Estratto del libro "Tu puoi cambiare il mondo" di Gianluca Comin e Gianluca Giansante
Francesco Totti, la forza dell’autoironia
Il successo sportivo di Francesco Totti non è un mistero e i numeri della sua vita sul campo lo raccontano chiaramente: quasi mille presenze in carriera, condite da trecentotrentaquattro reti e oltre cento assist per il gol. Ma Totti non è solo il simbolo di uno sport e di una squadra di calcio. L’ex capitano della Roma è diventato, nel corso degli anni, un vero e proprio brand, riuscendo a sfruttare in modo strategico le proprie caratteristiche personali, tanto i pregi, quanto i difetti.
Un punto di svolta per la costruzione del proprio posizionamento fuori dal campo è coinciso infatti con la pubblicazione di un libro di barzellette. La scelta nasce dall’esigenza di rispondere all’accusa che gli veniva spesso attribuita nei primi anni di carriera e cioè quella di essere tanto fenomenale in campo, quanto “semplice” fuori dal terreno di gioco. Seguendo il consiglio del giornalista Maurizio Costanzo, grande tifoso romanista e amico del calciatore, nel 2003 Totti puntò sull’autoironia pubblicando un libro in cui la sua ignoranza diventava protagonista di storielle divertenti.
La scelta di promuovere la propria immagine rispondendo con la comicità alle voci che lo dipingevano come una persona poco colta fu accolta in modo positivo dal grande pubblico, facendo diventare il libro un bestseller e garantendo al calciatore una simpatia e un affetto molto ampio.
Chiaramente a rendere ancor più efficace la pubblicazione del libro contribuì anche la decisione di Totti di donare in beneficienza l’intera somma di cui avrebbe beneficiato in qualità di titolare dei diritti d’autore. Saper accettare i propri difetti e utilizzarli a proprio vantaggio per costruire una narrazione ricca di note emotive è dunque una strategia vincente per accrescere la propria reputazione.
Il percorso di personal branding di Totti, però, non si ferma al libro o agli anni della sua carriera in campo ma prosegue anche dopo il suo addio al calcio. Oltre agli spot pubblicitari e al sapiente uso dei media, negli ultimi mesi l’ex numero dieci romanista è stato oggetto di due produzioni cinematografiche: prima il docufilm dal titolo Mi chiamo Francesco Totti, vincitore di un Nastro d’Argento e del David di Donatello per il miglior documentario e poi la serie tv Sky Speravo de morì prima.
totti barzellette 19 MAURIZIO COSTANZO CON FRANCESCO TOTTI
Due prodotti differenti nella tipologia e nel target di destinazione, ma accomunati dallo stesso successo. Grazie alle due produzioni, il personaggio nato sul campo da gioco ha arricchito la propria reputazione rendendo noti dettagli della propria vita privata prima sconosciuti, che hanno appassionato milioni di persone. Attraverso il racconto del Totti uomo, marito e padre, la figura del campione è stata inquadrata in una chiave più umana, mostrando le difficoltà e le fragilità sofferte durante la lunga carriera sportiva e rafforzando ancora di più l’attaccamento dei suoi fan.
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Raccontare sé stessi e la propria storia, senza tralasciare i difetti, i momenti più complessi e le scelte più difficili e farlo in maniera coerente con la propria storia. Anche questo è un modo efficace di costruire la propria reputazione.