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Come sarà, in epoca Covid, la sagra della canzonetta italiana di Sanremo? Sarà “smeralda”! Antonio Marano vuole dare al Festival il suo tradizionale pubblico: assistere alle esibizioni con la platea dell’Ariston deserta non farebbe che aggiungere depressione a un’Italia già psicologicamente allo sbando. Per riempire il teatro è necessario scavallare i Dpcm del governo, con cui è stata disposta la chiusura dei teatri e vietato ogni assembramento.
Come? Creando una “bolla”, simile a quelle già realizzate negli Stati uniti per permettere la conclusione del campionato NBA. In questo caso, si dovrebbero portare - previo tampone - 400 persone sulla “Smeralda”, una nave di Costa Crociere varata da poco (a cui si aggiungerebbe tutto il personale dell’equipaggio). L’idea è tenere recluse e protette centinaia di persone fino al 2 marzo, data di inizio del Festival. Allo scattare dell’ora X, grazie ai tender, gli ospiti sbarcheranno al porto e da lì, con dei pullman, saranno scaricati direttamente al teatro Ariston.
Resterà operativo il Palafiori, che ospiterà addetti ai lavori, discografici, la Sala stampa, il presidio delle radio e i programmi del daytime in collegamento da Sanremo. Alcuni programmi della Rai avranno come location il Casinò oppure il palco di piazza Colombo, da dove partirà il lungo red carpet fino all’Ariston. Restano ancora dubbi sul se e come realizzare il Dopofestival...