Estratto dell’articolo di Massimo Basile per “La Repubblica”
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Dopo quasi cinque mesi di scioperi che hanno bloccato le produzioni televisive e cinematografiche, Hollywood comincia a vedere uno spiraglio. La Writers guild of America, l’organizzazione americana che rappresenta 11mila tra autori e sceneggiatori, ha chiesto al sindacato degli Studios, la Amptp (Alliance of motion picture and television producers), di riprendere i negoziati la prossima settimana.
Come i metalmeccanici delle Big three dell’auto di Detroit, entrati in sciopero ieri, gli autori chiedono paghe adeguate al boom di ricavi delle aziende e migliori condizioni di lavoro. Il 2 maggio, alla scadenza del contratto collettivo, autori e sceneggiatori si sono fermati. Da allora sugli schermi sono andate repliche ed eventi ridotti all’osso. Netflix, Disney, Warner e Discovery stanno attingendo da produzioni straniere per colmare il vuoto ma lo sciopero sta provocando danni per centinaia di milioni di dollari.
La stagione 2024-25 appare già in drammatico ritardo. Ogni giorno comincia a pesare su tutti. Decine di migliaia di famiglie sono allo stremo. Lo sciopero potrebbe diventare il più lungo della storia di Hollywood se arriverà al 4 ottobre: a quel punto saranno 155 giorni, uno più dei 154 dello sciopero del 1988.
Ma qualcosa nelle ultime settimane è cambiato. Dopo l’iniziale solidarietà delle star, il fronte si sta spezzando. Mentre molti attori continuano a sostenere raccolte fondi da destinare a chi è in lotta e senza paga, Drew Barrymore e Bill Maher hanno deciso di riprendere i loro programmi senza autori, scatenando la rabbia del sindacato.
Barrymore aveva rinunciato a condurre a maggio uno show per Mtv, in segno di solidarietà con la protesta, ma ora è decisa a riprendere il lavoro. Studios e rappresentanze degli autori si sono incontrati una prima volta il 18 agosto, poi alcuni Ceo, tra cui quelli di Netflix e Warner, e un gruppo di leader della Writers Guild of America si sono rivisti al Luxe Sunset Boulevard Hotel il 22 agosto. Da allora non si erano più parlati.
Ma negli ultimi giorni i produttori hanno fatto una mossa per spezzare la paralisi: hanno offerto l’aumento salariale più alto in trent’anni e garantito la tutela degli autori dalla minaccia dell’intelligenza artificiale. Gli Studios, con una mossa inusuale, hanno reso pubblica la loro offerta per spingere gli undicimila iscritti a farsi sentire.
E in effetti il risultato è stato raggiunto: ai leader della Wga sono arrivate richieste a “chiudersi in una stanza con i produttori e a uscire solo quando ci sarà un accordo”. Gli autori e produttori di serie di successo come Fargo, Riverdale, Dahmer Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer e la sitcom Black-ish hanno chiesto al sindacato di trovare un accordo. […]
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