VIAGGIO NEL REGNO "PINK PANTHERS", IL COLLETTIVO DI RAPINATORI CHE FORSE HA RIPULITO KIM KARDASHIAN, DIVENTANDO ANCORA PIU' LEGGENDARIO: I MEMBRI SONO ATLETICI, SPESSO EX MILITARI, HANNO ISTRUZIONE UNIVERSITARIA, PARLANO PIU' LINGUE, NON HANNO LEADER, MOSTRANO ARMI MA NON VOGLIONO USARLE: L'IMPORTANTE E' CHE TUTTO SIA SPETTACOLARE COME NEI FILM
Seth Ferranti per “Daily Beast”
roicostruzione rapina kim kardashian
Dicono che a rapinare alle tre di mattina Kim Kardashian, trovata sola all’Hotel de Pourtales di Parigi, siano state Le Pantere Rosa. “Pink Panthers” è il nome del collettivo serbo di ladri il cui modus operandi è coordinato, preciso, e, per quanto possibile, non violento. Fossero stati davvero loro, la rapina non fa che renderli ancora più mitologici nel regno criminale.
A raccontare le loro gesta è l’ex membro Palve “Punch” Stanimirovic, che nel 1971 derubò il museo di Miami con YACS (jugoslavi, albanesi, croati e serbi) e lanciò il trend delle squadre di ladri: «La gente pensa sia una organizzazione di 400 persone con un solo capo, Dragan Mikic, 33 anni come Kim Kardashian, e già stato in galera. Del gruppo fanno parte criminali montenegrini, bosniaci, croati e serbi. C’è anche qualche ex militare jugoslavo. Molti sono ti sono ex miliari, “ronin”, come samurai.
stanza parigina di kim kardashian
Non hanno un leader né un maestro, usano solo la loro intelligenza. Si comportano come nei film. Nessuno sarebbe così folle da andare a Parigi ora, dopo gli attacchi terroristici. Troppi controlli. O i rapinatori stavano già a Parigi oppure sono arrivati in una situazione protetta, viaggiando con il “fashion show”, ad esempio. Kim Kardashian era un bersaglio facile, molto attiva sui social. E’ lei ad aver fatto pubblicità ai suoi gioielli. Inoltre la gente di servizio in Europa è tutta serba e croata. Sono camerieri, portieri, sarti. Hanno amici, basta una telefonata. Sapevano che Kim avrebbe alloggiate lì e sapevano che non avrebbe perso la settimana della moda.
kim sfoggia sui social il suo anello
La gang ha preso refurtiva da 9 milioni di euro, ma sapete quanto va ad ognuno? Tra i 200.000 e i 300.000. Fossi in loro oggi sarei a Parigi o a Montecarlo. Non lontano. E’ così che operano. In uniforme, due entrano e tre restano fuori. Si scappa in bici, agile, senza targa, molto parigina. Al Carlton Hotel di Cannes rubarono gioielli per 60 milioni di dollari. Entrarono armati fino ai denti e non spararono un colpo. E’ tutta recita, tutto spettacolo. E’ questo che li rende leggendari.
Non sono sempre gli stessi. Cambiano in continuazione. Una volta che hai i soldi, sparisci per anni, ti rilassi. Originariamente erano gli “YACS”, nati a New York, rispediti in Europa divennero “Pink Panthers”. Hanno solo cambiato nome. Io operavo negli anni ’90, mio padre prima di me. Ero il membro più giovane e più in vista.
Tutti i membri hanno studiato all’università, parlano fluentemente più lingue, sono atleti, con una passione particolare per il calcio. Sanno come amalgamarsi, come sembrare gente del posto. Non uccidono, non vogliono ferire nessuno. Ci mettono due settimane a mettere a segno il piano e non si separano mai, finché il lavoro non è completato. Si conoscono dai tempi dell’esercito o della galera. Non lo fanno per la notorietà, ma per i soldi. E i soldi stanno a Dubai, Tokyo e Parigi.