rigassificatore claudio descalzi giorgia meloni

L'INVERNO È ALLE PORTE E IL TEMPO DELLE RASSICURAZIONI SUL GAS È FINITO – L'AD DI ENI CLAUDIO DESCALZI FA SAPERE CHE “ABBIAMO GLI STOCCAGGI PIENI MA IL SISTEMA È TIRATO. SENZA IL GAS RUSSO DOBBIAMO AVERE I RIGASSIFICATORI, È ASSOLUTAMENTE NECESSARIO” – UN MESSAGGIO A GIORGIA MELONI. OVVERO: BISOGNA RISOLVERE ALLA SVELTA IL PROBLEMA DI PIOMBINO, DOVE IL SINDACO DI FRATELLI D'ITALIA È ANCORA SULLE BARRICATE CONTRO IL RIGASSIFICATORE…

Marcello Astorri per “il Giornale”

 

CLAUDIO DESCALZI OSPITE DI ATREJU

La vera sicurezza energetica dell'Italia è legata ai rigassificatori. E, in particolare, il Paese è aggrappato alla capacità aggiuntiva da 5 miliardi di metri cubi l'anno che potrebbe conferire nel 2023 la nave Golar Tundra, destinata a Piombino. Più tardi entrerà in funzione, più l'inverno 2023-2024 sarà problematico dal momento che la seconda nave rigassificatore non sarà operativa prima di fine 2023. A sottolinearlo è stato ieri, a un evento webinar del Messaggero, l'ad di Eni, Claudio Descalzi: «Non avendo più il gas russo, dobbiamo avere i rigassificatori, è assolutamente necessario, è un punto essenziale per il prossimo inverno».

 

protesta contro la nave golan tundra a piombino

Il capo della multinazionale italiana ha dapprima parlato dell'inverno 2022-2023, ormai alle porte. «Abbiamo gli stoccaggi pieni. Il gas russo che arriva ancora, 10-15 milioni di metri cubi al giorno, è costante. Queste condizioni possono darci tranquillità per l'inverno. Però il sistema è tirato». Insomma, allo stato attuale l'Italia ha possibilità di scavallare l'inverno indenne, ma è soggetta ad alcune variabili: dal rischio di un meteo peggiore del previsto, ai problemi tecnici dei fornitori. Quest' ultimi sono un'eventualità possibile, ma in un contesto con poca o zero disponibilità di gas russo potrebbero essere un problema.

 

claudio descalzi

Può aiutare però un consumo più morigerato: «In questo periodo è aumentata l'efficienza, i consumi di gas sono stati ridotti del 10-15%», ha notato Descalzi. Ragione per cui «Non dobbiamo essere pessimisti, ma realisti». L'Eni, insieme al governo, si è spesa per sostituire i 20 miliardi di metri cubi di gas che importava dalla Russia (sui 29 miliardi totali del 2021). Nell'inverno 2022-2023 può dire di averne sostituito già oltre il 50% grazie a 6 miliardi aggiuntivi dall'Algeria (che arriverà a 9 nel 2024-2025) e i 4 dal Nord Europa.

 

L'altra gamba del piano di sostituzione, però, è basato sulle forniture di Gnl (il gas liquefatto, da trasformare con i rigassificatori) per arrivare alla completa indipendenza dal gas russo a fine 2024. Per questo, quando ad aprile 2023 ricomincerà il riempimento degli stoccaggi, l'Italia avrà bisogno anche dei nuovi rigassificatori. Viceversa, non si potrà sfruttare il gnl addizionale da Egitto, Qatar, Congo, Angola e Nigeria.

 

PROTESTA CONTRO IL RIGASSIFICATORE

Descalzi ieri ha parlato del tetto al prezzo del gas, che da quanto sostiene sembra aver trovato strada anche tra i partner europei. «Su tutto quello che viene da gasdotto mettiamo un cap», ha spiegato, invece su tutto quello che viene da Gnl, che deve essere invece attratto, non si mette un cap, ma «si paga la cifra necessaria per portare il Gnl e la differenza viene socializzata a livello di un fondo europeo». Un accordo in questo senso sarebbe strategico, per l'Italia e per l'Europa.

claudio descalzi 3golan tundra 1 rigassificatore 5COME FUNZIONA UN RIGASSIFICATORErigassificatore 4rigassificatori in italia 2MARIO DRAGHI CLAUDIO DESCALZI

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO

bpm giuseppe castagna - andrea orcel - francesco milleri - paolo savona - gaetano caltagirone

DAGOREPORT: BANCHE DELLE MIE BRAME! - UNICREDIT HA MESSO “IN PAUSA” L’ASSALTO A BANCO BPM IN ATTESA DI VEDERE CHE FINE FARÀ L’ESPOSTO DI CASTAGNA ALLA CONSOB: ORCEL ORA HA DUE STRADE DAVANTI A SÉ – PER FAR SALTARE L'ASSALTO DI UNICREDIT, L'AD DI BPM, GIUSEPPE CASTAGNA, SPERA NELLA "SENSIBILITA' POLITICA" DEL PRESIDENTE DELLA CONSOB, PAOLO SAVONA, EX MINISTRO IN QUOTA LEGA – IL NERVOSISMO ALLE STELLE DI CASTAGNA PER L’INSODDISFAZIONE DI CALTAGIRONE - LA CONTRARIETA' DI LEGA E PARTE DI FDI ALLA COMPLETA ASSENZA IN MPS - LE DIMISSIONI DEI 5 CONSIGLIERI DEL MINISTERO DELL'ECONOMIA DAL “MONTE”: FATE LARGO AI NUOVI AZIONISTI, ''CALTARICCONE" E MILLERI/DEL VECCHIO - SE SALTA L'OPERAZIONE BPM-MPS, LA BPER DI CIMBRI (UNIPOL) ALLA FINESTRA DI ROCCA SALIMBENI, MENTRE CALTA E MILLERI SAREBBERO GIA' ALLA RICERCA DI UN'ALTRA BANCA PER LA PRESA DI MEDIOBANCA-GENERALI...

pier silvio marina berlusconi fedele confalonieri

DAGOREPORT – MARINA E PIER SILVIO NON HANNO FATTO I CONTI CON IL VUOTO DI POTERE IN FAMIGLIA LASCIATO DAL TRAMONTO DI GIANNI LETTA (L'UOMO PER RISOLVERE PROBLEMI POLITICI) E DALL'USCITA DI SCENA DI GINA NIERI, EX MOGLIE DI PAOLO DEL DEBBIO, PUPILLA DI CONFALONIERI, ADDETTA AI RAPPORTI ISTITUZIONALI DI MEDIASET) - FUORI NIERI, IN PANCHINA LETTA, GLI STAFF DEI FIGLI DI SILVIO STANNO FACENDO DI TUTTO PER PRIMEGGIARE. TRA I PIÙ ATTIVI E AMBIZIOSI, SI SEGNALA IL BRACCIO DESTRO DI “PIER DUDI”, NICCOLÒ QUERCI - COME MAI OGNI SETTIMANA CONFALONIERI SI ATTOVAGLIA DA MARTA FASCINA? AH, SAPERLO...