LORENZETTO MORDE E PANARARI RISPONDE – MASSIMILIANO PANARARI FA “LE PULCI” A STEFANO LORENZETTO, CHE LO AVEVA BACCHETTATO PER DUE PASSAGGI DI UN SUO EDITORIALE: “IL ‘CE NE STANNO’ RIFERITO AI CINGHIALI NELL'ARTICOLO SU ‘LA STAMPA’ RICHIAMA APPOSITAMENTE LA LINGUA DELLA CITTÀ CHE SI TROVA ASSEDIATA DAGLI UNGULATI. IL ‘CARICO DA NOVANTA’ NON RIMANDA ALLE CARTE DA BRISCOLA, NÉ MEN CHE MENO ALLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA, MA HA A CHE FARE CON L'ESERCITO…”
1. LETTERA DI MASSIMILIANO PANARARI A DAGOSPIA
Caro Dottor Stefano Lorenzetto,
buonasera, è un onore rientrare tra coloro a cui lei fa le pulci (ma non "pulciari", però, in questo caso, a proposito del romanesco). Il "ce ne stanno" riferito ai cinghiali nell'articolo su "La Stampa" richiama appositamente la lingua della città che si trova assediata dagli ungulati, diventati un problema quotidiano di cui si discute nella lingua comune di una città che amo profondamente (oltre a lavorarci, come lei ricorda: in UniMercatorum, in primis, e in Luiss).
Il "carico da novanta" non rimanda alle carte da briscola, infatti, né men che meno alla criminalità organizzata, ma ha a che fare con l'esercito, seppure non con lo scomparso servizio militare di leva. Ovvero alla potenza di fuoco dell'allora moderno cannone calibro 90 che negli anni Quaranta venne adottato dall'artiglieria del Regio esercito italiano.
Un saluto molto cordiale (e molto rispettosamente guardingo e attento per riuscire a parare o schivare possibili errori e refusi)
Massimiliano Panarari
2. Da “Pulci di notte” di Stefano Lorenzetto da “Anteprima. La spremuta dei giornali di Giorgio Dell’Arti” e pubblicato da “Italia Oggi”
(http://www.stefanolorenzetto.it/telex.htm)
Editoriale di Massimiliano Panarari sulla Stampa: «Non stiamo parlando di cinghiali (di quelli ce ne stanno anche troppi in carne e ossa)». Professore, lei risulta nato a Reggio Emilia: anche se insegna alla Luiss, lasci perdere questi orribili romanismi.
Più avanti: «E su Youtube cala il carico da novanta». Ne deduciamo che lei fu militesente e che non gioca a briscola: si cala il carico da undici (l’asso, che vale 11 punti), non da novanta.
Da novanta è il pezzo di chi nella mafia gode di grande autorità o, tutt’al più, il pezzo di artiglieria del cannone contraereo utilizzato dall’Italia durante la Seconda guerra mondiale (90 ovviamente era il calibro).
stefano lorenzetto per la quinta volta nel guinness dei primatimassimiliano panararimassimiliano panarariSTEFANO LORENZETTO