Da ANSA
“Ieri abbiamo assistito a una pagina di ottima informazione del servizio pubblico sul tema della violenza contro le donne. Approfondimenti e servizi sono andati in onda in tutte le edizioni dei tg e dei gr nazionali e regionali. Del resto era l'impegno dell'Azienda. Lo sottolinea la commissione Pari Opportunità dell'Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, che però punta il dito sulla scelta di Porta a Porta di intervistare una delle protagoniste di una storia di pedofilia di cui fu teatro il quartiere Parioli di Roma e definendo l'intervista "vergognosa" chiede alla presidente della Rai Soldi "se non si rilevi una violazione del codice etico" dell'azienda.
marianna, ex baby squillo dei parioli
"Peccato che, nella giornata che sollecita lo sforzo collettivo di eliminare la violenza sulle donne- scrive la Cpo Usigrai - Bruno Vespa abbia sentito l'impellenza di cominciare la puntata con una vergognosa intervista a una delle ragazze (oggi maggiorenne ma all'epoca dei fatti quattordicenne) protagoniste della storia di pedofilia nel quartiere Parioli di Roma.
Un'intervista dalla quale sono anche spariti, e con le loro responsabilità, gli uomini che si approfittano di quelle adolescenti".
MARIANNA EX BABY ESCORT PARIOLI
Da qui la richiesta a Soldi: "Chiediamo alla presidente della Rai Marinella Soldi, che sappiamo impegnata sul tema, se non si rilevi una violazione del codice etico della Rai e se non siano stati traditi per l'ennesima volta i principi sanciti nel contratto di servizio. Servono le parole giuste per affrontare queste vicende e parlare delle vittime ma anche di chi le sfrutta, clienti compresi, tema che spesso viene soltanto sfiorato con meno attenzione e incisività come visto anche nel programma cobdotto da Serena Bortone Oggi è un altro giorno, durante il quale peraltro è stato più volte utlizzato il titolo grafico 'baby squillo'. Ribadiamo: la violenza sulle donne è una questione sociale e culturale. E la prima azienda culturale del Paese- conclude la commissione usigrai - deve dare l'esempio per scardinare arcaici stereotipi e favorire il cambiamento".
La difesa di Bruno Vespa: ”Rivendico parola per parola la correttezza deontologica dell'intervista alla "ragazza dei Parioli" mostrata in apertura della puntata come premessa al successivo segmento di donne vittime della violenza maschile. E' stata a mio giudizio una intervista rispettosa, garbata, incoraggiante per la nuova vita della protagonista. Come ho affermato esplicitamente, esiste un tipo di violenza maschile meno appariscente di un tentato omicidio ma ugualmente in grado di compromettere irreparabilmente la personalità della vittima. Mi spiace che a dividermi dall'Usigrai, che mai ha speso una parola di apprezzamento per una carriera decorosa come la mia, sia la concezione di base del nostro mestiere”.
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