dalila di lazzaro

1.“SONO STATA VIOLENTATA TRE VOLTE, LA PRIMA A SEI ANNI DA MIO CUGINO”, DALILA DI LAZZARO A CUORE APERTO: “CONVIVO COL DOLORE CRONICO PER GLI INCIDENTI E HO ANCHE PENSATO DI TOGLIERMI LA VITA” 2. LE FESTE A NEW YORK CON DIANA ROSS E ANDY WARHOL, IL TAMPINATORE DE NIRO E POI ALAIN DELON: “MI TURBAVA, UNA TENSIONE CONTINUA..." 3. ESILARANTE L'INCONTRO CON JACK NICHOLSON: PRESE DUE SUITE ADIACENTI. PERCHÉ NON VIENI A DORMIRE DA ME? AVEVA IL PIGIAMA A RIGHE, SE LO ALLARGÒ SUL VENTRE E COMINCIÒ A PARLARE COL SUO MEMBRO…” - VIDEO

 

Valerio Cappelli per il “Corriere della Sera”

 

DALILA DI LAZZARODALILA DI LAZZARO

Alle pareti della sua bella casa di Milano, Dalila Di Lazzaro ha le foto con Jack Nicholson e Alain Delon appese con uno scotch precario. Come se i ricordi fossero parte dell' ombra, del suo lato oscuro. A che punto è della sua vita? Si ferma, fa un respiro lungo: «Per quello che ho vissuto e vivo, mi sento come una rondine che ha le ali spezzate. Ma vorrei fare tante cose ancora, le mie amiche mi spingono...». Dalila, una bellezza sfacciata, i capelli spettinati ad arte, un' icona degli Anni 70 e 80, ed è ancora bella.

 

Era sul tetto del mondo, corteggiata da attori, industriali, armatori. «Sono stata trattata come un bel vestito da portare, usare, mostrare». Il destino le ha fatto restituire tutto con gli interessi. Ha perso il figlio in un incidente stradale; ha combattuto invano per adottare, lei, donna single, un figlio: «Ora forse la legge passa e ne sono felice. Io mi sono arresa, ci vuole una forza fisica che non ho più». Ha avuto due incidenti che l' hanno segnata: il primo per una banale buca presa in scooter, l'altro in piscina.

 

«Convivo col dolore cronico al trapezio che si inserisce nella spina dorsale. Non viene riconosciuto dalle assicurazioni. Sono stata costretta al letto. All' epoca del dolore fisico straziante ho pensato di togliermi la vita. Un ingegnere aveva congegnato un macchinario per togliere la neuropatia, fu boicottato dagli ospedali. Dal '97 ho speso 750 mila euro in cure mediche, me ne hanno rimborsati 1.500. Non sono stata creduta, come se la bellezza non potesse soffrire. Poverina, è esaurita per il figlio, dicevano i medici».

 

DALILA DI LAZZARODALILA DI LAZZARO

Che cosa desidera, oggi? «Quasi tutti vivono per una casa, un amore, un viaggio. Io ho dissolto tutto. Mi sono abituata a non desiderare, come se fossi diventata un monaco del Tibet». Gestire la bellezza Ha saputo gestire la bellezza? «Non ne ero cosciente, fin da piccola a Udine mi dicevano: che bella bambina. Mi dava fastidio, ero timida, mai stata esibizionista, mi sentivo gli occhi addosso». Fu violentata a sei anni da un cugino: «Mia madre, quando lo seppe, reagì ma a me non disse nulla. Dopo la morte di mia sorella, prima che io nascessi, era diventata un blocco di marmo».

prequel shining nicholson jpegprequel shining nicholson jpeg

 

E suo padre? «Dolce, flemmatico. Era capo dei vigili urbani». A lui e agli uomini di oggi, «fatti di poca sostanza», ha dedicato il suo sesto libro, in uscita a maggio, dove c' è anche la positività della vita, un segno di rinascita.

 

Conobbe la violenza sessuale altre due volte: «A 17 anni ero modella e uno psicopatico mi puntò a una sfilata. Mi diede un appuntamento, una trappola. Alberto Lattuada ne voleva fare un film». Un miliardario brasiliano, «che per starmi vicino comprò una tv in Italia, mi saltò addosso. Un vigliacco. Ma io sono un bisonte. Non conosco la vendetta, non riesco ad avere rancore. Ho capito quanto dolore si può sopportare nella vita». Non frequenta più gente dello spettacolo: «Ho avuto cinque amori importanti, ragazzi normali».

 

DALILA DI LAZZARODALILA DI LAZZARO

È stata una dea immortale. Gioielli regalati da sconosciuti, i negozianti non incassavano i suoi assegni pur di avere la sua firma, una Ferrari, un cavallo, un conte di Venezia che le lasciò in eredità l' arredamento di una stanza a suo piacimento. Le feste a New York con Diana Ross e Andy Warhol. Ha avuto storie da film: l' armatore tedesco con una cicatrice e la doppia vita, il produttore discografico che stava (anche) con un uomo.

