“HA SEMPRE AMATO VIVERE IN UNO SPETTACOLO DELL'ASSURDO" – MATTIA FELTRI DIFENDE FILIPPO FACCI : “NELLA VITA È ABITUATO A CADERE COME I BIRILLI E I FASCISTI GLI PIACCIONO POCO. INVECE, A CAUSA DI UNA SUA MOLTO INFELICE FRASE, IL PD HA LANCIATO UN'OPERAZIONE MILITARE SPECIALE PER LIBERARE L'ITALIA DA UN FASCIO E NON SOLO, PURE RAZZISTA E SESSISTA. L'OSTINATO ANTICONFORMISTA AI LIMITI DELL'AUTOLESIONISMO NON ESISTE PIÙ. TUTTA UN'ESISTENZA IGNORATA, SUPERFLUA, SEPOLTA. BELLA PARTITA CHE VI STATE GIOCANDO”

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1 - GIÙ COME UN BIRILLO

Mattia Feltri per “la Stampa”

 

MATTIA FELTRI MATTIA FELTRI

Conosco Filippo Facci da quasi trent'anni e un paio di aneddoti di quand'eravamo ragazzi mi pare traccino qualcosa della sua biografia. Un giorno al Foglio gli chiesi di fare il birillo per me: gli lanciai dall'altro capo del corridoio una palla da calcio come fosse da bowling e lui, colpito, proprio come un birillo cadde giù.

 

Una sera, al fischio d'inizio di una sfida a calcio contro il Borghese, settimanale di destra, partì pallone al piede al grido «morte ai fascisti!». Chissà: sarà forse questo secondo aneddoto, più facilmente, a fargli saltare il programma in Rai. Ma se tre cose so di Filippo è che nella vita è abituato a cadere come i birilli, i fascisti gli piacciono poco e ha sempre amato vivere in uno spettacolo dell'assurdo.

 

FILIPPO FACCI FILIPPO FACCI

Invece, a causa di una sua molto infelice frase contenuta in un articolo di sabato, il Pd ha lanciato un'operazione militare speciale, con moltitudini digitali al seguito, per liberare l'Italia da un fascio e non solo, pure razzista e sessista. È la tragedia buffa dei nostri tempi.

 

Così dopo trent'anni mi si dice di avere lavorato e stretto amicizia con una canaglia di tale calibro: tutta un'esistenza ignorata, superflua, sepolta. Il Filippo sodale di Marco Pannella e Bettino Craxi, il Filippo un po' radicale e un po' socialista, il Filippo libertario, nemico di ogni proibizionismo, sostenitore di ogni diritto purché non declinato in pigrizia mentale e lessicale, avversario dei giustizialisti e dei manettari, dei linciaggi giudiziari o mediatici, dei complottismi, l'ostinato anticonformista ai limiti dell'autolesionismo non esiste più. Mai esistito. Bella partita che vi state giocando.

 

2 - MAIL E SMS DI INSULTI ALLA EX IL GIORNALISTA “AMMONITO” DOPO UNA LITE DAVANTI A SCUOLA

filippo facci filippo facci

Estratto dell’articolo di Massimo Pisa per “la Repubblica”

 

Alle tre e mezza del pomeriggio dello scorso 17 marzo, la volante Monforte della Questura parcheggia all’esterno di una scuola media del quartiere Città Studi. Ad attenderla […] c’è una nota avvocatessa. Non c’è invece il suo ex compagno Filippo Facci, che prima dell’arrivo dei poliziotti se n’è andato con un secco: «Salutameli!».

 

Agli agenti la donna spiega che, al termine di un colloquio con i professori del figlio maggiore, tra i due si è acceso l’ennesimo battibecco, con scambio di battute sui rispettivi genitori (Facci ha perso la madre da bambino). Racconta ancora […] che quando è salita sullo scooter il giornalista ha assestato due calci al carburatore e una manata al casco. Al che l’avvocatessa reagiva con uno schiaffo a Facci, prima che i presenti li dividessero e intimassero al giornalista di chiedere scusa. Invano.

Non era […] che l’ultimo episodio di un conflitto cominciato con la separazione dei due ex compagni, sancita nel giugno 2019 da un decreto della nona sezione del Tribunale civile di Milano che stabiliva l’affido congiunto dei due figli della coppia — oggi il grande ha 13 anni, la figlia ne ha 6 — oltre ai giorni di visita, le ferie, gli assegni.

 

MATTIA FELTRI MATTIA FELTRI

I rapporti […] si erano progressivamente guastati fino a venire, appunto, alle mani. Ed era stato questo episodio a convincere l’avvocatessa a fare istanza di ammonimento al Questore di Milano, Giuseppe Petronzi, nei confronti dell’ex compagno. Un lungo esposto con allegati sms e mail pieni di insulti, rivolti in un paio di casi (e minacciosamente) alla madre dell’avvocatessa, a condimento di croniche divergenze sull’educazione e sui periodi da trascorrere insieme ai figli. Tanto che lo scorso 28 febbraio Facci aveva presentato la revoca dell’assenso all’espatrio dei due piccoli, alla vigilia di una vacanza della donna con il nuovo compagno. Annullata.

 

Derivano da qui l’istruttoria della Divisione Anticrimine della Questura milanese, che ha raccolto la memoria difensiva del giornalista e interrogato i genitori dell’avvocatessa, e l’ammonimento firmato il 21 giugno dal questore Giuseppe Petronzi a carico di Facci per le “reiterate molestie […] espressioni dal contenuto gravemente ingiurioso, lesive della dignità della sua persona, delle sue capacità professionali, della sua origine territoriale”.

 

facci facci

Un bouquet, cogliendo fior da fiore, che va da “idiota maleducata” a “put... parassita”, da “sei ignorante e stupida” a “sei una str...”, fino a uno “sgraziatamente parvenu” a corredo della provenienza geografica dell’ex compagna e a una tetra allusione “alla morte dei tuoi genitori”.

 

Compresa la madre cui aveva promesso “di andare a prenderla a schiaffi”. Non manca, nelle motivazioni del questore, la “molesta interferenza nella vita privata e di relazione della richiedente”, ovvero i pesanti riferimenti al nuovo compagno e alla vita affettiva della ex.

 

FILIPPO FACCI CON SIGARETTA FILIPPO FACCI CON SIGARETTA

E tra i comportamenti che “hanno determinato” […] “un perdurante stato di ansia” nella vittima c’è quel diniego all’espatrio come ripicca: “il Facci ammette in memoria che lo scopo era quello di impedire alla sola madre di trascorrere tempo di qualità con (i figli, ndr), non essendovi quindi da parte di Facci alcuna reale motivazione legata al superiore interesse dei minori”. Le tesi difensive del giornalista […] “non hanno sostanzialmente smentito i fatti come riferiti e documentati dalla parte istante”. Ecco dunque l’ammonimento, che “non può che fondarsi sulle condotte integranti gli elementi costitutivi degli atti persecutori”. Un primo step, che farebbe da aggravante in caso di recidiva, accompagnato da un invito “ad intraprendere un percorso trattamentale” per non ricascarci ancora.

 

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