’audience a cui era destinato: americani non più giovani, frustrati, che non riconoscevano più il proprio Paese”. No, non è l’America perduta di Bill Bryson, quella che intende Tarantino. Il cinema di quei tempi forse, oggi, è un’America perduta.

quentin tarantino

 

Un veicolo potentissimo in grado di descrivere le realtà, al plurale, meglio di qualsiasi saggio di sociologia. Un cinema che si misurava con i tabu (lo stupro maschile di “Un tranquillo weekend di paura”) calandoli in contesti ambientali e sociali iper-popolari. Un cinema che sapeva divertire provocando. O perturbare divertendo. Perché per Tarantino “Taxi driver”, a cui dedica un intero capitolo, è anche una buffa commedia, non solo il delirio “anti” orchestrato da uno dei monumenti viventi della Nuova Hollywood, Martin Scorsese.

 

C’è insomma una forma di nostalgia, nelle pagine di “Cinema speculation”, che langue sotto la superficie consumata dell’esperienza. È quella, essenzialmente, che parla e sbraita. È il vissuto “applicato alla consuetudine cinematografica” di Tarantino che si fa sentire. Ora sghignazzando, ora ammirando l’innarrivabile coolness di Steve McQueen, ora inforcando gli occhialini professorali dell’intenditore vero. Di film, qui dentro, ce ne sono a damigiane. Ci si ubriaca, qui. Di visioni mancate e visioni godute.

 

ennio morricone e quentin tarantino

Di scontri – Dennis Hopper che intimidisce George Cukor mormorando un infelice “vi seppelliremo”. Di ipotesi (e se “Taxi driver” l’avesse diretto De Palma?). Di una Nuova Hollywood che prova a far fuori tutto il classicismo che l’aveva preceduta, ma che alla fine qualche sentiero selvaggio lo ripercorre volentieri (Scorsese e Peckinpah ammiravano smisuratamente Ford). “Cinema speculation” è un amore in vena di abbuffate. Vade retro, chiunque al cinema ci vada solo per Natale.

quentin tarantino foto di bacco (6)

 

Benvenuto a chi, di pellicole, non ne ha mai abbastanza e ritiene che Tarantino possa essere il miglior Caronte possibile, colui che ti prende per mano e… Sì, lascialo parlare, lascialo divagare. Lascialo navigare anche dove non si potrebbe. Lui una mappa ce l’ha, fidati. Piano piano ti ci riporta, verso quell’isola sfacciatamente giovane in cui ogni passione è amore. E poi, suvvia, può essere meno che straordinario un volume che dedica ventiquattro pagine a “Taverna Paradiso”?

martin scorsese quentin tarantino 4

 

Ultimi Dagoreport

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…

donald trump

DAGOREPORT - LA DIPLOMAZIA MUSCOLARE DI TRUMP È PIENA DI "EFFETTI COLLATERALI" - L'INCEDERE DA BULLDOZER DEL TYCOON HA PROVOCATO UNA SERIE DI CONSEGUENZE INATTESE: HA RIAVVICINATO IL REGNO UNITO ALL'UE, HA RILANCIATO L'IMMAGINE DI TRUDEAU E ZELENSKY, HA RIACCESO IL SENTIMENT ANTI-RUSSO NEGLI USA - LA MOSSA DA VOLPONE DI ERDOGAN E IL TRACOLLO NEI SONDAGGI DI NETANYAHU (SE SALTA "BIBI", SALTA ANCHE IL PIANO DI TRUMP PER IL MEDIO ORIENTE) - I POTENTATI ECONOMICI A STELLE E STRISCE SI MUOVONO: ATTIVATO UN "CANALE" CON LE CONTROPARTI BRITANNICHE PER PREVENIRE ALTRI CHOC TRUMPIANI...