 

YANNICK NOAHYANNICK NOAH

E poi De Niro che la seguì ovunque nella notte romana; Richard Gere conosciuto da Zeffirelli che a Dalila disse: «Sei tutta pelle e ossa», lei invitò Gere a provare il contrario; da Troisi fu abbracciata col suo cuore matto che emetteva uno strano ticchettio; il tennista Yannick Noah: «Sperava di perdere in Coppa Davis a Londra: così ti raggiungo subito, mi disse. Invece vinse. Nei primi tempi ero a disagio, si può essere intimidite dalla troppa bellezza, succede anche agli uomini».

 

DALILA DI LAZZARODALILA DI LAZZARO

Vestito da Zorro Alain Delon vestito da Zorro parlava di cavalli al telefono in francese: «Era preso da me, non successe nulla. Bellissimo, ma non sai se d' improvviso ti graffia. Mi turbava, una tensione continua». L'incontro con Jack Nicholson è esilarante: «Lo accompagnai al Festival di Venezia.

 

Era accompagnato da una corte pazza, amici travestiti da vescovi e chef. Prese due suite adiacenti. Perché non vieni a dormire da me? Aveva le pantofole leopardate e il pigiama a righe, se lo allargò sul ventre e cominciò a parlare col suo membro. Lui è attratto da te, mi diceva. Ero stanca, non sapevo come dire no. Esclamai: bandiera rossa, intendevo che avevo il ciclo, una bugia. Dormimmo abbracciati stretti stretti. Il giorno dopo mi dispiacque, avrei voluto farlo».

 

Sulla giostra della vita è salita, è scesa. «Mi sono divertita, nei locali ero elettrica, una ballerina, avevo l' ansia di non perdere tempo. Ora sono il contrario. C' è una mia parte spirituale sconosciuta, nove anni senza mai alzarsi dal letto ti cambiano lo sguardo sul mondo. L' ho vissuta, quella vita. Non rinnego nulla».

 

ALAIN DELONALAIN DELON

«Mai dire mai» Il rimpianto? «Non aver accettato il film di 007 Mai dire mai ». Ha smesso col cinema? «Le ultime cose sono due-tre apparizioni che era meglio non fare. Ho lavorato 30 anni e non ho la possibilità di avere una pensione. Mi piacerebbe tornare al cinema». È single? «Non sono mai stata sentimentalmente cinque minuti sola nella mia vita. Ho un compagno, ha un lavoro normale, è un po' più grande di me, stiamo bene ma non potrei convivere, arrivo a un punto della giornata che devo starmene da sola».

DALILA DI LAZZARODALILA DI LAZZARO

 

Da giovanissima ha fatto la commessa, la famiglia non navigava nell' oro. C' era un' idea di riscatto? «Riscatto per mio figlio Christian, che ho avuto a 15 anni». Morì a 22 anni. «Bello, alto un metro e 90. Ho scritto una canzone dedicata a lui. Ho conservato una sua camicia chiusa nel cellophane, è incredibile la forza degli odori». Christian le disegnava cuoricini ovunque: «Mi capita di rivederli, nella tazza del caffè, sui sassi del mare, riflessi in sala operatoria...». Lo dice col sole in viso, che filtra, nonostante tutto.

dalila di lazzaro nuda in spiaggia con amicidalila di lazzaro nuda in spiaggia con amiciRICHARD GERERICHARD GERErobert de  nirorobert de niro

 

 

dalila di lazzaro dalila di lazzaro

Ultimi Dagoreport

matteo salvini roberto vannacci luca zaia lorenzo fontana calderoli massimiliano fedriga romeo lega

DAGOREPORT - SI SALVINI CHI PUO'! ASSEDIATO DAL PARTITO IN RIVOLTA, PRESO A SBERLE DA GIORGIA MELONI (SUL RITORNO AL VIMINALE, AUTONOMIA E TERZO MANDATO), ''TRADITO'' PURE DA VANNACCI, PER IL “CAPITONE” STA ARRIVERANDO IL MOMENTO IN CUI DOVRA' DECIDERE: RESTARE LEADER DELLA LEGA O RESTARE AL GOVERNO COME SACCO DA PUGNI DELLA DUCETTA? - LA CRISI POTREBBE ESPLODERE ALLE PROSSIME REGIONALI IN VENETO: SE ZAIA PRESENTASSE UN SUO CANDIDATO NELLA LIGA VENETA, SALVINI SCHIEREREBBE LA LEGA A SUPPORTO DEI “DOGE-BOYS” CONTRO IL CANDIDATO FDI DELLA DUCETTA, SFANCULANDO COSI' L'ALLEANZA DI GOVERNO, O RESTEREBBE A CUCCIA A PALAZZO CHIGI, ROMPENDO IL CARROCCIO? AH, SAPERLO...

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA