anthony hopkins 23

“RIPETIAMO GLI ORRORI. L’UNICA SPERANZA PER IL FUTURO È IL COMPROMESSO” - ANTHONY HOPKINS: “JOHN KENNEDY NEL 1962 SCONGIURÒ UN OLOCAUSTO NUCLEARE: METTIAMO VIA LE ARMI, I GIOCATTOLI, LE PISTOLE, LE BOMBE. PARLIAMO, SCOPRIAMO COSA VOGLIONO RUSSIA E CINA DA NOI. SE NON PARLIAMO, SIAMO CENERE” – “ERO ARROGANTE E FEROCE. UN GIORNO MI SONO AVVICINATO ALLA MORTE E SONO CAMBIATO, ALL’IMPROVVISO HO DATO VALORE ALLA MIA VITA. SO DI NON SAPERE NULLA E MI GODO TUTTO. SE C’È QUALCOSA DOPO QUESTA VITA SARÀ MERAVIGLIOSO, SE NON LO È, COSÌ SIA” – VIDEO

 

Arianna Finos per “la Repubblica” - Estratti

 

Sir Anthony Hopkins è l’incarnazione del cinema in tutta la sua potenza emotiva. La presenza dell’attore illumina One life, film sulla storia vera di Nicholas Winton, morto nel 2015 a 106 anni e reso famoso da un’impresa che aveva sempre taciuto e che fu svelata nel 1988 dallo show BBC That’s Life: nel 1938 il broker londinese era riuscito a salvare 669 bambini, quasi tutti ebrei, facendoli fuggire da Praga prima che l’invasione tedesca chiudesse le frontiere.

ANTHONY HOPKINS 55

 

Otto treni consegnarono i bambini a delle famiglie britanniche, il nono fu assediato dai nazisti. Il film è in sala da domani, con Eagle. È emozionante anche l’intervista con l’attore britannico — due Oscar — che ha la saggezza e la libertà dei suoi 86 anni, una vita vissuta intensamente, con curiosità verso gli altri.

 

(...)

 

Perché questo film e questa storia sono importanti oggi?

«Perché tutti noi, come esseri umani, abbiamo da imparare qualcosa sulla compassione, capire il motivo per cui siamo sempre in guerra e viviamo nella dottrina dell’odio. A chi gli chiese se ci fosse un futuro per la razza umana Winton disse di no, “a meno che non facciamo un compromesso, impariamo a chiedere all’avversario ‘di cosa hai bisogno?’, invece di dire tu hai torto e io ragione”.

 

ANTHONY HOPKINS 55

Questo è il problema che abbiamo oggi. Viviamo nella cultura del nuovo fascismo, della cancel culture. Non c’è più libertà di parola.

Se dici qualcosa, sei cancellato. Le persone vivono nella paura. E questo richiama alla Germania nazista, ricorda l’Unione Sovietica e Stalin, il maccartismo americano. La dittatura del pensiero “giusto” è terribile».

 

Spera che il film parli ai giovani?

«Sì. Anche solo tre persone farebbero la differenza. Spero che il film diffonda, in un modo umile, un messaggio: se non ascoltiamo l’altro lato della storia siamo condannati per sempre».

 

Lei è nato nel 1937: che ricordo ha della guerra, dell’Olocausto?

ANTHONY HOPKINS 23

«Ne ho uno molto chiaro. Alla fine della guerra i miei genitori mi portarono a Londra. La Germania era crollata, la guerra in Europa era finita, quella nel Pacifico infuriava ancora e Londra era piena di soldati americani. Mio padre ci portò a una mostra fotografica a Leicester Square, ma non mi fecero entrare. Io e mamma aspettammo fuori, papà uscì e ci disse: “Non ci credereste, ci sono esseri umani che sono scheletri ambulanti”. Erano fotografie e filmati del campo di Bergen-Belsen.

 

Quando la gente ha scoperto gli orrori era confusa, sconcertata dal fatto che qualsiasi nazione avrebbe potuto farlo, non solo la Germania. Succede quando consideriamo gli altri solo numeri. Il comandante di Auschwitz nell’autobiografia dice “stavo solo obbedendo agli ordini”. Ti chiedi: quale uomo potrebbe fare una cosa del genere? Possiamo negarlo, ma siamo tutti capaci di questo orrore, ma anche di fare del bene».

 

Ha speranza rispetto al presente?

ANTHONY HOPKINS

«Viviamo in una società, in un mondo, virtuosi. La virtù di essere nel giusto, di una ideologia, di aver messo al potere un certo governo. Le persone che si attengono a questo standard dicono: “Ti sbagli, io sono nel giusto”. Ebbene, quella virtù è l’assassino. Basta guardare agli orrori degli ultimi cento anni. Milioni di russi massacrati da Hitler, Mao Zedong e la strada verso la grande utopia, un bagno di sangue.

 

E guardiamo a cosa stiamo facendo oggi. Ripetiamo gli orrori ancora e ancora. Non riusciremo mai ad andare oltre. Torno a Nicolas Winston: l’unica speranza per il futuro è il compromesso. John Kennedy nel 1962 scongiurò un olocausto nucleare: mettiamo via le armi, i giocattoli, le pistole, le bombe. Parliamo, scopriamo cosa vuole la Russia da noi. Cosa vuole la Cina da noi? Parliamo, anche se siamo ideologicamente diversi. Se non parliamo, siamo cenere».

 

anthony hopkins 3

Lei è seguito da milioni di persone sui social, regala poesia, allegria, speranza. Cosa la rende così forte?

«Il motivo è che ho subito la mia particolare forma di auto tortura molti anni fa. Come tutti i giovani, ero autodistruttivo, arrogante, feroce e pieno di pregiudizi. Non sapevo molto e pensavo di sapere tutto. Un giorno mi sono avvicinato alla morte e sono cambiato, all’improvviso ho dato valore alla mia vita. E nel corso degli ultimi 50 anni ho cercato di concentrarmi per valorizzare ogni momento della vita.

anthony hopkins the son

 

Mi piace dire ai giovani: divertitevi. Le persone mi fanno domande serie sulla recitazione: no, non è importante. È solo un intrattenimento decente, ed è possibile che invii qualche messaggio. Vivere è importante, ridere, rispettare gli animali, i bambini, ogni forma di vita. Nessuno di noi sa cosa c’è oltre la vita, l’ateo come il religioso. Ma preferirei scommettere sull’idea spirituale che forse c’è qualcosa, oltre questa strana illusione che chiamiamo vita. Come Socrate, so di non sapere nulla e mi godo tutto. Se c’è qualcosa dopo questa vita sarà meraviglioso, se non lo è, così sia».

anthony hopkins armageddon time i dipinti di anthony hopkins 1anthony hopkins hannibal lecter

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...