Giampiero Mughini per Dagospia
Caro Dago, a mio giudizio Barbara Palombelli ha avuto molto coraggio - lei donna - durante una trasmissione collettiva da lei condotta a “porsi delle domande” quanto alle atrocità di cui leggiamo ogni giorno di uomini che maneggiano revolver e coltelli contro donne di cui erano stati gli amanti o i mariti, ovvero di cercare delle spiegazioni che vadano oltre la fin troppo facile rappresentazione degli uomini come di un genere inesorabilmente portato alla violenza contro le donne, allo stupro, al femminicidio.
Ignaro come sono di quel che accade sui social, non conosco l’entità delle offese che stanno arrecando a Barbara. Conoscendola da quando era una teen-ager, escludo che lei abbia sbagliato una sola virgola nell’apprestare il suo ragionamento. Mi colpisce il messaggio che mi ha mandato Ruggero, un mio caro amico che da 35 anni lavora negli ospedali, il quale mi ha raccontato di una ragazza minorenne arrivata al pronto soccorso dopo che il suo fidanzato l’aveva accoltellata alla guancia. “Non ci sono parole per descrivere il suo stato emotivo e il nostro che l’abbiamo soccorsa” mi ha scritto Ruggero nel dissentire da quel che aveva ascoltato da Barbara.
E dunque gli uomini o per lo meno potenzialmente la loro grande maggioranza sono nient’altro che delle bestie prontissime a risolvere a colpi di revolver o di coltelli quel difficile romanzo che è il rapporto tra uomini e donne e tanto più in un ambito familiare? Non so voi, a me una spiegazione siffatta sembra primitiva. E non perché non reputi molto peggio che delle bestie - molto, molto peggio - quanti adoperano il coltello e il revolver. (A dire il vero reputo peggio delle bestie pure quanti sfiorano anche con un mignolo una donna che non sia consenziente.)
Detto questo io penso che ciascuna storia per quanto atroce, e dunque i suoi protagonisti, vadano ogni volta studiati come un caso a sé. E che quella storia vada studiata come un romanzo a sé, non certo per attenuare colpe e crimini, ma per capire di che pasta siamo fatti noi esseri umani. Mi direte “Che cambia, una volta che la vittima - sempre una donna - è lì trafitta e assassinata?”.
giampiero mughini foto di bacco
Non cambia molto, no. Ma non sta a noi esseri umani ogni volta cercare di capire al meglio la dinamica e il perché di ciò che accade nel mondo, tutt’attorno a noi? Che è cosa più importante e più meritevole che non sbandierare post factum il drappo del Bene. Se conosci il Male e le sue dinamiche, lo affronti meglio, lo giudichi meglio, lo pari meglio, lo punisci meglio. O forse no, mi direte che non ci sono sfumature di giudizio possibili quando un uomo infligge non so quante coltellate alla donna con cui aveva vissuto e si sta separando. Non lo so, non lo so davvero. E di non saperlo fino in fondo lo sento come una mia umana responsabilità.
barbara palombelli barbara palombelli 3 mughini anni venti barbara palombelli foto di bacco Mughini
GIAMPIERO MUGHINI