Vittorio Sabadin per “la Stampa”
Steve Bannon, uno degli ideatori del programma economico nazionalista di Trump durante la campagna elettorale del 2016, e dichiarato sostenitore dei governi populisti europei, vuole acquistare lo storico giornale della destra britannica, il «Daily Telegraph». I fratelli David e Frederick Barclay, che a Londra possiedono anche l' hotel Ritz, hanno deciso di venderlo per 100 milioni di sterline, dopo averlo pagato nel 2004 più di 660 milioni. Ma i profitti sono scesi nell' ultimo anno del 95% e la tiratura ha toccato le 376.000 copie, dalle 920.000 di dieci anni fa.
Rimettere a posto i conti sarà un problema, ma a Bannon non sembra importare. Nel 2012, l' ex stratega di Trump aveva preso le redini del sito web Breibart alla morte del suo fondatore, Andrew Breibart, trasformandolo in un megafono della destra estrema, propagatore di teorie cospirative, di notizie inventate e di antisemitismo.
Dopo essere entrato nello staff di Trump, lo ha lasciato per contrasti con il genero del presidente, Jared Kushner, ma non ha smesso di occuparsi di politica, aprendo un nuovo fronte populista in Europa. È nota la sua simpatia per Salvini («una maturità da statista») e Di Maio. Nella Certosa di Trisulti, in provincia di Frosinone, ha fondato «The Movement», una scuola per futuri leader populisti.
Bannon ha spiegato al «Sunday Times» che vuole trasformare il «Telegraph» in una voce internazionale per la politica stile-Trump. La destra britannica, ha detto, è troppo tiepida nell' abbracciare il populismo trumpiano, perché non si è liberata della sua storica divisione di classe e da «quella roba di Oxford-Cambridge». L' offerta di Bannon incontrerà forti resistenze a Londra. All'acquisto sarebbero interessati anche il «Daily Mail» e Jeff Bezos, il quale ha già comprato il «Washington Post» e a Trump fa la guerra, non la propaganda. Vittorio Sabadin Steve Bannon, ex stratega della campagna elettorale di Donald Trump.