joe biden vladimir putin

A OGNI INVASIONE CORRISPONDE UNA SANZIONE - GLI STATI UNITI VARANO LE PRIME MISURE PER ISOLARE LA RUSSIA E CONVINCERE PUTIN A DESISTERE IN UCRAINA: COLPITE DUE BANCHE, LA “VEB” (LA PIÙ GRANDE STATALE) E LA “PROMSVYAZBANK”, E ANCHE E SOPRATTUTTO IL DEBITO SOVRANO: MOSCA NON POTRÀ PIÙ RACCOGLIERE DENARO IN OCCIDENTE NÉ TRATTARE IL SUO DEBITO SUI MERCATI AMERICANI O EUROPEI”

Alberto Simoni per "la Stampa"

 

PUTIN E BIDEN

Joe Biden ha impiegato 10 minuti per recapitare al Cremlino la risposta americana a quella che per la prima volta l'Amministrazione Usa ha chiamato «l'inizio dell'invasione dell'Ucraina». Alla lezione di storia di Putin, il presidente ha replicato con il pragmatismo statunitense. Scattano le sanzioni con lo scopo di tagliare fuori la Russia dai finanziamenti occidentali.

 

Nel mirino statunitense finiscono due istituti di credito, la Veb Bank (la più grande statale, patrimonio 50 miliardi di dollari) la Promsvyazbank con 42 sussidiarie, e il debito sovrano: significa che «la Russia non potrà più raccogliere denaro in Occidente né trattare il suo debito sui mercati americani o europei».

 

JOE BIDEN VLADIMIR PUTIN MEME

Per il segretario al Tesoro Janet Yellen «è iniziato il processo di smantellamento della rete finanziaria del Cremlino e la sua capacità di finanziare attività destabilizzanti in Ucraina e in tutto il mondo».

 

Altre banche come Sberbank e Vtb sono sulla lista dei target: se l'invasione procede saranno sanzionate. «Nessun istituto è al sicuro» ha detto un funzionario della Casa Bianca in un briefing sottolineando che anche l'ipotesi di colpire «il sistema di transazioni finanziarie swift è sul tavolo».

 

Il meccanismo delle sanzioni è infatti progressivo e le contromosse Usa e degli alleati aumenteranno se crescerà l'escalation russa, ha puntualizzato in serata il segretario di Stato Blinken. Oggi una seconda tranche andrà a colpire famiglie in vista del potere economico e politico russo, l'élite attorno a Putin. Biden ha etichettato così i bersagli: «Condividono i guadagni delle politiche del Cremlino e devono quindi condividerne la sofferenza».

ANTONY BLINKEN SERGEI LAVROV

 

Il presidente americano, che in ogni intervento finora ha sempre anteposto la mano tesa della diplomazia al ricorso ai muscoli, stavolta ha sfoderato il pugno di ferro lasciando all'opzione negoziale una manciata di secondi sul finire del suo intervento nella Roosevelt Room anche se ha ribadito che «gli alleati sono aperti alla diplomazia» e sottolineato la speranza di «poter evitare lo scenario peggiore».

 

LE TENSIONI IN UCRAINA VISTE DA OSHO

Gli spazi per i negoziati però si stanno assottigliando e Blinken ha cancellato l'incontro di domani con Lavrov. La Casa Bianca ha lavorato di concerto con gli alleati dall'inizio. Lunedì, dopo che Putin aveva impresso il suo sigillo sul riconoscimento del Donbass, si sono intensificati i contatti con le capitali europee e Biden ha parlato con Scholz e Macron.

Ed è lì che con il primo ha deciso di lanciare il segnale sul Nord Stream 2. I pacchetti di sanzioni contro la Russia putiniana si sono susseguiti fra Bruxelles, Londra, Ottawa e infine Washington ha messo tutto il suo peso politico nella vicenda riconoscendo nelle parole di Biden «la flagrante violazione del diritto internazionale» da parte dei russi.

soldato russo

 

L'Amministrazione americana calibra la risposta su tre livelli: quello delle sanzioni, quello militare e la consegna di armi a Kiev che continueranno. Biden è stato chirurgico invece nell'elencare il dispositivo militare che Mosca ha piazzato attorno all'Ucraina fra mezzi anfibi, sottomarini, e truppe d'assalto dislocate fra Nord e il Mar Nero. I russi stanno costruendo il pretesto per un'invasione su larga scala, «sono schemi e procedure da manuale russo», ha ricordato il presidente. E questo necessita di un ulteriore salto di qualità della difesa alleata.

mappa donbass

 

Biden ha annunciato un «rafforzamento» nei Baltici e lo spostamento interno all'Europa di alcune unità: dall'Italia partirà un battaglione di 800 uomini di fanteria verso il Baltico; dalla Grecia 12 elicotteri AH-64 verso la Polonia; dalla Germania invece venti dello stesso modello andranno in Estonia. E si alzeranno anche 8 F-35 diretti alle basi sul fronte orientale della Nato.

 

volodymyr zelensky e jens stoltenberg 6

Jens Stoltenberg, segretario generale della Nato, ha confermato lo stato del build-up militare russo e i timori «di una grande invasione». Diverse unità sono ormai in assetto combat: attorno all'Ucraina ci sono 150mila uomini e forze navali e aeree. Sono pronti - sul fronte Nato - 100 caccia e 120 navi fra Mediterraneo e mari del Nord per fronteggiare la Russia. Putin, ha fatto sapere il Cremlino, non ha «guardato il discorso di Biden perché impegnato in un meeting».

 

carri armati russi.

Il presidente spera l'abbiano sentito invece gli americani ai quali ha ricordato che «difendere la libertà ha dei costi» e ha provato a rassicurare che anche se le sanzioni avranno un impatto indiretto anche sugli Usa, l'Amministrazione sta facendo di tutto per tenere sotto controllo i prezzi dell'energia. Washington è convinta che lo stop al Nord Stream 2 non inciderà sui costi e si sta coordinando con i principali produttori energetici per garantire che la supply chain energetica non subisca interruzioni.

incontro virtuale joe biden vladimir putinjoe biden vladimir putin emmanuel macron.

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...