GIUSTI! - IL CINEMA DI GENERE ITALIANO PERDE UN ALTRO CELEBRE CARATTERISTA, UMBERTO RAHO - 120 FILM, IN QUALSIASI RUOLO, THRILLER, HORROR, AVVENTUROSI, 007 ALL’ITALIANA, WESTERN. DA 'Z L’ORGIA DEL POTERE' FINO A 'MUTANDE PAZZE' DI ROBERTO D’AGOSTINO
DOCUMENTARIO SU UMBERTO RAHO
Marco Giusti per Dagospia
umberto raho as reverend canon owens
Il cinema di genere italiano perde un altro celebre caratterista, Umberto Raho, 93 anni, noto anche come Raoul H. Newman, Bert Raho, Humi Raho, Umy Raho, Bob Rains, Robert Rains, Umbert Rau. 120 film, in qualsiasi ruolo, thriller, horror, avventurosi, 007 all’italiana, western. Ma anche film di grandi autori, come Darling di John Schlesinger, Z l’orgia del potere e La confessione di Costa Gavras, Lady L di Peter Ustinov, La vendetta della signora di Bernard Wicki, Il processo di Verona di Carlo Lizzani.
Ha una filmografia sterminata che va da Fantasmi del mare di Francesco De Robertis e Romeo e Giulietta di Renato Castellani nel 1948, i suoi primi film, a Lo spettro di Riccardo Freda, L’uccello dalle piume di cristallo e Il gatto a nove code di Dario Argento fino a Mutande pazze di Roberto D’Agostino e Double Team di Tsui Hark del 1997, che dovrebbe essere il suo ultimo film.
Magro, alto, signorile, capace di parlare perfettamente in inglese e in francese era perfetto per qualsiasi ruolo. Poteva fare il medico, il poliziotto, l’avvocato, sempre ruoli borghesi, più spesso il cattivo di primo o secondo piano o quello che moriva tragicamente ai tempi del thriller.
Del resto i suoi film più noti sono quelli girati con Dario Argento, la sua morte in soggettiva ne L’uccello è magistrale, e i grandi horror italiani degli anni ’60, Danza macabra, I lungi capelli della morte, sconfinando nella fantascienza con L’ultimo uomo della terra, a fianco di Vincet Price, I diafanoidi vengono da Marte e I criminali della galassia di Antonio Margheriti e nel fumetto horror con Satanik di Piero Vivarelli.
Per non parlare dei suoi ruoli di cattivo negli 007 all’italiana come A077 Missione Bloody Mary. Ma aveva recitato anche con Luchino Visconti in Gruppo di famiglia in un interno, con Franco Brusati in Pane e cioccolato, Una vita difficile di Dino Risi e, soprattutto, in Diario di una schizofrenica di Nelo Risi, dove fu per la prima volta il protagonista maschile. Aveva fatto anche tanto teatro, esordendo nel 1942 con Minnie la candida di Bontempelli diretto da Ruggero Jacobbi a fianco di Anna Proclemer e lavorando poi anche con Bragaglia.
E personalmente me lo ricordo nei primi anni ’80 tra i protagonisti italiani dell’ultima pièce di Copi assieme allo stesso autore e regista. Era nato a Sofia, anche se le enciclopedia scrivono a Bari, nel 1922, da padre italiano e madre bulgara. Aveva vissuto a lungo con i nostri reali, visto che la zia era dama di compagnia della Regina Elena e, in tempo di guerra, ricordava che andava a far la fila per il cibo vestito da femminuccia per ottenere qualcosa di più.
Studia teatro assieme a Marcello Mastroianni, ricordava, del quale era stato molto amico. Come era stato amico nel primo dopoguerra anche di Federico Fellini e di Giulietta Masina. Anzi, ricordava di aver imprestato a Fellini l’abito per sposarsi in un periodo per tutti di estrema povertà.
mutande pazze roberto dagostino
Da anni aveva lasciato Roma per vivere in una casetta a Anzio, dove, un po’ svanitello e malato, diceva che ogni tanto lo andava a trovare la sua grande amica Julie Christie, che aveva conosciuto sul set di Darling. Chissà…
Aveva molto amato lavorare con Ingrid Bergman per La vendetta della signora di Bernard Wicki dove il suo ruolo deve essere stato molto tagliato e con Jean Gabin il La gang dell’Anno Santo. Pur vecchio e malato era rimasto di grande spirito e cordialità, molto simpatico e divertente.