AMA LA CHIESA. MA LE DONNE DI PIU'! L’INCREDIBILE STORIA DI DON RICCARDO CECCOBELLI CHE MOLLA LA TONACA PER AMORE DI UNA RAGAZZA- L’ANNUNCIO DURANTE LA MESSA DOMENICALE A MASSA MARTANA, VICINO PERUGIA, ALLA PRESENZA DEL VESCOVO: “IL MIO CUORE E' INNAMORATO. VOGLIO PROVARE A VIVERE QUEST’AMORE SENZA SUBLIMARLO, SENZA ALLONTANARLO”
Agostino Gramigna per corriere.it
Prima ha parlato il vescovo. Poi il sacerdote. Così davanti ai fedeli don Riccardo Ceccobelli, 41 anni, ha aperto il suo cuore. Ha confessato di amare la Chiesa ma anche una donna. «Non posso non continuare a essere coerente, trasparente e corretto con essa come finora sono sempre stato. Ma il mio cuore è innamorato. Voglio provare a vivere quest’amore senza sublimarlo, senza allontanarlo».
Pantalla è tutta in un paio di strade che s’intersecano. In una di queste sono allineate le case di tre sorelle e due fratelli. E in quella di nonna Quintilia sono nati i genitori di don Riccardo, il parroco che per amore ha rinunciato alla tonaca. L’annuncio è stato fatto ai fedeli dal vescovo Gualtiero Sigismondi durante l’ultima messa domenicale a Massa Martana. I parrocchiani sono balzati sui banchi.
Ma tutti a Pantalla, come nella vicina Massa Martana, in provincia di Perugia, sapevano da tempo. La notizia circolava. Don Riccardo era stato visto in giro con una donna. Senza farne un dramma era stata nonna Quintilia il mese scorso ad annunciare la cosa al cugino del sacerdote: «Sai, Riccardo si spreta. C’è questa ragazza...». Don Riccardo ha chiesto la dispensa dal celibato sacerdotale e la riduzione allo stato laicale.
La madre di Riccardo, Mirella, cerca di spiegare: «Siamo una famiglia di cattolici, io avevo pregato perché mio figlio diventasse prete. Riccardo è di indole buona, faceva parte dell’Azione cattolica, da giovane aveva avuto già una donna, forse di più, ma non mi ha sorpreso quando mi ha detto di voler diventare prete. Una vita vissuta. Lui è fatto così, è uno schietto. Proprio l’altro ieri ne stavo parlando con mio fratello. Riccardo mi ha sentita: “Devi proprio spifferare i mie affari?”».
Il cugino racconta però che quando Riccardo studiò teologia, si laureò con il massimo dei voti e annunciò di voler fare il prete, non tutti i parenti avevano capito quella scelta. «Era considerato un bel ragazzo, che lavorava come operaio in una fabbrica e che forse avrebbero voluto veder metter su famiglia».
Poi il viaggio in Albania. «Stava attraversando un momento delicato, un periodo di sbandamento. Un prete lo invitò a seguirlo in Albania. E fu lì che ebbe la conversione. Disse: “Ho visto la povertà assoluta, non è possibile che io mi lamenti di tutto e c’è gente che non ha nulla”». Don Riccardo è ben voluto dai parrocchiani. Il cugino sorride: «Dipendesse dal lui continuerebbe a fare il sacerdote, non ha avuto nessuna crisi. E resterà nell’ambito della Chiesa. Non è che questa vita gli dispiacesse. Semplicemente s’è innamorato».